venerdì 20 giugno 2014

CHI E' SENZA PECCATO...


Riflessioni del 7 gennaio 2013 del teologo David Berger tratte dal blog “Pray Tell”(Stati Uniti) liberamente tradotto da un volontario di Progetto Gionata

Ho letto con interesse la vivace discussione su Pray Tell del mio libro "Der Heilige Schein. Als schwuler Theologe in der Kirche Katholischen". ("La santa illusione. Essere un teologo gay nella Chiesa cattolica", 3 ristampe in 4 settimane).
Dopo aver letto tutti i commenti, ho pensato che sarebbe stato utile rispondere a qualcuno dei principali punti sollevati ed estendere la segnalazione finora fornita.
Sto cercando di screditare i tradizionalisti collegandoli all'omosessualità? Assolutamente no.
In primo luogo, non ho motivo di volerlo. Ho avuto grandi benefici nella mia carriera accademica dai tradizionalisti. Generosamente essi mi hanno messo a disposizione i loro lavori editoriali e hanno reso possibile la mia abilitazione (una sorta di secondo dottorato -. NdE). Devo la mia conoscenza della filosofia classica e teologia ai religiosi conservatori, in particolare Tommaso d'Aquino.
In secondo luogo, per me l'omosessualità non è una svalutazione della persona. Ogni persona ha una dignità inalienabile che prescinde il proprio orientamento sessuale. In effetti, ho notato che i maschi omosessuali hanno dei doni particolari di cui la liturgia cattolica, la musica sacra e le arti liturgiche in generale, hanno particolarmente beneficiato. Dire che ci sono molti uomini omosessuali nella scena liturgica prima del Concilio di Trento è un eufemismo.


Sacerdoti omosessuali e Laici

Penso veramente che ci siano più omosessuali disturbati negli ambienti tradizionalisti liturgici che altrove? Sì. La mia esperienza conferma che è così. Per prima cosa, questo è endemico nella liturgia tradizionale, in cui si può sublimare i sentimenti omosessuali molto bene.
Questa è una tecnica che anche il Catechismo della Chiesa Cattolica sembra suggerire agli uomini con orientamento omosessuale. Quando questi uomini si sublimano in questo modo, non c’è nulla di riprovevole dal punto di vista della Chiesa. Ciò è successo spesso nel corso della storia. Il misticismo è spesso animato da questa sublimazione.
D’altro canto, questi ambienti conservatori coltivano un omofobia estrema. Questo porta le persone non solo a sublimare il proprio orientamento, ma anche a nasconderlo e a viverlo al di fuori in situazioni anonime. Questo modo di vivere li fa cadere inevitabilmente nella repressione e la repressione genera a sua volta l'omofobia per queste persone.
Vorrei essere chiaro che sto parlando più degli ecclesiastici di orientamento omosessuale che dei laici. La percentuale di laici omosessuali che preferisce la vecchia liturgia è solo un po' più alta rispetto alla popolazione generale. Ma tra i sacerdoti è circa la metà.
Questo è legato alla realtà che nelle famiglie tradizionali cattoliche vi è una sola via d'uscita per affrontare la vergogna di un figlio con orientamento omosessuale: diventare sacerdote. Si fa di necessità virtù. Ripetutamente le persone in questi ambienti mi hanno detto, spesso con un sorriso compiaciuto, "Non ti sei ancora sposato? Dovresti diventare sacerdote. Sarebbe meraviglioso!"


