mercoledì 8 gennaio 2014

IL BACIO DI BABBO NATALE



Mi chiamo Dorothy e ho sette anni. Quest’anno sono stata buona. Sto aspettando Babbo Natale. Papà mi ha detto che sarebbe arrivato prima di mezzanotte. Ho gli occhi che si chiudono ma non voglio dormire. Sono sdraiata sul divano, con la testa appoggiata alle gambe forti del mio papà. Il caldo della coperta mi abbraccia e sento che sto per addormentarmi. Non voglio, non voglio dormire, non voglio! Nella sala buia le luci dell’albero di Natale sono allegre. Papà sta leggendo un libro. Magari se mi addormento per un pochino arriverà prima, ormai Babbo Natale sarà da queste parti. Chiudo gli occhi e mi addormento. Poi sento delle voci.

“Si è appena addormentata” dice papà a qualcuno.

“Oh – oh – oh!” ridacchia una voce grossa.

Cerco di aprire gli occhi ma le palpebre sono pesanti. Non ce la faccio. Eppure so che è arrivato Babbo Natale. L’ho visto nel cartone animato alla televisione proprio questo pomeriggio. Lui ridacchia sempre a quel modo, con la sua voce grossa. Mi viene un’idea. Allungo un braccio per stiracchiarmi, se mi muovo non posso addormentarmi.

“Guarda” dice papà “forse si sta svegliando”.

“Oh – oh – oh!” sottolinea la voce grossa di Babbo Natale “Non posso fermarmi troppo! “Devo fare altre consegne questa notte. Blitzen e Rudolph stanno già scalpitando perchè siamo in ritardo”.

Io conosco i nomi delle renne di Santa Klaus. Le ho imparate a scuola quando abbiamo cantato per la recita di Natale! Si chiamano Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donner e Blitzen. E il capo di tutte è Rudolph, quello col naso rosso. Voglio vedere le renne!

“Patatina” mi chiama papà e mi scuote leggermente “C’è qui Babbo Natale, lo vorresti incontrare?”

Apro un po’ gli occhi e vedo papà che mi sorride. Mi accarezza la fronte spostandomi il ciuffetto e lo guardo un po’ assonnata.

“C’è Babbo Natale” mi dice dolcemente.

Sbadiglio assonnata e mi stiracchio nuovamente.

“Ho qui i tuoi regali, Dorothy. Oh – oh – oh!” esclama Santa Klaus “Non vuoi proprio vederli?”

I regali! Improvvisamente sono sveglia e mi alzo dal divano con un salto. Papà e Babbo Natale ridacchiano per la sorpresa.

“Stavo quasi andando via” dice l’omone vestito di rosso.

“Come sei grande” esclamo “Sei alto come il babbo! Papà è alto ma non come il babbo. Lui è più alto”.

Io ho due papà. Per non confonderli li chiamo in modo differente. Papà Peter e Babbo Micheal.

Babbo Natale mi guarda da sotto la sua barba candida. Ha gli occhi sorridenti.

“Ma tu sei più grasso” gli dico ridacchiando.

“Dorothy!” esclama papà scandalizzato “Non si dicono queste cose! A nessuno bisogna dire che è grasso, soprattutto a Babbo Natale”.

Lo guardo un po’ in tralice, potrebbe andarsene senza lasciarmi i miei regali: “Scusami Santa Klaus”.

“Sono abituato a sentirmi dire che son grasso” dice Babbo Natale e poi ridacchia nuovamente con la sua risata grossa.

Ha gli occhi azzurri, come quelli di babbo Michael. Mi viene un dubbio. Mi guardo intorno ma il babbo non è nella stanza. “Dov’è il mio babbo?” chiedo a papà.

“Sta dormendo in camera” mi risponde e guarda negli occhi di Babbo Natale.

“Aaaahhh! Ho capito...” dico furbetta. “Che mi hai portato?” chiedo a Santa Klaus.

L’omone tira giù dalla spalla un vecchio sacco di tela. “Ecco qui, signorina So-Tutto-Io.”

“Mi chiamo Dorothy, Babbo Natale, non mi chiamo So-Tutto-Io”.

“Che bambina impertinente” esclama papà ridacchiando.

“Sarò anche impertinente” gli rispondo per le rime “ma so anche un’altra cosa!”

“Vedi che sei la signorina So-Tutto-Io!” ribatte Santa Klaus. “e cosa sarebbe questa cosa che tu sai e che io e papà non sappiamo?”

“Abbassati” gli rispondo con aria di sfida. “Voglio darti un bacio di ringraziamento, ma sei troppo alto per me. Ho solo sette anni”.

Lui ridacchia e si abbassa verso di me. Lesta come un leprotto gli afferro la barba candida e la tiro giù, rivelando la faccia sorridente di babbo Michael.

“So che non ti chiami nè Babbo Natale, nè Santa Klaus! Ma che sei il mio babbino Michey”.

I miei papà mi abbracciano entrambi ridendo di gioia. Siamo una bella famiglia e ci vogliamo tanto bene. Non li cambierei con nessun’altro al mondo.

Babbo e papà si danno un bacio e io rido a crepapelle.

“Che cosa c’è da ridere?” chiede papà Peter.

“Ho appena visto papà che ha baciato Santa Klaus” rispondo ridendo. (1)











(1) Si fa riferimento ad una canzone natalizia “I saw mommy kissing Santa Klaus” (ho visto mamma che baciava Babbo Natale) con un testo divertente nel quale si racconda che un bambino, strisciando di soppiatto per le scale, vede la mamma che bacia Santa Klaus, non sapendo di essere spiata dal figlio.

I saw Mommy kissing Santa Claus
Underneath the mistletoe last night.
She didn't see me creep
Down the stairs to have a peep;
She thought that I was tucked
Up in my bedroom fast asleep.
Then, I saw Mommy tickle Santa Claus
Underneath his beard so snowy white;
Oh, what a laugh it would have been
If Daddy had only seen
Mommy kissing Santa Claus last night

(T. Connor, 1952)

4 commenti:

  1. Sarà che amo il Natale e, trovo questo racconto veramente delizioso(si lo so sono ripetitiva) ..secondo me avrebbe meritato di essere un vero e proprio romanzo.

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  2. Grazie :-)
    Ne troverai altri che potrebbero essere ampliati fino ad arrivare a vita propria...
    ;-)

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  3. Oh si...come quello del vigile del fuoco *:*...sono arrivata a quello ..stasera leggo gli altri

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  4. Tenerissimo questo racconto e bella l'idea di diversificare il modo in cui la piccola chiama i suoi due papà. Bravissimo Eagle, sarà che anch'io come Romy adoro il Natale e l'atmosfera magica di quel periodo che mi riporta sempre indietro nel tempo, alla mia infanzia, ormai parecchio lontana!!!!

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