lunedì 30 giugno 2014

PREGHIERA DELL'ALPINO

Uno di questi prossimi giorni, sarebbe stato il compleanno di Nonno Eagle, quindi il "Colpo d'ala" di questa settimana desidero dedicarlo a lui.

Ti voglio bene, papà.



Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre
contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto,
eleviamo l'animo a Te, o Signore, che proteggi
le nostre mamme, le nostre spose,
i nostri figli e fratelli lontani, e
ci aiuti ad essere degni delle glorie
dei nostri avi.
Dio o­nnipotente, che governi tutti gli elementi,
salva noi, armati come siamo di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della
tormenta, dall'impeto della valanga,
fa che il nostro piede posi sicuro
sulle creste vertiginose, su le diritte pareti,
oltre i crepacci insidiosi,
rendi forti le nostre armi contro chiunque
minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,
la nostra millenaria civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve,
Tu che hai conosciuto e raccolto
ogni sofferenza e ogni sacrificio
di tutti gli Alpini caduti,
tu che conosci e raccogli ogni anelito
e ogni speranza
di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni
e ai nostri Gruppi.
Così sia.


domenica 29 giugno 2014

LE CHIAVI




SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». (Mt. 16, 13-19)


Per capire l’azione e insieme la bellezza della narrazione del Vangelo, bisogna considerare il suo sfondo geografico. Cesarea di Filippo si estendeva ai piedi del monte Ermon. Una delle grotte era dedicata al dio Pan e alle ninfe. Sulla sommità di una rupe, Erode aveva fatto costruire un tempio in onore di Cesare Augusto, mentre Filippo, suo figlio, aveva ingrandito questa località dandole il nome di Cesarea. Venerare un idolo e un uomo dagli Ebrei era considerato un’opera satanica, e perciò la grotta era considerata l’ingresso del regno di Satana: l’inferno. Ci si aspettava che, un giorno o l’altro, gli abissi infernali scuotessero questa rupe e inghiottissero il tempio sacrilego. In questo luogo spaventoso, si svolse un dialogo fra Gesù, il Figlio del Dio vivente, e Simone, il figlio di Giona. Gesù parla di un’altra pietra sulla quale edificherà un altro tempio, la Chiesa di Dio. Nessuna potenza infernale potrà mai prevalere su di essa. Simone, in quanto responsabile e guardiano, ne riceve le chiavi, e così il potere di legare e di sciogliere, cioè l’autorità dell’insegnamento e il governo della Chiesa. Grazie a ciò, Simone ne è diventato la pietra visibile, che assicura alla Chiesa ordine, unità e forza. La Chiesa non potrà essere vinta né da Satana né dalla morte, poiché Cristo vive ed opera in essa.

venerdì 27 giugno 2014

PAPA' E' SEMPRE PAPA'



Articolo tratto dal sito Coming-out.yagg (Francia), del 9 settembre 2012, liberamente tradotto da un volontario di Progetto Gionata.

Ho spiegato ai miei quattro figli, che hanno un'età compresa tra i 15 anni e i 22, anni il mio percorso a priori paradossale ma meno raro di quel che si crede: un gay che si sposa e fonda una famiglia e che aveva vissuto prima del matrimonio una storia d'amore segreta con un ragazzo.
I miei figli sono stati stupendi, hanno capito che niente sarebbe cambiato e che non avrei mai demandato le responsabilità che avevo nei loro confronti, che ovviamente questo coming out era stato difficile ma necessario.

Non mi avevano mai ascoltato con tanta attenzione e profondo rispetto come il giorno in cui li ho riuniti tutti e quattro per parlare di questo tema.
Mai si sarebbero immaginati che il loro padre potesse amare un uomo, ma hanno accettato la cosa e si sono mostrati sensibili e comprensivi nei miei confronti, mi hanno scritto un bigliettino a 4 mani che conserverò sempre.

Non ho nascosto loro che se avessi potuto scegliere avrei preferito essere eterosessuale, perché la mia vita sarebbe stata più semplice. Ma sanno ormai che dietro la parola ripetuta e straripetuta “omosessualità” c'è solo la parola “amore”.
Ho avuto torto nel considerare il mio coming out una montagna insormontabile. Facendolo, invece, ho contribuito alla loro educazione di cittadini e li ho spinti al rispetto del prossimo e verso ogni forma di diversità.

