giovedì 31 gennaio 2013

GNOCCHI IN PRIMO PIANO

Appuntamento settimanale del giovedì con le mie ricette di gnocchi. Questa settimana vi propongo un completo di gnocchi in primo piano, alcuni personaggi noti e alcuni anonimi. Sono sicuro che, comunque, gradirete. Bon appetit! 


martedì 29 gennaio 2013

GRAZIE PER IL NOSTRO CORPO



Ti ringraziamo, Signore,
per averci creati liberi
perché così possiamo amare.
Fa’ che non abusiamo mai
della libertà che ci hai dato,
ma ce ne serviamo per fare scelte di vita
conformi al tuo progetto d’amore per noi.
Ti ringraziamo anche, o Signore,
per averci dato un corpo,
perché così possiamo
esprimere visibilmente
il nostro amore.
Fa’ che sia per noi
strumento prezioso di comunicazione,
secondo la logica dell’amore.
 

lunedì 28 gennaio 2013

TUTTO CIO' CHE DIO TI DA' E' PER IL TUO BENE

C’era una volta un re, che aveva scelto come suo consigliere personale un vecchio saggio, molto saggio, che tuttavia per i suoi detrattori aveva un grosso difetto: qualunque cosa succedesse, ripeteva : “tutto quello che Dio ti dà è per il tuo bene, tutto quello che Dio ti dà è per il tuo bene”. Il re sopportava comunque questo suo difetto, perchè dai suoi consigli e dalla sua saggezza ricavava sempre grandi vantaggi; per questo motivo, non appena il sovrano usciva dalla reggia, il vecchio saggio seguiva il re ovunque andasse, ma proprio ovunque.
In un giorno di gran pioggia il re si recò dal barbiere, e terminate le operazioni di pulizia del volto, il ragazzo di bottega cominciò la manicure. Mentre stava occupandosi dell’anulare della mano sinistra, vi fu un gran tuono: il ragazzo ed il re sobbalzarono, e nel trambusto, zac, al sovrano venne tagliata la falangetta.
Strepiti, urla di spavento e di dolore, e la rabbia del re si abbattè sul malcapitato garzone: “In prigione, disgraziato, hai mutilato il tuo re, marcirai in galera per il resto dei tuoi giorni”; ma il vecchio saggio, rimasto imperturbabile fino a quel momento, cominciò la sua litania: ” tutto quello che Dio ti dà è per il tuo bene, tutto quello che Dio ti dà è per il tuo bene”; il re al colmo della rabbia sbottò: ” Basta, mi hai proprio scocciato con queste stupidate, vecchio pazzo, mi stai prendendo in giro, mi hai sempre ingannato in tutti questi anni con queste idiozie, fila in prigione anche tu, così potrai blaterare le tue lagne fino alla fine dei tuoi giorni!”
Il giorno dopo il re, per smaltire un po’ di rabbia pensò di andare a caccia: ovviamente da solo, visto che il vecchio saggio, che fino al giorno prima era la sua ombra, stava languendo nelle segrete del castello. Dopo aver un po’ gironzolato nella giungla, venne catturato da una setta di adoratori della dea Kali, contentissimi per aver trovato una vittima da sacrificare per la notte del plenilunio. Il re sbraitò, minacciò, pregò ma non ci fu nulla da fare: a quella gente non importava nè il rango, nè il blasone, per loro era semplicemente un uomo da uccidere sull’altare sacro: per cui lo vestirono con la sacra veste, lo cosparsero del sacro unguento, lo legarono sull’altare e mentre il capo stava per affondare nel suo cuore il coltello sacro, si accorse con orrore che alla vittima designata mancava un pezzettino di dito.
Voi sapete come, per essere sacrificato, un corpo deve essere perfettamente integro, pena grandi disgrazie per la comunità tutta, per cui i seguaci lo coprirono d’insulti e sputi e lo lasciarono nella giungla, seminudo e terrorizzato, ma vivo.
Ancora frastornato, il re si avviò verso il castello, e nel tragitto capì: il vecchio saggio aveva avuto ragione, come al solito; grazie a quell’incidente dal barbiere, la sua vita era stata risparmiata; cosa importava un piccolo pezzetto di dito, se paragonato al rischio che aveva corso? Meglio vivo senza un dito che morto integro, dopotutto!
Arrivato al castello, andò subito alle prigioni, liberò il garzone e si recò dal vecchio saggio, che senza scomporsi meditava nella sua cella: entrò, lo abbracciò e gli disse: ” Amico mio, perdonami, che cieco sono stato, mi han rapito i Thugs, mi stavano sacrificando, poi hanno visto che mi mancava un pezzo di dito, e mi hanno lasciato andare: avevi ragione tu, quando dicevi 'tutto quello che Dio ti dà è per il tuo bene, tutto quello che Dio ti dà è per il tuo bene', perdonami, starai sempre al mio fianco, il mio regno ti appartiene. Però, scusa un momento, ma tu, che ti ho sbattuto in prigione, umiliato e picchiato, dov’è il bene che Dio t’ha dato in tutto questo?”
Con serenità il vecchio guardò il suo sovrano e candidamente gli rispose: ”Vede Maestà se lei non m’avesse messo in prigione, io l’avrei accompagnata a caccia, come sempre, ed a me non manca alcun pezzo di dito”.

