domenica 30 settembre 2012

PAPA' E' GAY. E ALLORA?

Testimonianza tratta dal sito Colegaweb (Spagna) del 24 gennaio 2010,  liberamente tradotta da me.

Permettetemi di condividere una storia in cui un padre e le figlie si confidano: una storia dove l’amore va ben oltre qualsiasi scelta sessuale, una storia attuale, una storia vera e quotidiana. Due giovani innamorati si sposano, hanno due figlie e vivono felicemente in famiglia per diversi anni. Improvvisamente, un giorno come un altro, egli rompe il vincolo coniugale perché i suoi sentimenti e l’attrazione erano stati calamitati da un’altra persona del suo stesso sesso.
Decide di separarsi dalla moglie e cercare di essere felice nonostante il peso sociale che questo avrebbe comportato. Motivo questo, che non gli permise di confidarsi con le sue figlie. La preoccupazione principale di questo giovane innamorato di un altro uomo, stava nel timore di dover affrontare le sue figlie, due bambine che non avevano alcuna colpa ma che si trovavano implicate in una situazione che non avrebbero mai immaginato.
Se nella società di oggi ancora non è facile fare ‘coming out’ in alcune situazioni, fare questo passo davanti alle proprie figlie è ancora più complicato. Passando il tempo, il nostro amico decise di rifarsi una propria vita nascondendo la propria sessualità che, in fin dei conti, non c’entrava nulla col suo rapporto tra padre e figlie.

Sebbene sapesse che questo momento di chiarimento sarebbe arrivato, immaginando che non sarebbe stato sicuramente facile, desiderava, come qualunque padre, di poter godere la condivisione dei propri sentimenti e della propria vita con le persone che amava di più: le sue figlie.
Tuttavia, repentinamente e senza preavviso, furono loro a scoprire l’omosessualità del padre. Il giovane fece il possibile perché le figlie fossero felici, nascose la propria vita senza condividerla o goderla con loro, forse egoisticamente, ma per non dover spiegare una situazione complicata, che fortunatamente oggi è considerata normale in gran parte del mondo.

Da quello che so, queste due ragazze non pensavano alla sessualità del proprio padre, né hanno messo in dubbio la ragione del suo atteggiamento sfuggente, sentono solamente l’affetto e l’amore che provano quando stanno con lui.
Si sono messe di fronte allo specchio e si sono dette: “Mio papà è omosessuale, e allora? E’ mio papà. E’ quello di sempre, ci ama e lo amiamo, e da qui in poi possiamo condividere molte cose che ci uniranno e saremo, in futuro, delle persone senza pregiudizi, sincere, tolleranti, oneste e felici”.

Al giorno d’oggi, molti giovani vivono nel nascondimento senza essere completamente felici per la paura del rifiuto da parte dei propri figli, dei genitori, delle loro mogli o fidanzate; continuando una relazione di coppia eterosessuale soffrendo e non permettendo egoisticamente a nessun’altro di rifarsi a tempo stesso una propria vita. Per paura del rifiuto, della possibilità di perdere i propri figli, continuano nascostamente vivendo una costante lotta interna che non gli permette di arrivare a conquistare la vera felicità.

Gay, eterosessuale, biondo, castano, bianco o nero,  niente di questo cambia l’affetto di un figlio per il padre e viceversa. C’è qualcosa di più importante di tutto questo: l’amore.

sabato 29 settembre 2012

IL MIGLIOR PAPA' DEL MONDO

Lettera tratta da Entrefile Noticias (Argentina), 15 Luglio 2010, liberamente tradotto da me.

In mezzo al dibattito in Senato sulla legge del matrimonio alle coppie (argentine) dello stesso sesso, un figlio ha scritto una lettera ai legislatori chiedendo gli stessi diritti che hanno gli altri ragazzi. Luis ci ha raccontato come avvenne il processo di adozione e i dettagli di questa familia particolare.

La lettera (Buenos Aires 9 giugno 2010)

Signori Senatori, mi chiamo Daniel Lezana, son figlio di Luis Lezana, ho 16 anni e sono stato adottato sei anni fa, per questo credo di avere il diritto di inviare questo appello. Martedì 9 giugno ero con mio papà al senato, ho ascoltato le diverse opinioni, allora anche io, voglio dare la mia opinione.
Io non divido la gente per la sua sessualità, etero, omo, trans… e altre possibilità.
I miei genitori biologici erano eterosessuali e per le faccende della vita, con il mio fratellino, abbiamo smesso di vivere in famiglia. (Non intendo dirvi il perché).
Più di quattro volte tentarono di adottarmi delle famiglie eterosessuali, poi mi fecero ritornare (in orfanotrofio), perché dicevano che ero cattivo, una volta mi hanno reso perchè ho messo troppo mangime ai pesci rossi e sono morti, sembra per aver mangiato troppo. Le altre volte non ricordo bene, perché avevo più o meno 8 anni.

CON TUTTO QUESTO, NON INTENDO DIRE CHE TUTTI GLI ETERO SONO CATTIVI, E INOLTRE, IO SONO ETERO, MI PIACCIONO LE RAGAZZE E SONO UNA BRAVA PERSONA.

Quando avevo 10 anni, venne da noi LUIS, il PAPA’ DEL CUORE, come lo chiamiamo noi. Allora il giudice mi ha detto: Guarda Dani, c’è un signore scapolo, che ha un cane grande che si chiama Carolo, e ha chiesto di adottarti…
Io non potevo crederci, avevo una nuova speranza, pensavo che sarei andato a vivere in una famiglia con tanti ragazzi grandi. Il mio fratellino era stato già adottato perchè era molto piccolo, lui si che aveva avuto fortuna... e io, ero già grande, perchè nessuno mi voleva?...tutte le notti me lo domandavo, fino a che non dormivo, senza risposte …

E così siamo venuti a Buenos Aires, al principio non è stato facile, Luis è un architetto, così la casa è sempre un casino, sta sempre ristrutturando qualcosa, non ha mai pace... ah ah ah. Luis è stranoioso, mi dice sempre: Studia!!! Hai fatto il bagno? Ti sei lavato i denti?….uffa dico io !!!!  già sono stufo…..PERO’: quando vado a dormire la sera, viene sempre a rimboccarmi le coperte e mi dà un bacio sulla fronte... fastidioso, vero?... ah ah ah.
Quando passò un po’ di tempo e ho preso il coraggio di parlare con il mio vecchio sull’omosessualità, dapprima non mi piaceva, ma non perché NON L’AVEVO CAPITO!!, a voi Sigg. Senatori dovrebbe succedere lo stesso, no?….
Voi comprendete col cuore quello che è essere omosessuali? Dopo un po’ di tempo ho incominciato a vedere LUIS e GUSTAVO con gli occhi del cuore (Gustavo è il suo ex compagno, ora si sono lasciati)... sono anche figlio di padri separati… non mi faccio mancar nulla! ... Ah ah ah… Mi sarebbe piaciuto che Luis e Gustavo si fossero sposati, avrei avuto due papà.

