martedì 30 dicembre 2014

PROMESSA MANTENUTA


UNA PROMESSA RISPETTATA - Mary Calmes - Dreamspinner Press

Seguito di Legame di fiducia.
Serie Scelta del cuore. Libro 3.

Jin Rayne si sta ancora abituando ai suoi terrificanti nuovi poteri di pantera nekhene e al suo ruolo di reah della tribù di Logan Church, quando viene a sapere che è stato convocato un sepat: una sfida d’onore. Logan, che non ha mai voluto far altro che guidare la sua piccola tribù, deve andare dall’altra parte del mondo, in Mongolia, e combattere per diventare il più potente leader di pantere mannare del mondo.
Logan non sarà l’unico ad affrontare quel viaggio: essendo il suo compagno, Jin deve lottare al suo fianco per onorare il suo impegno verso Logan, la sua cultura e la sua tribù. Ma la prova è lunga e prevede che i due uomini restino separati a lungo: l’umanità di Logan è in gioco. Per superare il terribile sepat, Jin e Logan devono accettare il loro fato, fidarsi l’uno dell’altro, e rispettare le promesse che si sono fatti, costi quel che costi.

Voto

La Signora Calmes sembra abbia chiuso con questo libro la Serie "Scelta del cuore". Meno male perchè leggere questa serie è abbastanza difficoltoso. I vari termini che contraddistingono i personaggi cominciavano ad essere troppi, quasi sarebbe stato necessario avere un glossario o un vocabolario egiziano-italiano tra le mani. I tre libri sono stati pubblicati a notevole distanza l'uno dall'altro, quindi al lettore riusciva ostico ricordare tutti questi termini. Suggerisco dunque di leggere la serie tutta d'un fiato, per gustare maggiormente la storia che non è niente male. Di fantasia questa scrittrice ne ha da vendere e i personaggi e la trama risultano effervescenti e coinvolgenti. Il personaggio di Jin è un po' troppo femmineo (non effemminato, badate bene) per i miei gusti, ma non sono io che l'ho inventato e devo accettarlo come è uscito dalla penna di MC. Non ricordo molto dei primi due libri, forse il secondo è il meno bello dei tre, ma quest'ultimo risulta più che accettabile. Ci sarà anche un quarto libro, incentrato sulla figura di Dominic, ma dovrebbe essere un "cross-over". Mi risulta difficile trovare qualche attore che possa interpretare Jin. Ci devo pensare un po' su. Dovendo scegliere, ci metterei un giovanissimo David Bowie con lunghi capelli corvini. Per Logan un ruvido ma dolcissimo Scott Patterson.  Tre stelle meritate per questo romanzo e quattro per la serie completa.





NB Il voto è del tutto soggettivo e viene strutturato ad un massimo di cinque stelle: scarso, sufficiente, discreto, ottimo, eccellente.

lunedì 29 dicembre 2014

IL MAGO DI NATALE



S'io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.

In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.

In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.

Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.

Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.

Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.

Però non lo sono
che posso fare?

Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

(Gianni Rodari)


domenica 28 dicembre 2014

SECONDO LA TUA PAROLA



 
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO B)

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. (Lc. 2, 22-40)

Incredibile! Gesù, la sorgente di vita, il Redentore, la luce dei non credenti, l’onore di Israele, è destinato ad essere un segno di contraddizione; egli che è chiamato a portare la redenzione dovrà, nello stesso tempo, essere la spina che provocherà la perdita di molti uomini. E colei che ha dato alla luce il Redentore, che ha unito in sé l’amore di Dio e quello dell’uomo, è destinata a sopportare il dolore della spada che trapassa il cuore!
Tutto ciò sembra strano, eppure è stato proprio così: l’incredibile è successo.
La profezia di Simeone si compie nella sua totalità nei secoli.
Il cuore di Maria ha conosciuto il dolore di sette spade che lo trapassavano quando lei tremava per la vita del Bambino durante la fuga in Egitto; quando lo vedeva sfinito, non compreso, umiliato nel suo apostolato; quando venne arrestato, processato, torturato, e quando lo accompagnò nella via della croce, vedendolo soffrire e morire sulla croce. Ancora oggi Maria continua a soffrire con noi quando pone il suo sguardo sulle nostre pene e sulle nostre sofferenze, continua a soffrire con noi che rischiamo, coi nostri peccati, di perderci.
È raro vedere un ritratto o una statua della Madonna sorridente, mentre quasi in ogni chiesa vediamo rappresentata Maria addolorata.
Gesù è venuto dai suoi, ma i suoi non l’hanno accolto (Gv 1,6); ha portato la luce, ma il mondo è rimasto nelle tenebre. Gesù cercava la redenzione di tutti, ma molti l’hanno respinto, hanno lottato contro di lui. Per costoro è divenuto un segno di condanna. Per questo è segno di divisione: ognuno di noi porta in cuore delle contraddizioni e si scontra con degli ostacoli per seguire Gesù. Dobbiamo imparare ad accogliere il suo amore.
Noi tutti abbiamo nostalgia dell’amore. Ma la nostalgia non basta. Occorre che i raggi dell’amore ci raggiungano e si infiammino per divenire un grande fuoco che ci scaldi e che ci dia il coraggio di vivere e di sacrificarci in nome di Cristo, affinché la Madre di Dio possa guardarci non più con le lacrime agli occhi, ma col sorriso.

