mercoledì 25 giugno 2014

LA DENUNCIA




L’uomo era disteso nel letto dell’ospedale con la flebo attaccata al braccio, un polso rotto e diverse costole incrinate. Avrebbe preferito trovarsi altrove, ma qualcun altro aveva deciso di fargli passare una settimana di ‘vacanza’ al Fatebenefratelli.

L’avevano avvicinato in tre all’uscita del locale gay e avevano cominciato a sfotterlo, prendendolo in giro con le solite frasi omofobe: “Frocio di merda”, “Lurido Succhiacazzi” eccetera, eccetera. Federico però aveva un carattere battagliero, non si era lasciato intimorire ed aveva cominciato a rispondere per le rime, dicendo che il loro paparino gli aveva appena fatto un lavoretto di bocca nella dark room del locale e di andare a raccontare alla loro mammina di quanto era bello ficcarlo in gola al maritino. I tre bulli avevano cominciato a menare le mani ed ovviamente le aveva prese di santa ragione: il tre contro uno, difficilmente poteva chiudersi in situazione di parità, anche se era riuscito a tirare un paio di cazzotti ben centrati. Così l’avevano lasciato pesto e dolorante sul marciapiede, scappando appena si erano fatte sentire le sirene delle volanti della polizia. Dopo il viaggetto obbligato in ambulanza, lo avevano sistemato in un lettino del pronto soccorso, con il polso ingessato aspettando che lo assegnassero alla sezione di traumatologia, dove gli avrebbero fatto degli esami più approfonditi. Aveva passato la notte praticamente sveglio, era riuscito a dormire un poco durante la mattina e aveva sonnecchiato per il resto della giornata. D’altronde era l’unica cosa che poteva fare mentre era legato alla flebo. Finalmente verso le quattro del pomeriggio era arrivato un infermiere che lo aveva portato nel reparto dove era destinato, trascinando la barella per i corridoi della clinica e posizionandolo poi, senza tanti complimenti, in una camera da due persone. Fortunatamente l’altro posto non era occupato.

Verso le sei di sera, sentì un bussare leggero sullo stipite: “Posso entrare?” chiese una voce maschile.

Federico voltò lo sguardo verso la porta, domandandosi chi fosse l’uomo sorridente che aveva fatto capolino nella stanza. Moro, con una folta barba curata, pelle olivastra, fisico perfetto. Non era un suo conoscente e non era nemmeno qualcuno del locale, questo era poco ma sicuro, si sarebbe ricordato di lui. Non gli sembrava proprio di averlo mai visto e istintivamente aggrottò le sopracciglia per capire chi fosse.

“Signor Ferrari, mi scuso se la disturbo. Sono Augusto Calabrese, Ispettore della Polizia dell’ospedale” continuò l’uomo.

“Un poliziotto” costatò Federico laconico.

“Sì, sono l’ufficiale preposto alle indagini per la sua aggressione”.

“Si accomodi”.

L’uomo entrò e richiuse la porta alle sue spalle, si tolse l’impermeabile mostrando la divisa impeccabile e poi si voltò verso di lui: “Come sta?” chiese comprensivo.

“Non bene” ammise “Ho un polso rotto, tre costole incrinate e qualche contusione”.

“Ha anche il viso pieno di lividi. Si è visto allo specchio?”

“Immagino le sfumature tra il nero e il violaceo, grazie.” tagliò corto lui sfiorandosi la fronte con cautela.

“Il dottore mi ha dato la cartella medica legale, gli aggressori hanno fatto un lavoro pesante ma, fortunatamente, siamo arrivati prima che la massacrassero di botte”.

“Che fortunato che sono” ribatté sarcastico l’uomo nel letto.

“Sì… be’… non direi fortunato, ma poteva andare peggio. Fortunatamente era da quelle parti una nostra volante. Comunque abbiamo gli identikit degli assalitori”, l’ispettore sospirò allo sguardo accigliato dell’uomo che aveva di fronte. “Sono venuto per la denuncia, Sig. Ferrari. Avrei bisogno di alcuni chiarimenti per il rapporto sull’aggressione. Possiamo procedere?”