Quando vivevamo in cinque (avevamo due cani), era tutto più divertente, Luis (il mio vecchio) era il cattivo, e noialtri eravamo le sue vittime… ah ah ah… era molto divertente, eravamo tutti contro di lui, doveva fare tutto lui.
Secondo Luis, io rido molto, a volte deve essere sia padre che madre… che personaggio!!! Succede a tutti i figli che litigano con un papà e una mamma, no? I loro genitori fanno due ruoli diversi, il mio lo fa, a volte, due volte da solo.

NOI SIAMO UNA FAMIGLIA. CHE A MOLTI PIACCIA O NO, QUESTA E’ LA MIA FAMIGLIA!!!

Per quelli che pensano che il mio vecchio mi inculca di essere omosessuale o che mi possa contagiare, SI SBAGLIANO!!! A me piacciono le ragazze e molto!!! E comunque se anche fossi gay? Voi pensate che siccome mi ha cresciuto un gay… mmmmh… io non lo credo. In questo momento vi sto scrivendo per i diritti del mio vecchio e dei miei diritti, mi piacerebbe che si sposasse!!! Anch’io ho intenzione di sposarmi un giorno.

Lui quando si sposa lo farà con un altro gay, se ne ha voglia, non si sposa con un etero, di che cosa avete paura? Che i gay sono una piaga che ci invaderà? Se mio papà si sposa, la pagella scolastica la possono firmare entrambi, alle riunioni scolastiche può venire chiunque di loro due, voglio avere gli STESSI DIRITTI che hanno i miei compagni di classe, e se loro (i miei papà), si separassero, avere gli STESSI DIRITTI dei figli che hanno i genitori separati… se i loro figli li hanno e IO NO, perchè?

Bene, per ultima cosa, io sono orgoglioso del padre che ho, di quello che imparo, perché nella vita bisogna lottare per le cose che vogliamo, e io, amato VECCHIO, SARO’ SEMPRE AL TUO FIANCO!!!

E per favore Signori Senatori, gli omosessuali si sposano tra di loro, non abbiate timore, NON VOGLIONO SPOSARSI CON VOI.

Molte grazie.


venerdì 28 settembre 2012

SCOMMETTERE SU DIO

Arriva in Italia, dopo la trionfale prima di New York, “Taking a Chance on God” (Scommettere su Dio), il docufilm del regista irlandese Brendan Fay sulla vita di John McNeill, sacerdote e teologo cattolico gay, pioniere per i diritti civili delle persone omosessuali nella società e nella sua chiesa.
Racconto per immagini della vita straordinaria di John McNeill, nato a Buffalo (Stati Uniti) 85 anni fa, sopravvissuto al campo di prigionia nella Germania nazista, sacerdote gesuita promotore della pace in Vietnam, dell'uguaglianza delle persone omosessuali e autore di opere rivoluzionarie di spiritualità per le persone omosessuali.
Impegnato nell'aiuto della comunità gay durante la crisi dell'AIDS degli anni 1980, rifiutò di essere messo a tacere sui temi dell'omosessualità dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI, perciò venne espulso dall'ordine dei Gesuiti nell'aprile 1987.
“Taking a Chance on God” (Scommettere su Dio) racconta l'amore di McNeill per la Chiesa cattolica, la comunità LGBT, i suoi confratelli e per il suo quarantennale compagno. Una storia potente di fede, amore e perseveranza di fronte all'oppressione e al rifiuto.

“Taking a Chance on God” sarà proiettato in anteprima europea  giovedì 25 ottobre, alle 17.00, presso il Cinema Odeon di Firenze in apertura del Florence Queer Festival di Firenze (una versione short del docufilm è stata presentata all’Europride di Roma nel 2011) e nei giorni successivi sarà al centro d'incontri e dibattiti pubblici con il regista Brendan Fay a Milano (26 Ottobre); Roma (28 ottobre); Napoli (30 ottobre); Palermo (31 ottobre, alla presenza di Don Barbero); Trapani (2 novembre); Catania (4 novembre).
L'arrivo in Italia di Taking a Chance on God è stato possibile grazie al Florence Queer Festival, organizzato dall’associazione Ireos nell'ambito della 50 giorni di cinema internazionale della Mediateca Regionale Toscana, e all'impegno dei gruppi dei Cristiani omosessuali Italiani in collaborazione con numerose associazioni italiane e i volontari del Progetto Gionata.
Al cammino di "liberazione" John McNeill la casa editrice Le Piagge ha dedicato recentemente il libro “Cercare se stessi… per trovare Dio. Omosessualità, Chiesa, Fede, Vangelo, Spirito” in cui l’anziano teologo, in una lunga intervista-testamento con il giornalista Valerio Gigante, spiega e approfondisce con grande lucidità il suo pensiero di “liberazione” su chiesa cattolica, fede e omosessualità.