A tutti i papà come me che tengono nascosto il loro segreto mi permetto di consigliare di saltare il fosso e di vincere questa paura che ci soffoca e ci paralizza, insistendo sulla dimensione affettiva del nostro orientamento sessuale; si esce da questo coming out felici, provando un senso di liberazione e, ammettiamolo, anche fieri di avere oramai dei figli "vaccinati" contro l'omofobia.


Testo originale: Réconfort: «Encouragements aux pères gays»

giovedì 26 giugno 2014

GNOCCHI MONDIALI

Magari nel momento in cui comparirà questo post, i nostri azzurri saranno già stati eliminati. Speriamo di no, comunque dopo la deludente prova con il Costarica, sarà dura vincere contro l'Honduras, I nostri campioni non saranno gran campioni di calcio, mi spiace per Prandelli, ma sono una bella squadra, bei maschioni quasi tutti. Qualcuno in particolare? Candreva me lo porterei volentieri a casa e anche Barzagli è un gran bel vedere. Comunque sono quasi tutti molto carini. E quindi la rassegna di questo giovedì è tutta all'insegna del tricolore calcistico. Buon appetito.



Gigi Buffon

Salvatore Sirigu
Ignazio Abate
Andrea Barzagli

Christian Bonucci

Christian Maggio
Manuel Pasqual
Giorgio Chiellini
Antonio Candreva



Daniele De Rossi
 

Claudio Marchisio


Andrea Pirlo
Thiago Motta
Antonio Cassano
Alessio Cerci


Mattia Destro

Ciro Immobile
Lorenzo Insigne





Fuori programma, perchè non è nella formazione di questi mondiali ma è sempre un gran bel vedere: Antonio Di Natale.


mercoledì 25 giugno 2014

LA DENUNCIA




L’uomo era disteso nel letto dell’ospedale con la flebo attaccata al braccio, un polso rotto e diverse costole incrinate. Avrebbe preferito trovarsi altrove, ma qualcun altro aveva deciso di fargli passare una settimana di ‘vacanza’ al Fatebenefratelli.

L’avevano avvicinato in tre all’uscita del locale gay e avevano cominciato a sfotterlo, prendendolo in giro con le solite frasi omofobe: “Frocio di merda”, “Lurido Succhiacazzi” eccetera, eccetera. Federico però aveva un carattere battagliero, non si era lasciato intimorire ed aveva cominciato a rispondere per le rime, dicendo che il loro paparino gli aveva appena fatto un lavoretto di bocca nella dark room del locale e di andare a raccontare alla loro mammina di quanto era bello ficcarlo in gola al maritino. I tre bulli avevano cominciato a menare le mani ed ovviamente le aveva prese di santa ragione: il tre contro uno, difficilmente poteva chiudersi in situazione di parità, anche se era riuscito a tirare un paio di cazzotti ben centrati. Così l’avevano lasciato pesto e dolorante sul marciapiede, scappando appena si erano fatte sentire le sirene delle volanti della polizia. Dopo il viaggetto obbligato in ambulanza, lo avevano sistemato in un lettino del pronto soccorso, con il polso ingessato aspettando che lo assegnassero alla sezione di traumatologia, dove gli avrebbero fatto degli esami più approfonditi. Aveva passato la notte praticamente sveglio, era riuscito a dormire un poco durante la mattina e aveva sonnecchiato per il resto della giornata. D’altronde era l’unica cosa che poteva fare mentre era legato alla flebo. Finalmente verso le quattro del pomeriggio era arrivato un infermiere che lo aveva portato nel reparto dove era destinato, trascinando la barella per i corridoi della clinica e posizionandolo poi, senza tanti complimenti, in una camera da due persone. Fortunatamente l’altro posto non era occupato.

Verso le sei di sera, sentì un bussare leggero sullo stipite: “Posso entrare?” chiese una voce maschile.

Federico voltò lo sguardo verso la porta, domandandosi chi fosse l’uomo sorridente che aveva fatto capolino nella stanza. Moro, con una folta barba curata, pelle olivastra, fisico perfetto. Non era un suo conoscente e non era nemmeno qualcuno del locale, questo era poco ma sicuro, si sarebbe ricordato di lui. Non gli sembrava proprio di averlo mai visto e istintivamente aggrottò le sopracciglia per capire chi fosse.