domenica 27 gennaio 2013

IL COMING OUT DI GESU'

III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)


Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». (Lc. 1, 1-4; 4, 14-21)


La liturgia è intelligente. Al resoconto del discorso di Gesù alla gente del suo paese di Nazaret, antepone il prologo del Vangelo.
L’evangelista Luca intende essere uno storico perché vuole che i cristiani si rendano conto “della solidità degli insegnamenti” ricevuti e siano convinti dell’importanza decisiva per la storia di tutti gli uomini della vita di Gesù. Per questo soltanto lui pone all’inizio della narrazione del ministero pubblico di Gesù un discorso programmatico che precisi subito lo scopo che Gesù si prefigge.
È il “coming out” di Gesù. Eccolo: egli opera con la potenza di Dio, difatti lo Spirito è su di lui.
La sua non sarà un’opera umana, meno che mai politica, ma la rivelazione del progetto di Dio. La sua missione è quella di accogliere misericordiosamente tutti gli uomini per liberarli. È il compimento della profezia di Isaia che Gesù si appropria.
A Nazaret, quel sabato, Gesù annunciò il tempo nuovo che non avrebbe più avuto per protagonista l’uomo, ma “Dio fatto uomo”.
La gente della sinagoga una cosa udì allora con chiarezza: l’inizio di “un anno della grazia del Signore”.
In sostanza il Vangelo dice: non sono gli ordinamenti umani a salvare l’umanità, sarà lo Spirito del Signore. In questa affermazione c’è, se si vuole, tanto pessimismo, purtroppo fin troppo documentato dalla storia; ma c’è anche, e più grande, tanta speranza, perché ci assicura che lo Spirito è su Gesù e, perciò, su tutti quelli che fanno comunione con Gesù.
Se non esistesse già un "Coming out day", noi cristiani LGBT dovremmo celebrarlo oggi con l'occorrenza di questo Vangelo.
La predica di Nazaret diventa oggi storia nostra. Se ascoltiamo!

sabato 26 gennaio 2013

SALDI DI FINE STAGIONE


"No, amore, togliti quel costume che hai comprato al mercatino dell'usato... è orrendo!"



venerdì 25 gennaio 2013

JODIE FOSTER E IL COMING OUT

Articolo di Giuseppina La Delfa del 17 gennaio 2013 pubblicato su Huffington Post Italia


Jodie Foster
Jodie Foster ha fatto coming out. Ha detto semplicemente che ha condiviso la propria vita con un'altra donna per un lungo periodo, che insieme hanno avuto e cresciuto due ragazzi. Per tante persone non è stata una grande sorpresa. Era di dominio pubblico da almeno 5 anni ma è stato bello vederlo esplicitato.

Per tanti altri è stato dato come una notizia bomba ed è rimbombata in effetti da una parte all'altra del globo e da un media all'altro. Personalmente sono felice che un personaggio così amato e così ammirato nella sua professione dica in modo cosi semplice le cose come stanno. Si mi ha commosso il suo modo tra il serio e lo scherzoso di parlare di ciò che ha più a cuore, i suoi figli, la sua ex compagna di vita, la sua famiglia, sua madre, la gente che ama.

Anderson Cooper
Scorrendo però i commenti alla notizia sono stata davvero urtata dalla scurrilità, a volte, dall'omofobia, spesso, dalla stupidità, notevole e dominante, che uscivano fuori dalle tastiere di certi individui. Un commento, che potrebbe apparire quasi simpatico, e che tornava spesso è stato: "peccato, proprio una bella gnocca sprecata!" Al che mi viene da rispondere a tono, plagiando lo strepitoso Robert Preston nel bellissimo Victor Victoria : "non vi preoccupate che non è sprecata per tutti!"

Ma i commenti piu sgradevoli, l'espressione per me della peggiore imbecillità crassa sono quelli che riassumerei in questo: "ma chi lo vuole sapere ciò che fa della sua passera!"