Federico sentì montare la rabbia dentro di lui, l’avrebbe fatta pagare a quei maledetti: “Chiaro che sì, Ispettore Calabrese. Sarò anche frocio ma non mi mancano i coglioni!” ribatté acido Federico.

Il poliziotto sorrise enigmatico.

“Vedo che anche lei è omofobo!” gli urlò l’altro “Bene. Allora se ha paura di respirare la mia stessa aria per non contrarre la frociaggine o, peggio ancora, il virus dell’AIDS, che peraltro non ho, può andare per la sua strada e mandarmi un suo collega meno intollerante verso la comunità omosessuale!”

Augusto non si mosse mentre reggeva uno sguardo impassibile verso il degente. Passò qualche manciata di secondi, la mano stringeva una penna che tamburellava sopra una cartellina di plastica rigida.

Federico si sentì avvampare dalla vergogna. Quel poliziotto era lì per svolgere il suo compito d’altronde e stava cercando di aiutarlo come poteva. Sospirò fortemente e si schiarì la gola: ”Mi scusi, Ispettore. Sono un po’ arrabbiato in questo momento. Gli anti-dolorifici hanno finito il loro effetto e cominciano a farmi male le botte”.

Calabrese premette il pulsante di chiamata della caposala. La stanza piombò nel silenzio per un buon minuto intero poi finalmente bussarono alla porta ed entrò l’infermiera.

“Avete chiamato?” chiese cortesemente.

“Adele, vorrebbe gentilmente portare qualche pastiglia di analgesico al Sig. Ferrari? Comincia ad accusare dei dolori alle contusioni”. La donna fece un cenno affermativo col capo e se ne andò. Evidentemente l’ispettore era abituato a quel tipo di lavoro in ospedale, pensò Federico, dato che conosceva l’infermiera per nome. L’ufficiale continuò a scrivere sulla cartella e dopo pochi minuti la caposala entrò con delle pillole in un piccolo contenitore di plastica. Le passò a Federico con un bicchiere d'acqua. Lui ringraziò e le ingurgitò immediatamente. La donna se ne andò nuovamente.

“Può raccontarmi brevemente i fatti che si sono svolti ieri sera?”

“Erano le due di notte credo” cominciò Federico “Ero andato a passare una serata al locale, ci vado spesso, anche se non sono un frequentatore abituale. Avevo adocchiato un tipo carino al bar, ma sono piuttosto riservato e lui non sembrava interessato. Così ho deciso che me ne sarei tornato a casa”.

Il poliziotto era impassibile e scriveva sulla cartella.

“La imbarazza sentire queste cose?” chiese improvvisamente Federico.

“Assolutamente no, Sig. Ferrari. Le assicuro che succede di peggio nella vita. Continui.”, rispose l’uomo con sincerità.

“Sì… be’… Immagino. Comunque, il tipo era uscito dal locale con il suo compagno e quindi mi sono incamminato anche io verso l’uscita. I due sono andati immediatamente via e quando sono uscito, mi sono trovato davanti quei tre imbecilli che hanno cominciato ad insultare”.

“Può descrivermeli?” chiese Augusto.

Federico diede una sommaria descrizione dei tre bulli che lo avevano aggredito. Raccontò più o meno lo scambio di battute che si erano rivolti e dell’aggressione da parte dei tre. Mentre parlava, osservava l’ispettore che sollevò l’angolo della bocca in un mezzo sorriso, quando gli raccontò della battuta del pompino da parte del paparino dei tre.

“Certo che non si può dire che non abbia fegato” osservò il poliziotto.

“Le ho detto che i coglioni ce li ho ancora!” ribatté l’uomo guardandolo di sottecchi, questa volta però senza rabbia nella voce.

“Si, credo che gli attributi non le manchino, Federico” confermò questi con un cenno di ammirazione.

L’altro rispose con un sorriso sentendosi chiamato con il proprio nome: “Purtroppo non ho un buon carattere,” ammise “se ne è accorto anche lei appena è entrato qui dentro”.

Continuarono ancora un po’ con il rapporto della denuncia. L’ufficiale era molto disponibile e Federico lo trovava molto affascinante. Valutò che potesse avere qualche anno più di lui. I capelli alle tempie erano appena un poco brizzolati.