“Signor Ferrari, mi scuso se la disturbo. Sono Augusto Calabrese, Ispettore della Polizia dell’ospedale” continuò l’uomo.

“Un poliziotto” costatò Federico laconico.

“Sì, sono l’ufficiale preposto alle indagini per la sua aggressione”.

“Si accomodi”.

L’uomo entrò e richiuse la porta alle sue spalle, si tolse l’impermeabile mostrando la divisa impeccabile e poi si voltò verso di lui: “Come sta?” chiese comprensivo.

“Non bene” ammise “Ho un polso rotto, tre costole incrinate e qualche contusione”.

“Ha anche il viso pieno di lividi. Si è visto allo specchio?”

“Immagino le sfumature tra il nero e il violaceo, grazie.” tagliò corto lui sfiorandosi la fronte con cautela.

“Il dottore mi ha dato la cartella medica legale, gli aggressori hanno fatto un lavoro pesante ma, fortunatamente, siamo arrivati prima che la massacrassero di botte”.

“Che fortunato che sono” ribatté sarcastico l’uomo nel letto.

“Sì… be’… non direi fortunato, ma poteva andare peggio. Fortunatamente era da quelle parti una nostra volante. Comunque abbiamo gli identikit degli assalitori”, l’ispettore sospirò allo sguardo accigliato dell’uomo che aveva di fronte. “Sono venuto per la denuncia, Sig. Ferrari. Avrei bisogno di alcuni chiarimenti per il rapporto sull’aggressione. Possiamo procedere?”

Federico sentì montare la rabbia dentro di lui, l’avrebbe fatta pagare a quei maledetti: “Chiaro che sì, Ispettore Calabrese. Sarò anche frocio ma non mi mancano i coglioni!” ribatté acido Federico.

Il poliziotto sorrise enigmatico.

“Vedo che anche lei è omofobo!” gli urlò l’altro “Bene. Allora se ha paura di respirare la mia stessa aria per non contrarre la frociaggine o, peggio ancora, il virus dell’AIDS, che peraltro non ho, può andare per la sua strada e mandarmi un suo collega meno intollerante verso la comunità omosessuale!”

Augusto non si mosse mentre reggeva uno sguardo impassibile verso il degente. Passò qualche manciata di secondi, la mano stringeva una penna che tamburellava sopra una cartellina di plastica rigida.

Federico si sentì avvampare dalla vergogna. Quel poliziotto era lì per svolgere il suo compito d’altronde e stava cercando di aiutarlo come poteva. Sospirò fortemente e si schiarì la gola: ”Mi scusi, Ispettore. Sono un po’ arrabbiato in questo momento. Gli anti-dolorifici hanno finito il loro effetto e cominciano a farmi male le botte”.

Calabrese premette il pulsante di chiamata della caposala. La stanza piombò nel silenzio per un buon minuto intero poi finalmente bussarono alla porta ed entrò l’infermiera.

“Avete chiamato?” chiese cortesemente.

“Adele, vorrebbe gentilmente portare qualche pastiglia di analgesico al Sig. Ferrari? Comincia ad accusare dei dolori alle contusioni”. La donna fece un cenno affermativo col capo e se ne andò. Evidentemente l’ispettore era abituato a quel tipo di lavoro in ospedale, pensò Federico, dato che conosceva l’infermiera per nome. L’ufficiale continuò a scrivere sulla cartella e dopo pochi minuti la caposala entrò con delle pillole in un piccolo contenitore di plastica. Le passò a Federico con un bicchiere d'acqua. Lui ringraziò e le ingurgitò immediatamente. La donna se ne andò nuovamente.

“Può raccontarmi brevemente i fatti che si sono svolti ieri sera?”

“Erano le due di notte credo” cominciò Federico “Ero andato a passare una serata al locale, ci vado spesso, anche se non sono un frequentatore abituale. Avevo adocchiato un tipo carino al bar, ma sono piuttosto riservato e lui non sembrava interessato. Così ho deciso che me ne sarei tornato a casa”.

Il poliziotto era impassibile e scriveva sulla cartella.

“La imbarazza sentire queste cose?” chiese improvvisamente Federico.

“Assolutamente no, Sig. Ferrari. Le assicuro che succede di peggio nella vita. Continui.”, rispose l’uomo con sincerità.

