mercoledì 18 giugno 2014

LA GROTTA VERDE



La ragazza bussò alla porta dell’abitazione e attese che qualcuno venisse ad aprire. Quando il padrone di casa si affacciò all’uscio, la giovane gli sorrise timidamente. Il bel volto dell’uomo era incorniciato da una corta barba bionda e gli occhi azzurri risaltavano sul suo viso.

“La benedizione di Vortigern, scenda sulla vostra casa” disse l’ancella utilizzando il saluto della setta celtica, ”Avrei bisogno di parlare con Nessa, ho un messaggio da parte della sacerdotessa Silva” disse abbassando gli occhi e arrossendo. La ragazza conosceva benissimo l’uomo, ma la forma necessitava di una cerimonia di ufficialità. Tutte le ragazze del villaggio conoscevano il contadino, era decisamente un bell’uomo.

“Sono io, ancella” rispose Nessa. “Puoi parlare liberamente”.

“Mio signore, siete convocato dalla somma sacerdotessa nella sua abitazione. Ha una comunicazione per voi”.

“Farò il possibile per venire. Comunicate alla Splendente che verrò entro il tramonto”.

“Perdonate il mio ardire, signore, ma la Grande Signora desidera che veniate immediatamente”.

Nessa si domandò mentalmente la ragione di tanta urgenza ma l’autorità della ministra druida era da rispettare. “Madre, la Sacerdotessa mi ha convocato. Mi assento per un po’. Chiedi a Menhoc se può sostituirmi per la mungitura delle capre” urlò verso l’interno dell’abitazione.

“Che succede?” chiese la madre dall’interno e poi raggiunse la porta “Come mai questa urgenza, Etàin?” domandò alla giovanetta.

“Non lo so, Madre Diarmaid, la signora vuole parlare con suo figlio ma non mi ha confidato il motivo della sua chiamata”.

“Capisco.” Annuì poi entrò e prese un contenitore sul tavolo. “Tieni piccolina, porta queste uova fresche alla Splendente. Le faranno piacere”.

La ragazza fece una riverenza e ringraziò. Nessa mise la giubba ed insieme s’incamminarono verso la casa della druidessa.

Per arrivare all’abitazione della sacerdotessa celtica i due dovevano salire per il sentiero che si inerpicava verso il colle più alto. La casa della Splendente era posta in cima al villaggio in posizione di predominio. Durante il tragitto, Nessa continuava a domandarsi cosa volesse da lui, visto che non era un uomo molto timorato della religione druidica. Rispettava la loro autorità ma non ne condivideva i riti. Finalmente la coppia raggiunse la dimora e la giovinetta aprì la porta della casa, introducendolo alla presenza della sacerdotessa che li aspettava seduta davanti al camino di pietra.

“Mia Signora, ecco Nessa il contadino, come richiesto” annunciò la giovane abbassando il capo.

“Grazie Etàin, vai pure” disse la donna congedandola.

Quando la giovinetta ebbe chiuso la porta, la ministra si alzò dalla sedia e il suo abito bianco si aprì come una nuvola: la visione mistica era quasi palpabile. Nessa si inchinò e la salutò con la benedizione celtica.

“La benedizione accolga anche la tua casa, figlio mio” fu la sua risposta. “Come sta tua madre?” chiese.

“Bene, mia Signora. Ha dato delle uova fresche alla tua ancella, per omaggiarti della tua amicizia”.

“Ringraziala da parte mia”.

“Sarà fatto mia Signora”.

“Nessa, verrò subito alla ragione della mia chiamata: Midir è tornato dal suo viaggio d’iniziazione”.

L’uomo non nascose la sua esaltazione e la guardò spalancando gli occhi e la bocca. Il suo cuore fece un balzo nel suo petto. Midir era il suo amico del cuore, il suo amato. I due uomini quand’erano bambini erano stati grandi amici. Poi, crescendo, il loro affetto si era approfondito e avevano avuto una relazione amorosa durante la loro giovinezza. Il ragazzo, però, era dovuto partire per i suoi studi di sacerdote druido e si erano lasciati per cinque lunghi anni. Nessa aveva sofferto tantissimo per il distacco, ma sapeva che il suo amato doveva affrontare la formazione druidica prima di poter tornare al villaggio ed esercitare le sue funzioni presso la comunità. Il sogno più grande dell’amico era quello di servire la Dea Madre come ministro del culto degli Antichi e Nessa aveva rispettato il suo desiderio, dato che il sacerdozio e la vita privata dei druidi non erano incoerenti tra di loro.