“Bene, penso che per ora sia tutto” disse Augusto chiudendo la cartelletta.

A Federico dispiaceva che avessero finito: “Quindi devo venire a deporre anche in tribunale?” chiese speranzoso.

“Non è così che funziona” rispose l’ispettore “Anzitutto bisogna vedere se li prendiamo e poi, certo, dovrà venire comunque in Tribunale per il riconoscimento. E comunque avrà bisogno di un avvocato, potrebbe guadagnarci anche un gruzzoletto, se sa fare il suo lavoro”.

“Non m’interessano i soldi, mi piacerebbe solamente farla pagare a quei tre teppisti. In modo che si spaventino un poco e non se ne vadano in giro a picchiare la gente”.

“Sì, effettivamente questo è anche lo scopo del mio dipartimento. E per me è anche una piccola missione”.

Federico lo osservò con sincera curiosità: “Come mai?” chiese.

Il poliziotto si avvicinò alla branda e appoggiò la grossa mano sulla spalla di Federico: “Diciamo che mi interessa la causa. E a proposito…” aggiunse con voce roca “Appena starai meglio, vorrei venire con te al locale dell’altra sera: io non ci sono mai stato e tu… be‘… tu hai bisogno di una guardia del corpo!”

60 commenti:

  1. Buongiorno a tutti voi!
    Eagle, come sempre il tuo racconto mi e' piaciuto molto....e avrei voluto che non si interrompesse sul più bello....!
    E' proprio vero che nella vita non tutto il male viene per nuocere...altrimenti Federico non avrebbe mai incontrato l'affascinante ispettore di Polizia...!
    Comunque speriamo che un giorno questi assurdi episodi di violenza omofobica possano finalmente appartenere ad un lontanissimo passato...e ognuno sia libero di vivere la sua vita e di amare chi desidera...
    Bravo Eagle...

    RispondiElimina
  2. Grazie Alice, vediamo cosa dicono la cuginetta e il Ciccio. Sono sicuro che ci sono delle incongruenze nel racconto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Potrebbero anche esserci, ma per quanto mi riguarda la cosa importante e' il fatto che il tuo racconto sia stato scritto bene e che mi abbia trasmesso delle emozioni...come succede sempre...!

      Elimina
  3. Micetto caro..... ti ho inviato le inesattezze che ho riscontrato...
    Non te la prendere ma il nostro è un mondo a parte con le sue regole, usi e costumi....
    Io ti ho scritto come dovrebbe essere, ma se vuoi prenderti qualche licenza poetica, liberissimo di farlo.....

    RispondiElimina
  4. Acqua a go go qui..... ieri, in varie località, ha grandinato alla grande...

    RispondiElimina
  5. Ma sentitelooooooooo..allora non vuoi sapere cosa ne penso ??
    Va beh..non lo dico.
    Buongiorno ragazze

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che voglio, il commento di Gloria e Ciccio doveva essere più legale che altro.

      Elimina
    2. Buongiorno cara Romy...sempre felice di sentirti...
      Bacio bacio...

      Elimina
  6. -.- e sta pure leggendo il seguto in caduta libera..sto leggermente sbavando d'invidia -.-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mi dire cosìììììììììììììì

      Elimina
    2. Approfittando dello sconto per il centesimo libro DSP Italia ho acquistato i sei libri in spagnolo che non sono ancora usciti in italiano. Praticamente due non li ho pagati.

      ;-)

      Elimina
    3. Io nè ho ordinati una marea *.*,,ghghgh..

      Elimina
    4. Io proprio non ce la faccio a leggere l'inglese anche nel tempo libero. Ho la nausea già al lavoro. E poi mi devo allenare lo spagnolo per parlare con mia cognata e i miei nipoti iberici.

      Elimina
  7. Allora...a parte il fatto che Augusto Calabresi un si può sentì..mi è piaciuto tantissimo..anche se avrei preferito non ti fermassi sul più bello...comunque la mia fantasia è andata oltre XD...
    Non c'era il pompiere,ma un bel poliziotto non guasta mai XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Augusto Calabresi... quanti ce ne saranno in italia con 'sto nome? Mo' ti becchi una denuncia pure tu da qualcuno che si chiama così.