“Sì… be’… Immagino. Comunque, il tipo era uscito dal locale con il suo compagno e quindi mi sono incamminato anche io verso l’uscita. I due sono andati immediatamente via e quando sono uscito, mi sono trovato davanti quei tre imbecilli che hanno cominciato ad insultare”.

“Può descrivermeli?” chiese Augusto.

Federico diede una sommaria descrizione dei tre bulli che lo avevano aggredito. Raccontò più o meno lo scambio di battute che si erano rivolti e dell’aggressione da parte dei tre. Mentre parlava, osservava l’ispettore che sollevò l’angolo della bocca in un mezzo sorriso, quando gli raccontò della battuta del pompino da parte del paparino dei tre.

“Certo che non si può dire che non abbia fegato” osservò il poliziotto.

“Le ho detto che i coglioni ce li ho ancora!” ribatté l’uomo guardandolo di sottecchi, questa volta però senza rabbia nella voce.

“Si, credo che gli attributi non le manchino, Federico” confermò questi con un cenno di ammirazione.

L’altro rispose con un sorriso sentendosi chiamato con il proprio nome: “Purtroppo non ho un buon carattere,” ammise “se ne è accorto anche lei appena è entrato qui dentro”.

Continuarono ancora un po’ con il rapporto della denuncia. L’ufficiale era molto disponibile e Federico lo trovava molto affascinante. Valutò che potesse avere qualche anno più di lui. I capelli alle tempie erano appena un poco brizzolati.

“Bene, penso che per ora sia tutto” disse Augusto chiudendo la cartelletta.

A Federico dispiaceva che avessero finito: “Quindi devo venire a deporre anche in tribunale?” chiese speranzoso.

“Non è così che funziona” rispose l’ispettore “Anzitutto bisogna vedere se li prendiamo e poi, certo, dovrà venire comunque in Tribunale per il riconoscimento. E comunque avrà bisogno di un avvocato, potrebbe guadagnarci anche un gruzzoletto, se sa fare il suo lavoro”.

“Non m’interessano i soldi, mi piacerebbe solamente farla pagare a quei tre teppisti. In modo che si spaventino un poco e non se ne vadano in giro a picchiare la gente”.

“Sì, effettivamente questo è anche lo scopo del mio dipartimento. E per me è anche una piccola missione”.

Federico lo osservò con sincera curiosità: “Come mai?” chiese.

Il poliziotto si avvicinò alla branda e appoggiò la grossa mano sulla spalla di Federico: “Diciamo che mi interessa la causa. E a proposito…” aggiunse con voce roca “Appena starai meglio, vorrei venire con te al locale dell’altra sera: io non ci sono mai stato e tu… be‘… tu hai bisogno di una guardia del corpo!”

martedì 24 giugno 2014

OGGI SPOSI



(ANSA) - NAPOLI, 24 GIU - Il primo matrimonio omosessuale potrebbe essere registrato all'Anagrafe e Stato civile del Comune di Napoli lunedì mattina. Roberto e Manuel, il primo napoletano e il secondo spagnolo, vivono in Spagna, ma dovrebbero arrivare in città per il Pride di sabato. Lunedì si dovrebbero poi recare al Comune per rendere "pubblica" la loro unione che, in assenza di una legge dello Stato italiano che consenta i matrimoni tra persone dello stesso sesso, hanno dovuto celebrare all'estero.

TY & ZANE




ARMI E BAGAGLI - Madeleine Urban con Abigail Roux - Dreamspinner Press
Trama Libro Uno
Una serie di omicidi affligge la città di New York. L’FBI e la polizia brancolano nel buio: si sospetta che il killer sia uno solo, ma gli indizi sono talmente scarsi e indecifrabili da non fornire alcuna pista. Quando a rimetterci le penne sono due agenti del Bureau, però, il caso diventa di importanza vitale per l’FBI.
L’agente speciale Ty Grady è reduce da un incarico sotto copertura finito molto male. È arrogante e litigioso, ma è anche il migliore in quello che fa. Quando però lo mettono in coppia con l’agente speciale Zane Garrett, è odio a prima vista. Garrett è l’agente modello: serio, sobrio e devoto − il che rende la loro collaborazione la classica accoppiata ‘sbirro buono-sbirro cattivo’, gli opposti complementari. Entrambi gli agenti capiscono, da subito, che la vera difficoltà del caso non sarà l’assenza di indizi, quanto il dover lavorare insieme.
Appena arrivati sul posto, però, l’assassino colpisce ancora − e questa volta il mirino è puntato su di loro. Costretti a fuggire e a nascondersi, e al tempo stesso decisi a scovare l’uomo che li ha presi di mira, Grady e Garrett devono trovare il modo di lavorare insieme − e alla svelta, se non vogliono diventare altre due tacche sul coltello dell’assassino.