“Ditemi dov’è, Silva, vi prego”.

“Sta facendo una cerimonia di purificazione, in questo momento, puoi raggiungerlo alla grotta verde” disse la sacerdotessa sorridendo all’entusiasmo del giovane. “Prima di andare da lui però ti devo dire una cosa, figliolo. Sappi che potrai trovarlo cambiato, sia fisicamente che spiritualmente. Mi auguro che possa continuare ad amarlo anche se non è più il giovane Midir che conoscevi un tempo. Anche tu sei cambiato, Nessa, durante questo periodo di lontananza l’uno dall’altro”.

Il volto dell’uomo irradiava felicità e serenità: “Ci siamo lasciati giovani e ora siamo uomini fatti, mia Splendente Signora, me ne rendo conto. Ma il mio amore per lui non è cambiato in questi anni. E se lui ha mantenuto la promessa che mi aveva fatto, anche il suo affetto per me non è cambiato”.

“Vieni qui, figliolo. Fatti abbracciare.” Disse la druidessa allargando le braccia. “Il vostro affetto è stato messo a dura prova ma ora potete riabbracciarvi e godere della vostra felicità”. Nessa si fece abbracciare dalla sacerdotessa: grande e grosso com’era, si sentiva comunque come una piccola cosa davanti all’autorità della Splendente. Finalmente Silva lo sciolse dal suo abbraccio e il contadino si affrettò a inchinarsi per poi correre verso la grotta verde che era sulla riva del lago Veil.

L’uomo fece la scorciatoia tagliando verso il bosco per arrivare prima. Quando fu in cima alla rupe si fermò un attimo per riconoscere il sentiero che lo avrebbe portato alla riva. Scese il ghiaione saltando come una capra e finalmente giunse all’imboccatura della grotta verde. Senza timore entrò nella caverna, conosceva bene il posto. Finalmente giunse al centro della grande grotta dove c’era un piccolo lago dalle acque color smeraldo. Una lama di luce scendeva da una fessura nel soffitto. L’acqua era appena appena increspata. Si guardò intorno ma non vide nessuno. Il silenzio lo circondava. Per un attimo temette di non essere arrivato in tempo, poi una figura emerse del buio della sala. Un uomo dai capelli neri lunghissimi, l’ovale perfetto incorniciato da un filo di barba scura, avanzò sorridendo, vestiva la tunica bianca dei druidi della luce.

“Midir” sussurrò il contadino.

“Nessa” fu la risposta.

Il contadino guardò il sacerdote. Il sacerdote studiò il contadino. Erano passati anni ed entrambi erano uomini: Midir vide gli occhi stanchi del contadino lavoratore, Nessa notò gli occhi superbi del sacerdote affermato.

Nessa temeva che l’amico fosse cambiato e che la posizione di rango acquisita dall’amato, dopo l’iniziazione, non gli permettesse più di abbassarsi ad allacciare rapporti con la bassa manovalanza. Midir invece temeva che Nessa lo colpevolizzasse per l’abbandono subito e per la lontananza durata per così tanto tempo.

I due uomini si fronteggiarono timorosi guardandosi l’un l’altro in quell’attimo solenne, cercando lo sguardo del giovane amico della propria infanzia. Poi, finalmente, entrambi notarono la fiamma d’amore che c’era ancora dentro di loro, si corsero incontro e si abbracciarono stretti.

Niente era cambiato tra loro, la promessa che si erano scambiati tanti anni prima era quello che li legava e che li univa come un sigillo eterno d’amore profondo.

26 commenti:

  1. Buongiorno a tutti e buona giornata.
    Ho aspettato con ansia di leggere il racconto e, come al solito non mi hai delusa. Anzi devo dire che il genere fantasy ti si confà Eagle. Data la tua capacità nello descrivere bene luoghi, situazioni e sentimenti ti vedrei bene ad affrontare un'opera prima sul genere. Grazie per la citazione mi hai regalato un personaggio super partes, di regia, me lo terrò stretto.

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  2. Felice che tu l'abbia apprezzato. Grazie.

