mercoledì 4 gennaio 2012

IN TRENO CON GLI ORSETTI

Sono diventato un semi pendolare. Da quasi due anni mi faccio settimanalmente almeno due viaggi tra Milano e il paesello nel Varesasco/Comesotto. Prima di procedere premetto che il mio consorte è a conoscenza di tutto quanto segue. Ogni riferimento dunque a persone o situazioni è a sua completa conoscenza.
Ormai conosco buona parte dei pendolari che fanno lo stesso percorso, o parte del tragitto, sul mio stesso convoglio. Uno dei primi viaggiatori che ho notato è stato un orsacchiotto grande e grosso che, guarda caso, abita nello stesso paesello del Professore. Massiccio, alto, moro con barba scura, aveva attirato la mia attenzione per il tipico fisico da Bear. Chi mi segue da anni sa che apprezzo particolarmente il tipo Bear. Mio marito stesso è un muscle-bear.
Una settimana dopo lo avevo incontrato in compagnia di un altro orsetto brizzolato, ma più giovane del primo. Il mio gaydar aveva iniziato immediatamente la sua dovuta segnalazione.


Si sono seduti ad un paio di poltrone oltre la mia e chiacchieravano scherzando del più e del meno. Ad un certo punto “Sale&Pepe” ha ricevuto una telefonata e dalle risposte che sentivo ho capito che il gaydar aveva ragione:

“Ciao, bello!”

“Si, sono con Paolo”

“Si, vado a dormire da lui e torno domani”

“Aaaaahhh,ecco! Sei gelosA…”

“(risata)”

“Ma spiegami: sei gelosO di me o di lui?”

“Di entrambi. Ho capito.” (occhiolino a Paolo).

“Vabbe’ lasciamo perdere, sono in treno… ciao… sì, te lo saluto. Bacio”


A questo punto ho dedotto che il paesello ha un’alta concentrazione di popolazione gay, forse più di Barcelona, tenendo presente il numero della popolazione locale e quella del capoluogo Catalano. Io e il consorte, i nostri padroni di casa, gli amici del Professore, il vicino di casa che è volontario della protezione civile,  e ora anche Paolo e fidanzato. E comunque, stando alle indagini che si leggono su Internet sembra che siamo molti di più di quanti ci vogliano far credere.
C’è addirittura chi asserisce che: “La fì9a piace a tanti ma il C^22o piace a tutti!”
Ma questo è un altro discorso.

Ovviamente li ho incontrati parecchie volte in questi quasi due anni, soprattutto Paolo colui che abita al paesello. Conosciamo benissimo anche la sua Citroen verde che ci segue, o che seguiamo, dovendo fare lo stesso tragitto dalla stazione a casa. Parlando con il nostro padrone di casa pare che lo conosca e che abiti in una vecchia villa con un grande prato a pochi passi di distanza da noi. Quando si dice che il mondo è piccolo ma quello gayo ancor di più!

Una volta, scendendo dal treno, Paolo ha visto che venivo accolto da mio marito con un mazzo di fiori meravigliosi. Più coming-out di così!

Questa mattina il Professore mi accompagna alla stazione che è ancora deserta, passa il diretto per Cadorna, senza fermarsi, e li vedo arrivare entrambi, si fermano a pochi passi da me. Sento Paolo che a bassa voce dice a “Sale&Pepe”: "Certo che non riesci proprio a darmi il piacere di fare un'intera settimana a casa mia!". Arriva il nostro treno e ho fatto nuovamente il viaggio con loro, preciso che io sono salito sul secondo vagone e mi sono seduto, loro sul terzo e sono tornati indietro di uno, sedendosi esattamente dall’altra parte del corridoio. Ho aperto la mia settimana enigmistica e mi sono immerso nelle parole crociate. Paolo e “Sale&Pepe” erano seduti uno di fronte all’altro, ad un certo punto il secondo ha appoggiato delicatamente la mano sulla ginocchio/gamba del primo e lì è rimasta. Se avevo bisogno di una conferma ora l’ho ottenuta. Una volta arrivati a Milano, Paolo scende con me in metro nella stessa direzione che prendo io. “Sale&Pepe” va verso la linea due e non mi è dato di sapere in quale direzione.
Ma non è ancora finita!
Questa sera riprendo la metro per tornare a casa e ovviamente non scendo a Cadorna visto che non vado dal Professore. A Cadorna vedo “Sale&Pepe” che sale in carrozza. O-mio-ddio sta a vedere che siamo vicini di casa anche in città! Mi guarda senza espressione ma capisco che mi ha riconosciuto.
Io abito nelle vicinanze di tre stazioni metro, La prima è un po' lontana ma c'è un autobus che mi porta sotto casa in due fermate. La seconda è la più vicina ma c'è una via buia da percorrere e non mi piace. La terza è una via di mezzo delle due però ha anche una via piena di negozi. Decido di scendere dove scenderà lui per controllare. Però “Sale&Pepe” procede e io devo scendere all'ultima fermata vicina a casa. La prossima settimana magari li saluto, così si fa amicizia e faccio il viaggio in compagnia.
Un caro saluto.

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