E questo è stato ripreso con un pò piu di eleganza perfino da un sessuologo. Marco Rossi dice :

Zachary Quinto
"Chi siamo noi per decidere quando una persona deve fare coming out? Nessuno può arrogarsi questo diritto. E se anche Jodie Foster avesse deciso di ammetterlo perché non ha più nulla da perdere, beh, quello dei Golden Globe è il "suo" momento, quello deciso da lei. Sembra che le persone famose abbiano il dovere di dirlo. Ma siamo solo noi i morbosi e curiosi che vogliamo sapere cosa fanno gli altri nel letto".

A questa esternazione del Signor Rossi, che davvero porta bene il suo cognome perché è comunissima, vorrei rispondere con due serie di argomentazioni: la prima riprende la vergognosa pretesa di considerare il coming out di Foster (e di altri) come una rivelazione sulla sua vita sessuale.

Tiziano Ferro
Chi ha preso il tempo di ascoltare il discorso della Foster (e di altri) ammetterà che in nessun momento si parla della sua sessualità e di ciò che fa con la sua 'passera'! Anzi, dice proprio che è single! Perciò 'la passera' sembra l'ultima delle sue preoccupazioni in quel momento ed è davvero l'ultima cosa che una persona attenta e sensibile si sognerebbe di sentire in quelle parole che dicono di amore, di affetti, di responsabilità di trasparenza, di paure, di felicità...
Il discorso di Jodie Foster alla cerimonia del Golden Globe 2013

Non che 'la passera' non sia importante, s'intende. Lo è, eccome, come per tutti quanti, spero. Ma ciò che la gente comune rimprovera a Foster e a tutte le persone omosessuali visibili non è la loro sessualità (che non è poi così diversa dalla sessualità degli eterosessuali, come diceva Boccaccio "un buco è un buco") ma è proprio la loro affettività, il dire in modo così sereno la felicità, la bellezza, la forza delle loro relazioni d'amore.

Ricky Martin
La sessualità è davvero l'unica cosa alla quale le persone omosessuali hanno sempre avuto accesso con grandissima libertà a condizione però di rimanere discreti. Scopa ma taci. Scopa con chi vuoi ma torna a casa e fai il buon padre di famiglia, la moglie perfetta, la madre esemplare.

Tutto un mondo fatto di ipocrisie che si sgretola ogni volta che si fa coming out e tanto più quando chi lo fa è un modello per parte della gente. Il coming out non parla di sessualità che è un affare intimo e privato ma dice chiaramente "si può essere felici e vivere relazioni affettive appaganti, piene, intense fra persone omosessuali" e ancora: "le nostre relazioni possono essere prescelte e piene di futuro e possono essere vissute alla luce del sole nella trasparenza, senza vergogna e con orgoglio".

Gareth Thomas
Perciò, e arrivo alla mia seconda critica al dottor Rossi e a tutti quelli che pensano come lui: per me il coming out deve essere fatto, per me è un dovere civico e morale nei confronti di tutto ciò che abbiamo subito nei secoli, per tutte le volte in cui abbiamo rinunciato a essere felici, per tutte le volte in cui sono morti adolescenti rifiutati dai genitori, per tutte le volte in cui un padre e una madre si nascondevano e morivano dentro nel silenzio e la vergogna, per tutte le volte in cui i nostri figli vengono guardati storti dai benpensanti, per tutte le volte in cui ci siamo noi nascosti e vergognati di essere.


 Fare coming out, Signori Rossi, non ha nulla a che vedere con 'la passera', con 'l'uccello' e con il letto. Ha a che vedere con la dignità, col rispetto, con l'orgoglio, con la vita vissuta a testa alta.

Grazie Jodie Foster.
Neil Patrick Harris

Grazie Tiziano Ferro.

Grazie a tutti voi che date ai giovani la voglia di vivere a testa alta.

Agli ipocriti poco intelligenti che si nascondono dietro la facciata della loro piccola sicurezza consiglio di correre a comprare le riviste dove si sa tutto sulle storie di 'passere' e 'uccelli 'eterosessuali Doc che inondano le nostre edicole.

Mi dispiace se siete delusi ma ogni volta che un personaggio, famoso o no, fa coming out, parla della sua umanità tutta e non vi racconta mai ciò che fa a letto, quando lo fa e con chi lo fa.

E per i gay e le lesbiche famosi e potenti ancora nascosti, io non ho nessun rispetto ma solo un po' di compassione.

giovedì 24 gennaio 2013

GNOCCHI AL CULATELLO

Benvenuti alla sagra del culatello! Oggi ho pensato ad una ricetta particolare per voi legata a questo prezioso e gustosissimo salume! Spero apprezziate. Buon appetito.