Scheda del film: Taking a Chance on God. Il docufilm sul teologo della liberazione gay

Programma tour italiano TAKING A CHANCE ON GOD (in aggiornamento)

25 Ottobre a Firenze ANTEPRIMA europea di TAKING A CHANCE ON GOD al Florence Queer Festival alla presenza del regista, presentazione di don Alessandro Santoro, ore 17.00 -  Cinema Odeon (Piazza Strozzi, Firenze), Biglietto unico pomeridiano € 5

26 Ottobre a Milano incontro-dibattito-proiezione con il regista di TAKING A CHANCE ON GOD a cura del Guado e del CIG di Milano
28 ottobre a Roma  ore 20, incontro-dibattito-proiezione con il regista di TAKING A CHANCE ON GOD a cura di nuova proposta (luogo da definire)
30 ottobre a Napoli (luogo e ora da definire)
31 ottobre Palermo (luogo e ora da definire), proiezione dibattito con il regista, introduce Franco Barbero, a cura del gruppo Ali d'aquila
2 novembre Trapani (luogo e ora da definire)
4 novembre Catania (luogoe ora da definire)


giovedì 27 settembre 2012

MATRIMONIO

I paesi che riconoscono il matrimonio omosessuale sono dieci (Olanda, Spagna, Belgio, Sudafrica, Portogallo, Canada, Norvegia, Svezia, Islanda, Argentina). In cinque sono condannati con la pena di morte, in 39 è previsto il carcere. Le unioni omosessuali sono molto antiche, ma la globalizzazione di un movimento organizzato che vuole ottenere un riconoscimento legale è sorto solo alla fine del XX secolo.
I corrispondenti di EL MUNDO spiegano qual è la situazione del matrimonio omosessuale nelle principali potenze mondiali.
Pablo Pardo - Washington.- Negli Stati Uniti, il matrimonio omosessuale era, fino a poco tempo fa, materia di legge. Nel 1993, l’ente supremo dello stato delle Hawaii lo ha legalizzato. A seguito di questo, il Congresso federale (l’ente che rimanda a tutto il paese) proclamò tre anni dopo, che solo le unioni tra persone di sesso opposto sarebbero state considerate valide. Nel 2004, tuttavia, la Corte Suprema del Massachusetts dichiarò che il matrimonio tra persone dello stesso era valido in questo stato. Da allora, il matrimonio omosessuale è stato approvato in Vermont,  Distretto di Columbia (dove c’è la città di Washington), Maryland, New York, Connecticut, Iowa e New Hampshire. Non esiste una relazione casuale: con l’eccezione dell’Iowa, questi sono, di gran lunga, i territori più democratici e di sinistra di tutto il paese. Infatti, un repubblicano di questa regione viene di solito chiamato  'rino', un gioco di parole tra 'rinoceronte' ('rhino') e 'repubblicano solo di nome' (‘republican in name only’). In effetti, il governatore repubblicano del New Jersey, Chris Christie, ha posto quest’anno il veto di di legalizzare il matrimonio omosessuale nello stato. La ragione più probabile è che Christie vuole candidarsi alla presidenza nel 2012. La California ottenne il matrimonio omosessuale per alcuni mesi nel 2008, fino a che fu sepolto da un referendum. Lo stato di Washington lo ha legalizzato da qualche mese. Anche una riserva indiana del vicino stato dell’Oregon lo ha ottenuto. Di nuovo va ricordato che California, Oregon e Washington vengono riconosciuti dai conservatori degli Stati Uniti come 'la costa sinistra', non solo per la posizione geografica, bensì anche per le loro inclinazioni politiche. Non avendo un riconoscimento a livello federale, le coppie omosessuali non possono sfruttare le pensioni statali, e i loro diritti non vengono riconosciuti in tutti gli stati. La gran parte delle maggiori imprese e delle università, tuttavia, dà loro gli stessi diritti delle unioni eterosessuali. La scorsa settimana, le Forze Armate hanno celebrato con una forma sorprendentemente aperta, la presenza degli omosessuali nei propri ranghi con un ricevimento al Pentagono. In totale, 12 stati hanno proibito le unioni omosessuali, modificando così le loro costituzioni. Il resto degli stati offre diversi tipi di riconoscimento legale. Ci sono consensi che, fino a che non si giungerà al colloquio della legge al Tribunale Supremo, il dibattito proseguirà. Ma, sebbene la tendenza a lungo periodo è a favore delle unioni omosessuali, l’opposizione è ferma. In novembre, gli oppositori di queste unioni cercheranno di proibirli proponendo referendum in Maryland e Washington.

Irene Hdez. Velasco – Roma - Essere gay in Italia è un calvario. Non solo per il fatto che gli omosessuali in questo paese non hanno assolutamente nessun diritto riconosciuto (non esiste nemmeno una legge per le coppie di fatto), ma anche per il fatto che sono sistematicamente discriminati. Le aggressioni fisiche e verbali sono all’ordine del giorno e sono moneta comune. La prova tangibile è che qualche mese fa, in pieno scandalo per i suoi festini bunga-bunga, l’allora primo ministro Silvio Berlusconi si giustificò dicendo: “Sempre meglio che essere gay...”. Ma anche ai leader dellla sinistra ‘sfuggono’ dei commenti omofobi. Basta notare che a novembre il responsabile dell’Italia dei Valori, Antonio Di Petro, se ne uscì dicendo che un’alleanza tra la destra e la sinistra in Italia per appoggiare il Governo di Mario Monti risultava tanto innaturale "quanto due uomini a letto". Come se non bastasse, le ostilità verso gli omosessuali si ripetono ogni giorno in ogni ambito. Come quando le autorità negarono il rinnovo della patente a un ragazzo di 28 anni a causa del suo orientamento sessuale. "Soffre di gravi patologie che potrebbero essere di ostacolo ad una guida sicura", hanno dichiarato. Pochi giorni fa è emerso che nella città di San Pietro Terme, una località di 21.000 abitanti vicino a Bologna, è espressamente proibito che le coppie di persone non sposate vengano tumulate insieme. In effetti, dopo la legalizzazione dei matrimoni omosessuali in Spagna, un’ondata di ottimismo ha travolto i movimenti gay nazionali, pensando che ciò avrebbe portato la possibilità che anche in Italia si potesse giungere ad una legge per le coppie di fatto. L’unica cosa che si è potuta realizzare però è che gli omosessuali riescano ad ottenere sempre più visibilità. Domenica scorsa circa 150.000 persone hanno sfilato nel centro di Roma con orgoglio, rivendicando la legge e il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Rosalía Sánchez – Berlín – In Germania, il matrimonio omosessuale non viene riconosciuto, ma i contratti di vita in comune, che entrarono in vigore il 1 agosto 2001, offrono le stesse condizioni delle coppie eterosessuali. Esse prevedono, a grandi linee, i diritti di registrazioni con un nome comune di famiglia e una rendita vedovile, così come l’obbligo di condurre una vita e un’amministrazione famigliare congiunta, ad un mutuo mantenimento economico e al compimento congiunto degli obblighi matrimoniali. Non viene permessa l’adozione di figli, ma è concessa l’adozione dei figli del coniuge. Nel 2010, nella Repubblica Federale Tedesca, il numero delle unioni civili tra persone dello stesso sesso ha superato 23.000 coppie. Nella vita pubblica, la normalizzazione è praticamente totale nel caso degli omosessuali. Il ministro degli Esteri e il sindaco di Berlino, Guido Westerwelle e Klaus Wowereit, sono omosessuali e hanno stabilito contratti di unione civile con i loro rispettivi compagni. Le lesbiche, tuttavia, non hanno questa visibilità pubblica.