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  3. Buongiorno a tutti amichetti del cuore!
    Ero curiosa anch'io di leggere il racconto che sapevo già avere come coprotagonista una donna di nome Silva ...e come sempre Eagle non hai deluso le mie aspettative..
    Mi e' piaciuta motissimo l'ambientazione che si potrebbe situare nel passato oppure in una realtà fantastica...e anche il modo in cui hai descritto stati d'animo, sentimenti, timori e paure...
    E come sempre l'amore trionfa...e io sono felicissima di questo!!!
    Bravissimo Eagle, i tuoi racconti mi fanno sempre emozionare..!!

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  4. Grazie anche a te, tesorino.

    Che dite? Se mettessi il libro sul mercato, riuscirei a venderne almeno quattro copie?

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    1. Sicuramente. Almeno otto noi ne prendiamo 2 a testa. A parte gli scherzi, pensaci, you can!

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    2. Ma certo che si, io ti sostengo volentieri....e poi noi siamo le tue fans affezionate...
      Hai scritto talmente tanti bellissimi racconti che davvero potresti raccoglierli insieme e pubblicarli...
      Bravo bravo amorino, continua così...che noi siamo felicissime di leggerti..!!!

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  5. Mamma mia..in questo momento ho avuto una visione...prima non me n'ero accorta....DAVID GANDY...che meraviglia.....una gioia per gli occhi!!!!

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  6. Una donna che comanda... scelta più che giusta!
    Bello...

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  7. Grazie anche te, cuginetta. Lieto si sentirti.
    Smack!

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  8. Come si dice.... la gramigna non muore mail!!
    Pian pianino torno la stessa di sempre....

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    1. Già... vedo che hai ancora la febbre alta... stai straparlando di gramigna...
      ;-D

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    2. Hai visto Gloria, ma quanto figa sono con la veste che si apre come una nuvola............... stasera lo faccio leggere a mio marito sottolineando il passaggio etereo e mistico........lui vedrà solo il controllo ovviamente. Accidenti vengo sempre beccata. come mai?

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    3. No no basta febbre per carità! Mi faceva straparlare...
      È l'unica cosa di cui mi sono liberata

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    4. Siamo felici per te Gloria!!!
      Bacio bacio..

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  9. Questa il cuginetto non me la perdonerà Silva, ma sai come si dice... dietro ogni grande uomo c'era una grande donna..
    Sempre dietro però...
    Quindi ben venga la sacerdotessa che faceva ubbidire tutti!!!

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  10. Oggi ho la sorellona che mi fa da badante....
    Avrei preferito David, qui a fianco....
    Meglio di no va... Non riesco ancora a fare niente!!!

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  11. Ah ah ah! E' vero... non è una falsità!

    Del resto esiste anche un famoso adagio che recita Tira più un pelo di f... che un carro di buoi!!!

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    1. Abbi il coraggio di chiamare le cose con il loro nome..ehehehh..miiiiii adesso ti disgusta pure nominarla??Eagle mi stupisci XD

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  12. Lo gnocco del momento è ...beh..c'è!!!Avrei tolto gli slip,(non io,ma lui)
    Eagle se scrivi un romanzo con i pompieri acquisto 5 copie!!!!!!
    Non ho letto il racconto...stavo rispondendo ai commenti dei post di ieri e dell'altro ieri...credo?
    Eagle una curiosità,ma il segnalibro della dreamspinner a te è arrivato??A me no!!
    Credo che Emanuela si sia dimenticata di me -.-

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    1. Ciao Rossa! Tutto bene? No neanche a me è arrivato il segnalibro. Volevo chiederlo a Emanuela ma non volevo disturbarla più di tanto, non è che sia una gran cosa, anche perchè avendo gli e-book dove lo mettiamo, tra i transistors? :-))

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    2. Eagle otto luce dei miei occhi..ti dico una cosa che non sai...esistono anche i cartacei..da molti molti anni...

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    3. Mhm...penso di si..ma non ne sono sicura ,eh..aspetto fiduciosa la copertina rigida di Testa calda..vuoi mai che ..

      Gloria tesora...tutto bene?

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    4. Va meglio.
      I giorni scorsi..... brutti molto brutti
      Ho toccato il fondo ed ora posso solo risalire...Pian piano

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  13. Oh dimenticavo buongiorno bellissime creature..oggi il cielo è stupendamente grigio e piagnucoloso...ma...m'ispira +.+

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