      :-D

      Elimina
    2. O.O''...mica ho detto che è un nome osceno...dico semplicemente che un poliziotto alto bello moro brizzolato spalle ampie vita stretta culo alla Mr chiappebelle e il cannolo proporzionato al resto del corpo...come minimo di dovrebbe chiamare SAM

      Elimina
    3. Ah ah ah! Hai letto tra le righe pure del cannolo?

      :-)))))))))))))))))

      Elimina
    4. Te l'ho detto ho una fervida immaginazione

      Elimina
  8. Ah e barba a parte..completamente rasato mi sa meglio,grazie!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invece a me intriga un po' di barba, Romy....su un poliziotto ci sta bene..

      Elimina
    2. Infatti...la barba è stuzzicante...e ho precisato Barba a parte...è il resto che va tosato

      Elimina
  9. Che posso dire allora io?
    Prima sfrutta la vena artistica della mia Aurora.....
    Ora fa picchiare il mio Federico......

    Il numero dei gatti pulsioni rognosi da recapitare a casa tua aumenta sempre più!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Così fai del male solo al Prof, non sono io quello che ha l'asma per il pelo dei gatti. Se fosse per me ne avrei la casa piena.

      Elimina
    2. Eagle..forse ti posso aiutare..manda a stare con me il Professore,purtroppo la bestia che vive con me non me lo vuole fare prendere

      Elimina
    3. Io adoro i gatti, sono sempre stati i miei animali preferiti....

      Elimina
    4. 1. Con il commento di ieri sera, ho depennato il Prof!
      2. Una casa piena di pulci non l'auguro nemmeno al mio peggior nemico.
      3. Il tuo prezioso divano e le tende super trandy farebbero una brutta fine...

      Elimina
    5. Pure i miei Alice..uff..invece sono contornata da cani -.-,anche se quelli a quattro zampe sono carucci

      Elimina
    6. Il prof e' davvero molto conteso, caro Eagle....!

      Elimina
    7. Sei fortunato...!!!

      Elimina
  10. Oh Gloria...ma il tuo Federico ha anche incontrato il sexy poliziotto..quindi un gatto NON rognoso mandalo a me

    RispondiElimina
  11. Per favore non parlate di gatti..mi si piglia male...voglio un gatto tutto mioooooooo

    RispondiElimina
  12. Vado a fare il pranzo Mr rompino sta per tornare a casa e mi tocca nutrirlo..baci baci

    RispondiElimina
  13. Hai un Prof di spagnolo in casa e per allenarti devi comprare libri?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non lo conosci il detto: la moglie del ciabattino va in giro con le suole bucate?

      Elimina
    2. Che vuoi dire..... se tu gli parli in spagnolo lui ti risponde in italiano o fa finta di non sentire?

      Elimina
    3. Cara Gloria pure io ho un marito mago del computer e io ci capisco solo il minimo indispensabile, quindi....il proverbio e' assolutamente vero!!!!

      Elimina
    4. Parliamo entrambe le lingue solo che il mio spagnolo è da autodidatta, non ho mai preso lezioni. E poi quando sbaglia l'italiano pretende che lo corregga. Soprattutto i verbi! I nostri verbi sono terribili, credo che non esista un'altra lingua con i verbi più irregolari dei nostri.

      Elimina
    5. Almeno tu comunque lo spagnolo lo capisci, e lo parli, magari devi fare un po' d'esercizio in vista del viaggio però non rischi di fare scena muta come farei io che non ne so una parola...

      Elimina
    6. No non capite, il proverbio non c'azzecca!!!!!!
      Devono comunque parlarsi o no?
      Mica mangiano o saltano sul divano e sul letto tutto il Santo giorno!!!!!!
      Qualche frase se la diranno.... passami il sale..... mi hai stirato la camicia....ho tutti i calzini bucati.... cosa costa allora dirle in spagnolo invece che in italiano?

      Elimina
    7. Ok hai risposto sopra..... il Prof ha necessità più impellenti!

