venerdì 25 luglio 2014

DUE PAPA' E UN BAMBINO




Articolo di Ivana Zuliani pubblicato sul Corriere Fiorentino del 13 aprile 2014

Il figlio di una coppia gay andrà all'asilo in una scuola cattolica. A presentare domanda di iscrizione per il prossimo anno alla scuola dell'infanzia di una città Toscana sono stati i due «babbi» del bambino. E la loro richiesta è stata accolta.
«Una coppia omosessuale formata da due uomini ha chiesto a una delle nostre scuole in Toscana di poter iscrivere il bambino di cui ha la responsabilità. E noi abbiamo detto sì», racconta Leonardo Alessi, presidente di Fism Toscana (Federazione italiana delle scuole materne cattoliche).

«Credo sia la prima volta. In questo momento c'è molta attenzione su queste tematiche ma se fosse successo due o tre anni fa avremmo accettato comunque perché le nostre sono scuole dell'accoglienza: accolgono extracomunitari, disabili, bambini di ogni religione».
La novità nel mondo delle scuole cattoliche, arriva a pochi giorni dalla notizia del riconoscimento del matrimonio gay in Comune (domani la registrazione delle nozze), dopo la sentenza del tribunale di Grosseto che ordina la trascrizione nel registro di stato civile delle nozze tra due uomini, Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci, celebrate il 6 dicembre 2012 negli Stati Uniti.

Ma l'ok all'iscrizione del bimbo di una coppia omosessuale non significa un «sì» all'ideologia di genere. «Non rinunciamo a dire che non vogliamo la diffusione della cultura di genere, perché la riteniamo lesiva del quadro antropologico della realtà europea, non solo italiana», precisa Alessi. «Siamo preoccupati dalla diffusione dell'ideologia di genere nelle scuole statali, camuffata da educazione sessuale».
Per Stefania Saccardi vicepresidente della Regione l'apertura delle scuole cattoliche è «un segnale positivo» che però non deve stupire: «Non c'è niente di strano, i bambini devono essere tutelati in ogni e in qualsiasi caso. Un conto sono i bambini un conto le scelte dei genitori».

Ieri al Convitto della Calza di Firenze si è discusso di scuole paritarie, progetti di integrazione e del modello toscano. Durante il convegno, organizzato da Fism Toscana, è stato firmato un protocollo d'intesa con l'Anci che prevede la richiesta al governo di applicare la Legge Berlinguer sulla parità scolastica e una serie di agevolazioni su tasse come Imu e Tasi «perché le paritarie non chiudano».

«L'aspetto economico, il finanziamento alle scuole paritarie, il risparmio che la scuola non statale consente allo Stato, sono temi giusti e di primaria importanza. Ma vi è, ancora prima, il riconoscimento, ancora non completo, della necessità di un sistema educativo e scolastico multiforme e plurale», ha detto l'arcivescovo Giuseppe Betori ricordando l'appuntamento di tutto il mondo della scuola, il prossimo 10 maggio, in piazza San Pietro con Papa Francesco. In Toscana gli istituti non statali cattolici sono frequentati da quasi 34 mila alunni e danno lavoro a 3.400 persone.

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