Carlos Fresneda - Londra – Gli sforzi di David Cameron, per ottenere il matrimonio omosessuale prima delle elezioni in Gran Bretagnia nel 2015, sono soprattutto rivolti verso la Chiesa Anglicana. Il 'premier' ha stabilito un “periodo di consultazione” con l’appoggio della maggioranza parlamentare, inclusi i laburisti, i liberal-democratici e l’ala moderata dei 'tories'. La principale promulgatrice dei matrimoni omosessuali è in effetti la ministra degli Interni e delle pari opportunità, Theresa May, che ha scritto recentemente una lettera aperta al quotidiano conservatore The Times facendo riferimento diretto a quanto accaduto in Spagna: "Il matrimonio dovrebbe essere per tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale. La società è più forte quando si permette ai cittadini di avere una relazione stabile… Questa è un’opinione profondamente conservatrice ".

Xavier Colás – Russia – Le autorità russe non riescono a comprendere che la parola 'gay' si possa scrivere accanto alla parola 'orgoglio'. I tentativi di organizzare manifestazioni rivendicative vengono sempre vietati dalle autorità, che negano il permesso “perché potrebbero dar fastidio ad altra gente". Recentemente un tribunale di Mosca ha approvato la decisione di proibire le marce per l’orgoglio omosessuale per i prossimi 100 anni. I collettivi gay della capitale russa avevano sollevato istanze per quest’anno e per i 99 anni successivi, sfruttando il fatto che la legge non limita il numero di richieste che possono essere presentate. San Pietroburgo, Samara, e le regioni di Ryazan, Novosibirsk, Arjangelsk e Kostroma sono alcune delle zone dove la rivendicazione pubblica dell’omosessualità viene specificatamente vietata a causa della stessa legge che persegue la pedofilia. Nonostante la chiusura istituzionale, il movimento omosessuale sta prendendo piede pian pianino, soprattutto nelle grandi città, dove alcuni giovani non hanno il coraggio di confessare la propria omosessualità. Purtroppo in alcuni casi il prezzo è molto alto, come quello di Ivan Kharchenko, che venne internato in una clinica di disintossicazione di Mosca quando lo scorso mese di aprile osò ammettere ai genitori che gli piacevano gli uomini.

Juan Manuel Bellver – Francia - Francois Hollande ha promesso durante la sua campagna elettorale verso l’Eliseo che avrebbe legalizzato il matrimonio omosessuale e l’adozione da parte di queste coppie. Ora che è stato nominato Presidente della Repubblica Francese, ha già confermato che manterrà la propria parola. Dato che il Partito Socialista ha la maggioranza all’Assemblea Nazionale e al Senato, è prevedibile che il prossimo progetto di legge su questo tema venga approvato in entrambe le camere agli inizi del 2013. Fino ad oggi, la Francia non autorizzava il matrimonio omosessuale e proponeva al suo posto i PACS (Patto Civile di Solidarietà), un contratto legale per le coppie di fatto con diritti simili a quelli del matrimonio e che venne stabilito dal governo socialista di Lionel Jospin nel 1999. Oggi le associazioni di lesbiche, gays, bisessuali e transessuali (LGBT) di Francia sono scesi in piazza, nel giorno dell’orgoglio Gay, per reclamare al nuovo capo di stato che cambi la situazione e, nel corteo che collegava la capitale da Montparnasse alla Bastiglia, hanno richiesto al governo che acceleri l’elaborazione delle norme desiderate. “Non possiamo attendere ancora l’uguaglianza”, recitava lo striscione che apriva la manifestazione.

mercoledì 26 settembre 2012

POVERTA' E SESSUALITA'

Riflessioni di Stephen Prothero* tratte dal sito della CNN (Stati Uniti), 6 giugno 2012, liberamente tradotto da me.