      Elimina
    8. Secondo me il proverbio è azzeccato, prima di tutto a uno che insegna non posso chiedere di insegnare anche a casa. Io non ho voglia di parlare di banca anche a casa e Mr. Pensacitu probabilmente se la mena a parlare di informatica. E qui il ciabattino insegna. Seconda cosa,tutte le lingue per essere esercitate bene devono anche essere accompagnate da buone letture. Non è così ancheper l'italiano?

      Elimina
  14. Buongiorno anime in pena. breve fugace apparizione prima di pranzo e prima del secondo round, per me. Non potevo evitare di passare e leggere, perchè ci tengo un sacco e voi lo sapete. Commento anche se il caro Eagle se ne fa un baffo dei miei commenti visto che sono sempre acritici. Infatti la mia funzione è sempre solo ed esclusivamente sostegno, sostegno, incondizionato sostegno, "viva e vibrante ammirazione". Ok mi pulisco il mento. Bello caro il mio scrittore, bello. Perchè è finito così? Dopo, voglio sapere dopo come va avanti la storia già volevo entrare nel Club eh eh eh! Dai sembra un libro di Cardeno romantico e con una storia triste.Bravo cucciolotto proprio bello ( fai la seconda parte pure?)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Silva, allora mi sa che siamo in due ad essere acritiche ...ma che ci possiamo fare se quello che il nostro Eagle scrive ci piace?
      Mi associo a te per avere il proseguimento della storia e per scoprire se Augusto potrebbe essere un po' come un certo Sam Kage...che mi attizza tanto....

      Elimina
    2. Grazie Silva. I tuoi complimenti sono come il lievito, fanno produrre maggior pasta per il mio pane. Ogni racconto potrebbe avere un seguito, me ne rendo conto. Ogni racconto potrebbe essere un libro a se stante. Però i racconti sono racconti, e il mio libro è una raccolta di racconti. Vi passo qui sotto l'introduzione che ho preparato al libro. E un po' lunga ma spiega bene l'intendimento della raccolta.

      ---

      Quella che avete tra le mani è una raccolta di novelle brevi, che ho accumulato durante un anno di scrittura sul mio blog. Non sono scrittore professionista. Questa è la mia prima opera; lavoro in banca e quindi perdonerete se non sono all’altezza di scrittori affermati o se rimarrete delusi dal mio modo di scrivere.

      Sono storie romantiche che raccontano di amori diversi, quelli che uniscono due uomini anziché una coppia formata da un uomo e una donna. L’amore è un sentimento che tutti possono condividere.

      Questa è la ragione del titolo di questa raccolta. Sono un inguaribile romantico e mi piacciono i film strappalacrime e i racconti d’amore.

      Specifico anzitutto, che queste storie sono volutamente brevi perché pensate per gli internauti, che non desiderano perder molto tempo a leggere storie lunghe o scadenzate in capitoli.

      Al momento in cui scrivo questa breve introduzione, non so ancora se e quando riuscirò a trovare un editore che sia interessato ai miei racconti. I lettori che sono passati sul mio blog li hanno trovati gradevoli, tanto che le statistiche legate al mio sito s’impennavano ogni mercoledì, giorno della settimana che avevo dedicato alle mie storie d’amore.

      Qui in Italia, non abbiamo una narrativa molto impegnata che parli dell’amore omosessuale. Gli Stati Uniti e il Giappone, quest’ultimo soprattutto con i fumetti manga, sono molto più all’avanguardia di noi. Persino Cuba, seppure oppressa dal suo governo dittatoriale, ci supera di gran lunga con scrittori come Senel Paz (Fragola e Cioccolato), Reinaldo Arenas (Prima che sia notte), Alejandro Ruiz Torreguitart (Machi di carta) e tanti altri. In terra americana spesso i romanzi m/m, così sono definiti quando raccontano i rapporti tra maschio e maschio, talvolta contengono scene di sesso piuttosto esplicite. Credo di avervene dato un assaggio in un paio di racconti, ma ho cercato di evitare il più possibile l’erotismo eccessivo.