Voto:



FORZA E CORAGGIO - Madeleine Urban con Abigail Roux - Dreamspinner Press

Trama Libro Due
Sei mesi dopo aver rischiato di finire assassinati da un serial killer a New York, gli agenti speciali dell’FBI Ty Grady e Zane Garrett sono alle prese con una cosa altrettanto spaventosa: la noia del lavoro d’ufficio. Quando, per la sanità mentale loro e di chi li circonda, il capo li invita a prendersi una vacanza, Ty stringe i denti e decide di portare Zane con sé nel West Virginia, nella speranza che la quiete e il silenzio delle montagne diano loro l’occasione di esplorare l’attrazione esplosiva che finora è apparsa inconciliabile con il lavoro di coppia al Bureau.
Insieme al padre e al fratello di Ty, i due agenti si avventurano sugli Appalachi per una bella gita nel profondo dei boschi, dove la pace regna sovrana… e nessuno potrà sentirli gridare. Perché ovviamente la situazione precipita, e il gruppo si ritrova ad affrontare pericoli di ogni tipo: tempo imprevedibile, montagne selvagge, bestie feroci, escursionisti disperati… nonché la sfida più grande: loro stessi.

Voto:


Entrambi i libri sono più che buoni, scritti in maniera scorrevole e molto coinvolgenti. Il primo libro molto di più. E' un poliziesco noir abbastanza macabro in alcune scene. Un serial killer si diverte ad ammazzare la gente in tre stati americani, scegliendo le proprie vittime in base ad un disegno di delitti legati tra di loro da un libro di un noto autore statunitense. I due colleghi dell'FBI, Ty Grady e Zane Garrett, sono l'opposto  l'uno dall'altro, ma tra loro nasce una passione travolgente di puro sesso. Due maschi Alfa in eterna lotta per la predominanza.
Il secondo Libro è un omaggio al "Tranquillo Week End di Paura" di John Boorman con l'allora aitante Burt Reynolds, che tra l'altro viene anche citato nel racconto (*). E' un po' un fumettone con avventure abbastanza incredibili e poco realistiche. Una trama che si svolge completamente nei boschi del West Virginia, tra trafficanti di tesori e bestie feroci. Gli omoni dovranno lottare contro tanti rischi e pericoli. Zane & Tylor dovranno anche combattere un guerra tutta loro, che li sta facendo sempre più innamorare l'uno dell'altro.

(*) pag 35:
Zane lo guardò per un attimo e poi scoppiò a ridere. "Oddio, no. Stavo scherzando, perché sembra di essere sul set di Un tranquillo weekend di paura!"


NB Il voto è del tutto soggettivo e viene strutturato ad un massimo di cinque stelle: scarso, sufficiente, discreto, ottimo, eccellente.

lunedì 23 giugno 2014

COS'E' L'AMORE




Quando ti chiedi cos'è l'amore,
immagina due mani ardenti
che si incontrano,
due sguardi perduti l'uno nell'altro,
due cuori che tremano
di fronte all'immensità di un sentimento,
e poche parole
per rendere eterno un istante.

~ Alan Douar ~

domenica 22 giugno 2014

GESU' PANE VIVO



SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO A)


In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». (Gv. 6, 51-58)