Qualche anno fa ho partecipato come giurato in un concorso di letteratura e ho dovuto valutare i meriti del libro "Solo Amor: Un Marco para la Ética Sexual Cristiana“ (Solo Amore: un quadro sull’Etica Sessuale Cristiana) di Margaret A. Farley, una suora dell’ordine delle Sorelle della Misericordia. Giudicai che fosse un ottima indagine e ben argomentata, non mi sorpresi quando vinse il Premio Grawemeyer in religione (e un premio di 2.000 dollari).
Il 21 maggio, la Congregazione per la Dottrina della Fede della Chiesa cattolica, con sede in Vaticano, spedì a sorella Patricia McDermott, presidente delle Sorelle della Misericordia una notifica nella quale condannava il libro di sorella Farley. Il Vaticano pubblicò questa notifica on-line il lunedì successivo. Non è una sorpresa che il tema preoccupi il Vaticano. Non si tratta di povertà, o di fame, o di oppressione: è per il sesso.
"Tra gli errori e le ambiguità del libro", scrive la Congregazione per la Dottrina della Fede, "ci sono le posizioni sulla masturbazione, gli atti omosessuali, le unioni omosessuali, la separazione matrimoniale, il problema del divorzio e dei matrimoni dopo le separazioni coniugali".
Il libro “Solo Amore” tratta l’etica sessuale toccando varie prospettive; filosofiche, storiche, religiose e antropologiche, e successivamente si focalizza sul suo tema principale: l’etica dell’amore ed il sesso. Quando si tratta dell’amore, spiega Farley, parlare d’amore non è sufficiente. "Alla fine la domanda è: cos’è un amore buono, e un amore buono, giusto e vero?", si chiede. La sua risposta? L’amore è giusto quando soddisfa tre criteri: "E’ una risposta sincera alla realtà dell’innamorato?, E’un’unione genuina tra quello che ama e quello che è amato?, e ancora “E’ un’affermazione esatta e adeguata all’essere amato?". In breve: "le persone non devono essere amate come se fossero oggetti".
Visualizzando l’etica del sesso, sorella Farley propone un argomento che si articola in sette regole: "non ferire ingiustamente”, "libero consenso delle parti", "reciprocità", "uguaglianza", "compromesso", "fecondità" e "giustizia sociale". Quindi, se siete alla ricerca dell’amore libero, non lo troverete qui. Però come ha detto il Vaticano e come ammesso dalla stessa Farley il lunedì successivo in una dichiarazione, neppure questo rispetta la linea tradizionale cattolica.
Invece di basare il suo pensiero semplicemente nella scrittura e nella tradizione, la Farley si basa anche sulle prospettive laiche e sull’esperienza contemporanea. Ella è cosciente della possibilità che le coppie dello stesso sesso possano soddisfare i suoi criteri di giustizia, inclusa la "fecondità", ben inteso.
Nelle ultime settimane, la Chiesa cattolica Romana ha accusato le suore degli Stati Uniti di lottare contro la povertà, invece che combattere contro il sesso tra gli omosessuali. Adesso, il Vaticano ha preso di mira una sola suora. Un cinico potrebbe osservare che la chiesa sta cercando di distrarci dallo scandalo di abusi sessuali che continua ad aggravarsi. Se lo stanno facendo, non funziona, e solo qualcuno crede alla dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede che accusa la Farley di essere una rinnegata cattolica i cui scritti devono essere rifiutati dai credenti.
Decine di teologi la stanno appoggiando pubblicamente, sebbene il Vaticano non abbia nemmeno avuto la cortesia di rispondere alla Farley sulle sue argomentazioni. Nel frattempo, la McDermott ha espresso il suo "profundo dolore" alle Sorelle della Misericordia circa la decisione del Vaticano di emanare una notifica contro il libro.
Quando ho ripreso in mano lunedì mattina il libro e ho ripassato le sue argomentazioni, quello che mi ha lasciato di pietra è stato il passaggio introduttivo: "Nella cultura occidentale, almeno nella sua formazione cristiana, esiste una tendenza a dare troppa importanza alla moralità in materia di relazioni sessuali. Il sesso ha minacciato di deviare la concentrazione morale di parecchie generazioni.
Tutto in materia di 'sesso' viene considerato 'morale' o 'immorale' e la 'moralità' si riduce alla ‘morale sessuale'. Tutta questa focalizzazione della moralità sul tema del sesso, ci porta alla mancanza di fornire una miglior giustizia economica,alla continua oppressione dei popoli, al vuoto dell’onestà politica, e al permettere il furto e la perdita di vite umane".
Farley continua argomentando l’importanza di pensare e di scrivere del sesso, fino al punto che "ci facciamo del male a noi stessi e agli altri in quanto esseri sessuali". Si chiede anche: perché il Vaticano si sta focalizzando su un tema che lo stesso Gesù ignorò quasi totalmente?

Riconosco il diritto della Chiesa cattolica Romana di politicizzare il suo pensiero e gli scritti. Ma continuerò ad essere deluso col Vaticano fino a che non mi dimostra di essere almeno preoccupato per la giustizia economica e sociale, come lo è per la masturbazione e per il sesso omosessuale.
* Stephen Prothero è specialista di religione all’Università di Boston, autore di  "La Biblia Americana: Cómo las palabras unen, dividen, y definen una nación" (La Bibbia Americana: come le parole uniscono, dividono e definiscono una nazione), è collaboratore del blog Belief della CNN. Le opinioni espresse in questo testo appartengono esclusivamente a Stephen Prothero).

venerdì 14 settembre 2012

SAN SEBASTIANO

Ci sono migliaia di raffigurazioni del martirio di San Sebastiano, anche se nessuna di queste ha il potere di esaurire lo spazio nouminoso del mito. Ma se cerchiamo un denominatore comune a tutte queste opere ci scontreremo spesso con due significati, uno più accettabile e figurato, l'altro più impertinente e postmoderno.
L‘immagine simboleggia in primo luogo il sacrificio dell'eroe che dà la vita per i suoi principi, la persona integra che sceglie di assumere senza calcoli il prezzo della sua libertà. San Sebastiano, un generale romano che si convertì al cristianesimo, venne giustiziato per essersi rifiutato di obbedire agli ordini dell'imperatore Diocleziano gli chiese di abiurare la sua fede. Esso incarna l'idealista, la forza invincibile della coscienza contro le esigenti richieste del mondo.
Ma al tempo stesso e per una sorta di scherzo sacro, il martirio di San Sebastiano, deviando dalla intenzione originaria dei suoi promotori ecclesiastici che volevano usare la tortura come una prova pubblica della verità cristiana, si è convertito all’ombra stessa del cristianesimo trionfante, repressivo e omofobo, in un'icona della comunità gay.
A questo ha contribuito non solo la coerenza estrema del santo, ma anche la bellezza e la sensualità della figura maschile, la sua nudità provocatoria, così come l’atteggiamento passivo, fortemente femminile, della sua espressione, che prima ancora che ad una casta devozione, invitava al sollazzo sfrenato, alla dolce lussuria, permettendo ai fedeli (chierici inclusi) di pregare senza peccato, anche se travolti da un formicolio peccaminoso.
Come l'Estasi di Santa Teresa del Bernini, gli elementi spirituali dell’immagine fanno intravedere un erotismo nascosto che ribolle e pulsa all’interno. Pietra di scandalo per una fede morigerata e puritana, che demonizza e criminalizza il godimento del corpo. Senza sapere che che il proibito riesce sempre a sopraffare le tristi cause che lo censurano, fondendosi in questo caso al dolore estremo.
In San Sebastiano il martirio diventa estasi, l’ascesi nel preambolo della consegna carnale. Forse è per questo che l'espressione del santo, sebbene ferito e umiliato dall’intimo amore per Cristo, è di godimento, come se le frecce che penetrano la sua carne, l’esibizione del suo corpo nudo di fronte ai carnefici, il rito voluttuoso del sangue, potessero rendere visibile passaggio orgasmico verso il paradiso.
Ma l'idealista e l'icona gay che il mito racconta, lungi dall'essere in contraddizione, sono la luce e l'ombra del progetto cristiano, che è in qualche modo anche la storia dell'Occidente. Questo uomo integro è il cristiano perseguitato, la comunità delle vittime, la chiesa delle catacombe, la religione dell'amore. L’omosessuale ferito e trafitto ci riporta invece, al persecutore cristiano, alla ferocia del potere, alla  gestione della paura, alla chiesa di Roma. San Sebastiano sintetizza, come nessun altro simbolo, il cristiano represso dalla sua fede e il gay represso dai cristiani.
Strano e suggestivo paradosso che questa fotografia ha la capacità di illustrare, magari con l'ambizioso obiettivo di farla sparire in un universo sociale sul quale si continua ad infierire con i pregiudizi e l’intolleranza. La presenza sia imbarazzante che accattivante dell’immagine, ci fa giungere senza ironia ad uno stato d'animo di dolce tormento irriverente, ci ricorda che non c'è uscita al dilemma: o siamo San Sebastiano, o siamo i suoi carnefici.