La mia credibilità

Perché qualcuno dovrebbe pensare che io sia una fonte affidabile di informazioni? E 'vero, come hanno fatto notare alcuni dei miei critici, il mio libro è solo aneddotico e non si basa su una rigorosa ricerca sociale. E' una relazione sulla base delle mie esperienze. Tuttavia, questo rapporto raggiunge una certa credibilità a causa di due aspetti:
1. Per oltre dieci anni ho frequentato ogni ambiente tradizionale possibile. Ho redatto la rivista tedesca tradizionalista più importante, Theologisches, per sette anni. A livello internazionale, ero in stretto contatto con l'Opus Dei dell’università di Pamplona e inoltre, tramite il mio ruolo di professore corrispondente della Pontificia Accademia di San Tommaso d'Aquino, con il Vaticano. (Non l’Angelicum, come un sito tradizionalista americano erroneamente ha riportato!). In quel periodo quasi tutti sapevano del mio orientamento omosessuale, che ha avvicinato il mio cammino con ambienti omosessuali tradizionalisti.
2. Successivamente al mio coming out e alla comparsa del mio libro, ho ricevuto valanghe di lettere ed e-mail da innumerevoli sacerdoti cattolici, seminaristi e religiosi da tutte le parti del mondo. Il 95% delle osservazioni mi ha confermato che la storia del mio libro è molto rappresentativa.
Alcuni mi hanno anche scritto: "Ne hai fatto un ritratto tutto troppo leggero. La realtà è molto più estrema!" Riferendosi anche al fatto di due preti omosessuali che sono stati "sposati" col rito tradizionalista, con scambio di anelli e tutto quanto in regola. Ho avuto piacere che il mio libro abbia trovato conferme dai commentatori in tutte i migliori quotidiani (inter)nazionali di lingua tedesca.
Quasi tutti erano più o meno d'accordo, a loro parere, su quanto è stato acutamente espresso dal Tages-Spiegel (Zurigo): "La promessa che è sulla fascetta del libro, di offrire cioè la chiave per gli scandali della Chiesa romana è quasi un eufemismo. Il libro offre la chiave del pontificato di Ratzinger nel suo complesso".


La via da percorrere

Che consiglio darei alla gerarchia per affrontare i problemi che ho discusso nel mio libro? Come può la Chiesa essere più sana e più santa? Il documento del Vaticano del 2005 in cui si afferma che è impossibile per un uomo con orientamento omosessuale di diventare sacerdote, deve essere sostituito e accantonato al più presto possibile.
Ha praticamente dogmatizzato la disonestà e la menzogna nel clero. Da nessuna parte si ottengono così tante bugie, come quando ai seminaristi viene chiesto se hanno un orientamento omosessuale.
La Chiesa deve infine affrontare la realtà che in se stessa esiste un gruppo molto ampio di sacerdoti di orientamento omosessuale. Solo quando lasciamo che questi sacerdoti parlino del loro orientamento, senza paure o condanne possiamo offrire loro l’aiuto, in modo che possano preservare il loro celibato nello stesso modo in cui riescono i loro fratelli sacerdoti eterosessuali. Solo allora avremo l'onestà che il Papa ha richiesto come massimo comandamento in relazione ai casi di abuso.


L’eredità di Papa Benedetto XVI

La storia parlerà soprattutto di un Papa tragico che, a causa del suo amore per l'estetica della liturgia tradizionale e del suo contesto e per motivi profondamente personali che non conosciamo, ha esageratamente sollecitato estreme forzature al vero centro della Chiesa.
Questo ha fatto in modo che il cattolicesimo in Europa e negli Stati Uniti si è sempre più trasformato in una setta fondamentalista, un "santo residuo", e si allontana sempre più dal resto della società.


Dove mi trovo ora

Ho ammirazione più che mai per la grande tradizione della Chiesa cattolica. E' sempre incredibile notare come la Chiesa è stata capace nel corso dei secoli, fin dall'Illuminismo, di adattarsi e di svolgere un ruolo nello sviluppo dell'arte e della cultura. Solo con l’ antimodernismo la Chiesa ha perso questa capacità.
Sono da sempre affascinato alla magnifica sintesi filosofica-teologica di Tommaso d'Aquino; anche se ho sempre cercato di leggere questa sintesi da un punto di vista storico-critico e non come una valida struttura intellettuale senza tempo.
Partecipo ancora alla liturgia tradizionale, ma solo in luoghi dove nessuno mi conosce. Dopo le minacce di omicidio da diversi ambienti tradizionalisti, mi è stato consigliato di stare lontano da tali liturgie per motivi di sicurezza.


Testo originale: "The Perfumed Traditionalists: The author responds"

1 commento:

  1. Buongiorno a tutti voi, giornata velata al nord est ma, per il momento, non molto umida. E' venerdi, fine settimana, auguro una buona giornata a tutti voi.

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