      E’ mio desiderio ringraziare soprattutto il mio compagno, al quale questa raccolta ho dedicato. Ha avuto la pazienza di leggere tutti i miei racconti. Essendo professore di filologia, mi ha dato utili consigli che molto spesso ho seguito. Talvolta mi ha redarguito per il fatto che il racconto non fosse sufficientemente approfondito, ma la novella in quei casi era nata proprio per dare libertà al lettore nel fantasticare e nel poter scegliere da sé quali potessero essere i retroscena dei personaggi, senza l’obbligo di una narrazione rigida dettata dallo scrittore.

      ... (qui ci sarà qualcosa che non posso rivelarvi ora)

      Non sono racconti autobiografici ad eccezione di uno che non starò a specificare. Anche in questo caso, lascio a voi la scelta.

      Spero che li troviate di vostro gradimento.
      Con riconoscenza.


      ----

      Elimina
  15. Tutti acritici.... ho capito tocca a me la parte peggiore....
    Però il diretto interessato ha affermato che le critiche sono costruttive.... così continuerò su questa strada se vorrà!

    Dato che hai impostato l'introduzione, forse ti sei deciso a fare i primi passi verso la pubblicazione, o almeno di sottoporlo alla visione di qualche Editore....
    Tentare non si sbaglia mai....avrai sempre il massimo sostegno da chi ti vuol bene (mi ci metto pure io!!!!)...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente si, apprezzo gli elogi ma anche le critiche costruttive come le tue di questa mattina che sono state di valido aiuto. Sto già rivedendo il testo in base a quanto mi hai detto, aspettando anche il commento di Ciccio.

      L'introduzione l'ho preparata, poi vedremo come butta con l'editore. Ho già avuto un po' di nominativi dai colleghi di Progetto Gionata..


      E grazie per volermi bene, anche questo lo apprezzo molto.

      Elimina
    2. Grazie Eagle per averci fatto leggere l'introduzione della tua raccolta di racconti...ti auguro davvero di realizzare questo tuo sogno, e auguro nello stesso modo a tutti coloro che in futuro magari leggeranno i tuoi racconti di provare delle forti emozioni, di commuoversi, di ridere, di gioire e anche di soffrire insieme ai protagonisti che hai creato...
      Trovo che avere il coraggio di sottoporre al giudizio di altri il proprio lavoro sia degno di ammirazione...
      A me piacerebbe molto scrivere ma credo che se dovessi mai provare a farlo seppellirei tutto sul fondo di un cassetto, così che nessuno potesse leggere nulla..
      Tu invece in ogni racconto hai il coraggio di darci un po' di te stesso e del tuo modo di essere e di concepire l'amore...
      Grazie per questo...
      Ti voglio bene anch'io come tutte le altre fatine....e come loro ti do' tutto il mio sostegno...

      Elimina
  16. Accidenti siamo con i fazzoletti qui. Bello bello mi piace assai tutta questa emozione e sentimento, ci sguazzo proprio. E' una bellissima notizia Eagle: tu che sei avezzo a nuovi inizi sicuramente hai la stoffa per tentare. Non serve aggiunga che spero con grandissimo successo e che ti voglio bene anche io no?
    Buona strada, sulla nuova pista!!

    RispondiElimina
  17. Wow ragazze ho fatto l'en-plein oggi. Che ragazzo fortunato.
    Grazie mie dolci fatine, trottoline amorose du-du da-da-da

    Gloria, se vuoi ridargli una lettura ho sistemato un po' di cose. Grazie ancora.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fatto.
      Controlla dall'altra parte....
      SCUSA il ritardo ma oggi ero proprio cotta....

      Elimina
    2. Grazie Gloria sei stata preziosa! Ho seguito i consigli e mi sembra di aver fatto un buon compito in classe. Non devi assolutamente scusarti, anzi, mi sei stata di grande aiuto. Grazie, grazie, grazie.

      Elimina
  18. Si, proprio un ragazzo fortunato...l'avresti mai detto un paio di mesi fa quando quattro donne sconosciute hanno cominciato a frequentare il tuo blog?
    Be, per quanto mi riguarda e' tutto merito di Silva...la prima ad aver nominato il tuo blog su quello DSP e ad avermi fatto incuriosire....

    RispondiElimina