giovedì 13 settembre 2012

LA BIBBIA RACCONTA

La Bibbia, nella nostra società Giudaico-Cristiana, viene riconosciuta come guida principale per molte persone, è interessante notare quanti cristiani prendano letteralmente i riferimenti agli atti omosessuali, e come invece interpretino altri testi con con grande flessibilità. Qualche tempo fa ascoltai una donna, conosciuta a livello nazionale, che nella sua campagna parlava contro l’omosessualità.
Parlò per circa un ora del Levítico e, sicuramente, quelli che l’ascoltarono accettarono molte cose di quelle che lei diceva, tuttavia ella stessa stava contravvenendo a molte regole del libro del Levitico o della Bibbia, giacchè alle donne non è permesso parlare in Chiesa, nè che insegnino agli uomini, nè che portino i vestiti di cotone e poliestere, e altre leggi che si trovano in Levitico e delle quali sicuramente essa non era assolutamente a conoscenza.
Cosa dice la Bibbia sull’omosessualità? Sinceramente, molto poco. Gesù non disse mai nulla, il che è molto significativo. Viene spesso richiamata la nostra attenzione sulle poche volte che la Bibbia tocca questa tematica, mentre ad altri temi (per esempio il giudizio, l’orgoglio, l’ipocrisia) ai quali si fa molto più riferimento nelle scritture, ricevono un’attenzione molto inferiore e meno appassionata; per ottenere un giudizio equilibrato dovremmo dunque chiedercene il motivo.

Prima di addentrarci nel tema, osserviamo come ogni persona comprenda le scritture attraverso la lente di quanto gli è stato insegnato. Prima di tutto dobbiamo sapere che la Bibbia non è stata scritta in un vuoto culturale, ma in una cultura e in un popolo particolare, e molte delle sue istruzioni e leggi (ad esempio la proibizione di mangiare il maiale) oggi, vengono classificate semplicemente come meno rilevanti o importanti.
In nessuna parte della Bibbia viene espressa l’idea di condannare le persone che sono omosessuali. Queste dichiarazioni, senza eccezioni, sono dirette ad alcuni atti omosessuali. Gli scrittori biblici non avevano nessuna comprensione dell’omosessualità come orientamento psico-sessuale.
Questa realtà è una scoperta relativamente recente. Gli autori biblici si riferivano agli atti omosessuali realizzati da persone eterosessuali che assumevano questo comportamento relazionandosi al sesso.



LA STORIA DI SODOMA

Il testo della storia di Sodoma è il principale che viene utilizzato nella condanna all’omosessualità. Questa storia è stata spesso interpretata come l’orrore di Dio verso l’omosessualità.
Secondo il testo biblico, due angeli in forma umana furono inviati a Sodoma e Lot li invitò nella sua casa. Mentre gli angeli erano presso di lui, tutta la gente della citta, “dal più giovane al più anziano, circondarono la casa...”e volevano che i visitatori fossero fatti uscire, gridando, "Dove sono gli uomini che sono entrati a casa tua questa notte? Falli uscire, perchè vogliamo abusare di loro". (Genesi 19, 5). Lot usciì e chiese agli uomini di lasciar stare i suoi ospiti e che prendessero invece le sue figlie che non avevano conosciuto ancora un uomo. I cittadini allora si arrabbiarono e decisero di abbattere la porta, ma i visitatori stesero le mani e tirarono Lot in casa.
Ci sono vari problemi con l’interpretazione di questo passaggio. Quello che lo scrittore biblico vuole far risaltare non è il fatto della omosessualità bensì l’inospitabilità e l’ingiustizia dei suoi abitanti, che viene considerata come il peccato di Sodoma.
Gesù stesso si riferì all’inospitalità di Sodoma. Se quegli uomini erano omosessuali come mai Lot offre loro le sue figlie? Quello che si nota qui è la minaccia di stupro. Il punto significativo dunque è che tutte le violenze sono considerate da Dio come un atto orribile. La storia meriterebbe un’altra lettura da parte di tutti noi.

Va notato che gli uomini di Sodoma non potevano essere tutti omosessuali, sarebbe infatti inutile distruggerla giacchè una comunità dove non si procrea è destinata a morire senza eredi. Forse si trattava di un gruppo di uomini malvagi che tentavano di abusare di uomini stranieri, ed è ironico che le persone lesbiche e gay si prendano la colpa o siano vittime di questo peccato.
Sebbene l’interpretazione tradizionale della storia di Sodoma sia destinata a cadere, come discussione contro l’omosessualità, ci sono vari passaggi dell’Antico Testamento che condannano gli atti omosessuali. Anche in questo caso, va osservato che questi passaggi non riguardano l’orientamento sessuale verso le persone dello stesso sesso, nè vi è alcun riferimento a lesbiche o gay.



LEVITICO

Nell’Antico Testamento ci sono due riferimenti agli atti omosessuali che si trovano in Levitico 18, 22 e Levitico 20,13. Ma questi passaggi sono una parte del codice dei Leviti, che non è custodito da gruppi cristiani. Se fosse obbligatorio applicare questo codice, tutti i cristiani sarebbero scomunicati o giustiziati.
E’ stato logicamente sostenuto che la scienza e il progresso hanno fatto in modo che molte leggi del Levitico siano inapplicabili al giorno d’oggi. Per esempio, Tim LaHaye indica che, sebbene le leggi del Levitico proibiscano la relazione sessuale durante il periodo mestruale, attualmente le autorità mediche non ritengono che siano nocive, pertanto non possono essere viste come peccaminose.