venerdì 26 dicembre 2014

NATALE LGBT




Riflessioni bibliche di Alton B. Pollard III, Shively T. J Smith e Michael Joseph Brown tratte dal sito Out in Scripture (Stati Uniti) del dicembre 2012, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro

Luca 2,1-14 (15-20) descrive la nascita di Gesù a Betlemme. Riflettendo su questo passo Alton Pollard dice “A parte Luca, l'unica altra registrazione storica che abbiamo della nascita di Gesù è in Matteo; qui viene raccontata la storia dei magi, una storia dei potenti, dell'élite. Erano presenti le persone importanti della società, i re con i loro doni. In Luca al contrario sono presenti solo semplici contadini e pastori. Due mondi disparati, due diversi segmenti dell'ordine sociale esprimono i loro sentimenti attorno a questo neonato.
È importante o insignificante che le storie ci siano state tramandate in questo modo? Perché non scrivere un episodio evangelico in cui le persone vincenti, le persone stimate, i capi di Stato, i potenti aristocratici come gli umili, chi è in basso, i dimenticati e la classe lavoratrice si concentrano insieme sul mistero divino tutti nello stesso luogo?”

Pollard continua “Pensateci un attimo. Se questi due mondi avessero proceduto insieme avrebbe potuto esserci pace sulla terra. Ma fino a che non si verranno incontro e si relazioneranno in maniera ingiusta e mutualmente esclusiva, allora rimane un vuoto nel nostro mondo. Guerra, violenza, follia, invidia, paura, odio e tutte le orrende agonie che tormentano i nostri giorni persistono, e le nostre notti si trasformano in incubi. Il dono che Dio ci fa attraverso il bambino Gesù è tale che tutti possano sapere che niente di meno di un miracolo è arrivato a soccorrerci oggi.”

In questo gioioso periodo dell'anno i membri della comunità LGBT possono celebrare la nascita del bambino Gesù, il cui ingresso nel nostro mondo segna l'inizio di una situazione nuova e progressiva. Come Maria dovremmo custodire “tutte queste parole” e meditarle nel nostro cuore (Luca 2,19).

Quale speranza potrebbero scoprire le comunità oppresse meditando il miracolo della nascita di Gesù? Quale buona novella porta la storia di Natale alle comunità che anelano a una trasformazione della società?

Anche le parole di Isaia 9,2-7 ci invitano a rallegrarci. Il profeta ci dice che “un bambino è nato per noi” (Isaia 9,5). Ci rallegriamo con il profeta perché questo bambino dimostra che qualche cosa di spettacolare è arrivato nel nostro mondo. Dice Isaia “Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al tempo di Madian” (Isaia 9,3).
Mentre meditiamo la nascita di Gesù dovremmo ricordarci che lo scopo della sua venuta era di liberarci del nostro fardello e di rimuovere la nostra oppressione.
Le persone LGBT gemono per il culmine di questa profezia. Anelano al giorno in cui non saranno più appesantiti e oppressi dallo stigma dell'alterità. Le gioiose parole del Salmo 95 (96) elaborano questo sentimento esaltando la grandezza di Dio.

Le parole dell'apostolo in Tito 2,11-14 ci ricordano che “È apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini” (Tito 2,11). Quando le persone LGBT sperimenteranno la pienezza di questa dichiarazione?
Mentre celebriamo il Natale ricordiamoci che Gesù è venuto a creare “un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone” (Tito 2,14). Questo include anche i membri della comunità LGBT.
A quali buone opere Dio chiama voi e la vostra comunità durante questi santi giorni di Natale? In che modo potete trasformare le normali festività in un tempo in cui si può veramente abbracciare e coltivare il cambiamento?


Preghiera

O Dio che ti delizi della presenza di tutti i tuoi figli
concedici la grazia perché possiamo accettare questo grande dono
che ci hai concesso
il dono di Gesù Cristo.
Facci accogliere Gesù.
Libera il mondo del suo fardello
rimuovi l'oppressione
porta la buona novella della tua pace a tutti.
Amen

giovedì 25 dicembre 2014

GNOCCHI DI NATALE

Non potevano mancare i tradizionali gnocchi di Natale! Anche quest'anno lo zio Eagle vi offre la ricetta natalizia per antonomasia. Tanti bei papà Noel da coccolare e spupazzare, certo che con qualcuno di questi natalini ci passerei volentieri, non solo il Natale, bensì tutte le feste! Magari sul divano davanti al camino acceso, che ne dite? Attenzione, questa ricetta è veramente molto ricca, si rischia l'indigestione. Comunque il vostro anfitrione ha passato una settimana di ferie a casa. Ma da lunedì si ritorna in ufficio purtroppo. Tanti auguri di Buon Natale a tutti i miei fedeli lettori ed amici.



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