venerdì 18 aprile 2014

MATRIMONI GAY NELLA STORIA




Articolo tratto dal sito Slate (Francia), del 16 marzo 2012, liberamente tradotto da un volontario di Progetto Gionata.

Gli oppositori del matrimonio omosessuale si vantano di essere i guardiani di quella tradizione millenaria che è il matrimonio unicamente eterosessuale e che non bisognerebbe buttare al vento le basi e i valori della nostra società. Errore: gli studiosi hanno provato che la religione cristiana in certi periodi della storia ha accettato il matrimonio gay.
Il sito Care2.com spiega che "nel monastero di Santa Caterina sul Sinai c'è un'icona si vedono due santi cristiani vestiti in un abito da cerimonia nel momento di essere uniti in matrimonio, il loro testimone di nozze è Cristo stesso. La coppia è formata da due martiri cristiani del 4 secolo: San Sergio e San Bacco; due uomini dunque”.

Il sito Care 2 ritorna sulla storia del matrimonio gay, asai precedente alle rivendicazioni attuali. Il teologo cristiano ortodosso Severo di Antiochia spiegava così nel IV secolo: "Non bisogna separare nel discorso San Sergio e San Bacco che nella vita erano uniti”.
In un racconto della loro vita del X secolo San Sergio viene descritto come compagno e amante di San Bacco. John Richard Boswell, storico della prestigiosa università di Yale negli Stati Uniti, ha scoperto questo aspetto della cultura cristiana premoderna e ne ha parlato una ventina di anni fa nel suo celebre libro "Il matrimonio dello stesso sesso nell'Europa premoderna" in cui descrive le diverse organizzazioni del matrimonio omosessuale.

È provata l'esistenza di un sacramento fatto per unire gli uomini che veniva benedetto dal sacerdote. Nei suoi lavori, lo storico e ricercatore sociale Alan Tulchin dell'università di Shippensburg in Pennsylvania ha raggiunto le stesse conclusioni: "L'idea del matrimonio gay non è un'idea nuova ed era trattata con più tolleranza in passato.
Le strutture famigliari occidentali sono state più diversificate di come lo sono oggi", scriveva Tulchin nel settembre del 2007 nel Journal of Modern History. In Francia Tulchin ha trovato dei contratti risalenti al medioevo che univano due uomini con il termine “fraternità”. I due uomini prestavano giuramento di vivere insieme e di condividere pane, vino e denaro.
Questo contratto doveva essere redatto davanti ad un notaio e ad un testimone come il matrimonio, era una sorta di pacs medievale. Allan Tuchlin ritiene di avere trovato prove massicce secondo le quali "i cosiddetti fratelli" utilizzavano questo contratto di fratellanza per dare una forma di riconoscimento giuridico a relazioni amorose omosessuali.

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