Egli ci spiega inoltre, che queste leggi sono state redatte 3.500 anni fa, prima che esistessero le docce e i bagni, prima dei tamponi, dei disinfettanti, e di altri mezzi che sono stati inventati per migliorare l’igiente intima femminile.
Con questo, LaHaye ci fa notare che questa legge è irrilevante per il nostro tempo presente. Ironia della sorte, nel suo libro, “El gay infeliz” (Il gaio infelice), le leggi del Levitico sono una delle principali pietre angolari, sulle quali egli si appoggia. Molte leggi del codice di Santità, attualmente sono inapplicabili per noi come legge morale. Un altro dei costumi da considerare è che a quel tempo, avere figli era di importanza estrema per gli Ebrei, ora per l’uomo moderno è meno rilevante a causa della sovrappopolazione.



DAVIDE E GIONATA

La Bibbia non tratta mai dell’amore omosessuale, ma esistono diversi passaggi dell’amore tra due persone dello stesso sesso. L’amore di Davide per Gionata, quando esprime i suoi sentimenti alla notizia della morte del suo amico:

Io sono in angoscia a motivo di te, Gionata, fratello mio;
tu mi eri molto caro,
e l'amore tuo per me
era più meraviglioso dell'amore delle donne.
2 Sam. 1, 26



RUTH E NOEMI

Un altro esempio è la relazione tra Ruth e Noemi, dove si manifesta un amore profondo, un amore che lega. Come possiamo apprezzare, la Bibbia avvalora l’affetto tra persone dello stesso sesso.



GLI ATTEGGIAMENTI DI GESU’

Si noti anche l’atteggiamento di Gesù nel contesto del Nuovo Testamento, dove non si trova alcun passaggio che dica qualcosa in relazione all’omosessualità. Così, l’amore tra persone dello stesso sesso non dovrebbe essere visto come una minaccia al cristianesimo, alla vita familiare, o allo stile di vita americano, il quale vorrebbe farci credere che l’omosessualità sia una minaccia. Gesù riteneva che l’ingiustizia e l’ipocrisia fossero una minaccia maggiore per il Regno di Dio.
Il sacerdote episcopale, Dr. Tom Horner ha commentato due scritture nel Vangelo dove l’attitudine di Gesù verso le lesbiche e i gay non fu ostile. Il primo lo troviamo nella storia di Gesù che guarisce il servo del centurione. La parola utilizzata per il servo è "pais" che nella cutura greca si riferisce ad un amante più giovane di un uomo anziano o più educato socialmente. La storia dimostra chiaramente un amore stranamente intenso, e la risposta di Gesù fu totalmente positiva. Mt 8, 5

Un altro passaggio interessante per l’atteggiamento assunto da Gesù è in relazione agli eunuchi.

Ma egli rispose loro: «Non tutti sono capaci di mettere in pratica questa parola, ma soltanto quelli ai quali è dato. Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita; vi sono degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé a motivo del regno dei cieli. Chi può capire, capisca». Mt 19. 11, 12
Le osservazioni di Gesù circa il celibato e la castrazione sono chiare, inoltre bisogna considerare che un bambino maschio che nasce senza testicoli è un difetto di nascita assai raro. E’ solamente ai nostri giorni che l’istituto Kinsey ha dimostrato che l’orientamento sessuale è probabilmente determinato prima della nascita. Si potrebbe dunque pensare che è a costoro che Gesù si riferisce quando dice “sono eunuchi dalla nascita”, ossia, alle persone che oggi vengono chiamate lesbiche o gay.

L’atteggiamento di Gesù verso gli eunuchi si differenziò notevolmente da quella dei farisei fondamentalisti dell’epoca. A questi eunuchi che furono esclusi dal servizio di adorazione e di partecipare alle comunità di fede, nel libro di Isaia viene dedicata una meravogliosa profezia:

“Infatti così parla il Signore
circa gli eunuchi che osserveranno i miei sabati,
che sceglieranno ciò che a me piace
e si atterranno al mio patto:
«Io darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto e un nome,
che avranno più valore di figli e di figlie;
darò loro un nome eterno,
che non perirà più.
Anche gli stranieri che si saranno uniti al Signore per servirlo,
per amare il nome del Signore,
per essere suoi servi,
tutti quelli che osserveranno il sabato astenendosi dal profanarlo
e si atterranno al mio patto,
io li condurrò sul mio monte santo
e li rallegrerò nella mia casa di preghiera;
i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare,
perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli».
Il Signore, Dio,
che raccoglie gli esuli d'Israele, dice:
«Io ne raccoglierò intorno a lui anche degli altri, oltre a quelli dei suoi che sono già raccolti». Isaia 56:4-8

Come possiamo vedere, nella persona di Gesù si manifesta questo approccio compassionevole verso gli eunuchi, e questo si manifesta anche quando nel passaggio suddetto il profeta Isaia dice: “darò loro un nome eterno che non perirà più”. Come possiamo vedere Gesù si riferisce a queste tre classi differenti di eunuchi: i celibi, i castrati che servono come schiavi in modo che non potessero generare figli, e quelli che erano eunuchi dalla nascita oppure omosessuali.

Era tradizione che a quell’epoca le case reali e ricche utizzassero schiavi per il lavoro e la cura delle concubine. Tuttavia nell’assegnare schiavi ai membri femminili della famiglia reale, era meglio fossero scelti gli omosessuali, poichè questo dissipava gli eventuali dubbi o preoccupazioni in merito a gravidanze indesiderate e stupri.



I RIFERIMENTI A PAOLO

E’ in questa luce che dobbiamo leggere la storia che incontriamo in Atti 8, 26-40. In questo passaggio lo Spirito Santo invia Filippo per fare testimonianza a Gesù e battezzare un eunuco etiope. Come possiamo osservare uno dei primi convertiti al cristianesimo fu una persona esclusa dall’Antico Testamento per ragioni sessuali.
La dichiarazione di Paolo che appare in Romani 1:18-32 è quella che viene presa come il rifiuto più forte nel Nuovo Testamento all’omosessualità. E’ necessario chiarire che egli si riferisce all’influenza della cultura pagana sui primi cristiani romani. Dopo aver dato una descrizione dettagliata di un mondo dove si adoravano falsi idoli, egli continua dicendo:
“Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.."

Quella alla quale Paolo si riferì in questo passaggio era la prostituzione omosessuale che si realizzava nei templi pagani, la quale veniva realizzata in vari tipi di culti (è bene segnalare che alcuni culti utilizzavano la prostituzione eterosessuale). Ancora una volta Paolo non si sta riferendo all’amore tra due persone dello stesso sesso, e inoltre egli non ha chiaramente nessun concetto delle persone per le quali questa forma di vita è “naturale”.