Oggi festeggiamo il sacramento dell’Eucaristia che il Signore ci ha lasciato come segno della sua presenza, della sua realtà corporale, del suo sacrificio sulla croce e della vita eterna di cui ci ha reso partecipi. Gesù ce ne parla in termini di corpo e di cibo. La realtà del dono del Padre alla nostra umanità si esprime, dall’inizio alla fine, sotto forma di corpo. Si tratta dapprima della realtà carnale del corpo fatto di carne e sangue, che soffre e muore sulla croce. È questo corpo ferito che risorge e che Gesù dà da vedere e da toccare agli apostoli. Ma Gesù non si ferma qui. Suo corpo è anche la Chiesa (Col 1,18), corpo mistico di cui Cristo è la testa. Ed è infine questo corpo sacramentale che nutre coloro che lo mangiano: “Prendete e mangiate: questo è il mio corpo!” (Mt 26,26).
Già i primi cristiani paragonarono il corpo spezzato di Cristo al grano, macinato in farina per diventare pane, dopo essere stato mischiato all’acqua della vita e passato nel fuoco dello Spirito.
Questo pane spirituale, fatto dal grano del campo che è Gesù (Gv 15,1), divenendo, come il vino dell’Eucaristia, nostro cibo, nutre in noi la vita divina, che è vita eterna. E Gesù, ancora una volta, afferma: “Io sono”. Qui dice: “Io sono il pane”. Gesù costituisce il solo nutrimento che possa dare la vita divina. Chi non mangia di questo pane non avrà la vita in lui (Gv 6,53). Ecco perché noi celebriamo oggi la realtà umana e divina del Verbo fatto carne e anche quella del corpo risorto; ed ecco perché ci dà davvero quanto promesso. Attraverso lui, siamo concretamente in comunione con il nostro Dio. Bisogna essere presenti alla sua presenza reale.

venerdì 20 giugno 2014

GNOCCHI IN DOPPIOPETTO

Per un errore di programmazione del post, vi regalo una puntata speciale della rubrica che tutti ci invidiano, le nostre ricette golose di gnocchi in salsa tematica. Lo zio Eagle cultore della CUL-IN-ARIA vi offre oggi un piatto in giacca e cravatta. Tanti bei gnocchi gustosi in situazioni da ufficio. Magari avercene di capi così, oppure di collaboratori. L'unico collega masculo che ho è pure brutto. Le altre son tutte donne. Pazienza, questo è lo scotto che si paga ad avere un marito meraviglioso. Siccome il tema è pesante (lo so perché lavorando in ufficio me ne rendo conto, c@22o!) ho messo una battuta che mi sembrava carina. Spero che vi facciate quattro risate in allegria. Aspettiamo le tanto agognate ferie e godiamoci dunque la portata della settimana. E come al solito, buon appetito!

1 - Il collega della scrivania di fronte
2 - Colleghi in viaggio di lavoro
3 - Il capo marketing della Germania
4 - Pausa di lavoro
5 - Te l'avevo detto che il mio era più grosso!
6 - Il Capo marketing dell'area Mediterranea
7 - Sotto il doppiopetto, BDSM
8 - Lo specialista del settore banane
9 - Mi daresti due punti alla cerniera rotta?
10 - Il rappresentante di attrezzistica sportiva
11 - Il collega leccaculo
12 - Il tecnico dei computer
13 - L'esperto qualità
14 - Nei bagni dell'ufficio
15 - Non le piaceva il farfallino, Boss?
16 - Si è rotto il condizionatore
17 - Facendo l'inventario della cancelleria
18 - L'esperto dei tessuti
19 - Preparandosi per l'ufficio
20 - Il nuovo collega
21 - Si è rotto di nuovo il condizionatore?
22 - QUESTO E' MIOOOOOOOOOOO! (Eagle)
23 - In ufficio da vent'anni insieme
24 - Esami per la solidità del prodotto
25 - Oooops! Mi si è rotta di nuovo la cerniera...
26 - Il capo marketing per il Regno Unito
27 - Tom Ford. La classe non è acqua!
28 - Ho avuto l'acqua in casa e mi si sono ristretti i calzoni.
29 - Grazie per avermi aiutato con quel grafico...
30 - Il General Manager
31 - Scherzi da ufficio
32 - Il corriere della DHL
33 - Allora se la mia idea non vi piace...
34 - In viaggio di lavoro col capo
35 - Ho perso l'aereo...
36 - L'esperto fragranza profumi e il suo testatore
37 - Pausa relax dopo pranzo
39 - Nessuno mi ha detto che il viola porta sfortuna anche in ufficio...
40 - Il capo Marketing settore U.S.A.
41 - Cambiando il toner alla stampante
42 - Il responsabili del settore comfort divani
42 - Capo Settore marketing Scandinavia
43 - La prossima volta fai meno errori, ragazzo!