L’altro riferimento di Paolo circa gli atti sessuali simile a questo, è quello di 1 Timoteo 1:8-11. Questo brano biblico contiene una lista delle persone che saranno escluse del Regno di Dio. L’intepretazione di questo passaggio dipende da due parole greche che hanno sempre rappresentato un problema per i traduttori. Nella versione di Re Giacomo, vengono tradotte in "effeminati"; e "chi abusa di se stessi con l’umanità". Nella versione standard rivisitata, vengono unite e tradotte in omosessuali; tuttavia, queste non sono le parole greche per tradurre omosessuale, e quindi le traduzioni non riflettono una saggia versione. La nuova versione internazionale differenzia queste due parole in “prostituto maschio” e ”omosessuale colpevole”.
La Bibbia di Gerusalemme utilizza “catamita” e “sodomita”; i Catamiti erano i giovani che venivano utilizzati specialmente per gli scopi sessuali e per i quali si pagavano grosse somme di denaro. Nessuno di questi due passaggi si riferisce a coloro che amano altre persone del proprio stesso sesso.



L’AMORE DI GESU’

Le parole e gli atteggiamenti di Gesù Cristo rappresentano una nuova prospettiva, egli ha altre idee in merito ai costumi e ai nuovi concetti sociali. Egli ha elevato la posizione delle donne, che in ultima analisi, erano i suoi discepoli migliori e più fedeli. Fece questo, stimolato dai comandamenti che erano assolutamente comprensibili, affinchè si tenesse conto dei diritti di tutte le persone.
Tuttavia oggi, nel nome di Cristo, il cui amore abbracciava tutti quanti, la chiesa è stata la maggior omofoba di tutte le istituzioni. Non ci deve stupire; rendiamoci conto che la chiesa essendo l’istituzione più grande e potente, si prende la libertà di segregare, come è successo con la segregazione razziale.
Il messaggio finale e centrale del Nuovo Testamento è che TUTTE LE PERSONE SONO AMATE DA DIO, senza eccezioni, poichè “il suo amore è talmente grande che ha inviato il suo Figlio prediletto come riscatto”, per darci la vita eterna.
Prendiamo atto che nè l’omosessualità nè l’eterosessualità sono redentrici, ma dobbiamo chiarire che l’amore di Dio per mezzo di Cristo fu donato al mondo intero senza eccezioni.



UNA RIFLESSIONE TEOLOGICA

La riflessione teologica per il cristiano omosessuale del giorno d’oggi, non deve essere intesa come una malattia che ci isola dalla nostra relazione con Dio, dagli altri e da noi stessi. Pertanto, dobbiamo sempre tener molto presente che fu Gesù che ci diede il comandamento supremo “Ama Dio sopra ogni cosa e il prossimo tuo come te stesso”.
Non vogliamo dire che il cristianesimo è una religione con nuove regole e leggi, ma che è una nuova forma di rapportare la nostra relazione con Dio. Queste cose che i legalisti appassionatamente definiscono come “leggi” etichettate, sono in realtà solo i sintomi di una malattia più profonda di alienazione e separazione. La Chiesa ha speso molta energia nel trattare i sintomi, tralasciando la malattia.

Invece Gesù non trattava eccessivamente le trasgressioni legali delle persone con le quali ebbe relazioni interpersonali; egli fu maggiormente impegnato a curare e a guarire la parte fisica, spirituale ed emozionale delle persone. Forse se la Chiesa si donasse in altro modo al ministero della guarigione e della riconciliazione, questi sintomi che stiamo trattando comincerebbero a sparire.
Tutto questo ci fa chiedere: l’omosessualità è un sintomo di separazione da Dio? Potrebbe esserlo in alcuni casi. Ma additare e accusare qualcuno come colpevole non è la miglior forma cristiana. Del resto, dobbiamo tenere a mente che Gesù accettò le donne, e fu ad una donna, in più prostituta, che per primo rivelò la grande notizia della Resurrezione e del suo annuncio.

Quando viene chiesto a una lesbica o a un gay da quanto tempo sentono questa pulsione, la maggior parte risponde che è fin da quando possono ricordare, per noi questo è naturale come il colore dei capelli, degli occhi oppure l’uso delle mani. La ricerca dell’Istituto Kinsey ha suggerito che l’omosessualità potrebbe essere vincolata a condizioni genetiche, o anche a fattori pre-natali, anche se meno possibile.
La maggior parte degli psicologi più affermati, coincidono nel dire che l’orientamento sessuale, per la maggior parte delle persone, avviene prima dei cinque anni di età. Pertanto, visto che non è una questione di scelta, non possiamo farne una regola morale o etica.

Molti cristiani insistono sul fatto che Dio li possa cambiare o che curi la loro omosessualità, nel libro “Il terzo sesso” possiamo trovare la testimonianza di sei omosessuali che raccontano di essere stati curati da Dio, ma sappiamo che quattro di loro sono tornati allo stile di vita omosessuale.
Molti, tra lesbiche e gay passano la loro vita a cercar di persuadere Dio a cambiare le loro sensazioni, che sarebbe come chiedere che ti venga cambiato il colore degli occhi. Dunque che opzione si lascia a queste persone? Poichè la Chiesa ha detto loro che non possono avere relazioni sessuali, che devono astenersi, per poter essere cristiani, onde poter evitare una guerra interiore l’unica opzione e quella che non siano cristiani.

La Chiesa ha rifiutato per lo meno il 10% della popolazione. Se escludiamo queste persone dalla comunità ecclesiastica come potremo allora dire o come faremo annunciare che l’amore di Dio e di Gesù non esclude nessuno, che è un amore universale, per tutti e senza eccezioni? Un visione come questa è qualcosa che restringe la concezione di Dio stesso. Andiamo ad escludere delle persone che non possono avere una scelta a causa della loro pulsione sessuale.

La risposta all’ultima domanda è dunque: quando finalmente la Chiesa avrà il coraggio di dire come Paolo “In Cristo non esiste ne ebreo nè greco, nè schiavo nè libero, nè uomo nè donna”, nè omosessuale nè eterosessuale. Dio ha abbastanza amore per tutti!