( *) Post recuperato dal vecchio blog grazie a Mr. Pensacitu
Il Dr. Aquilott scese dal treno ormai quasi deserto e s’incamminò verso l’uscita della graziosa stazione liberty: nuvole grigiastre erano appese al cielo, foriere di una perturbazione in arrivo. Più lontano il sole spandeva gli ultimi raggi prima del suo definitivo tramonto. Scorse il Professore che lo attendeva sorridente al termine della banchina di arrivo e gli ricambiò il sorriso. Quando furono vicini si scambiarono un fuggevole bacio di saluto.
“Viaggiato bene?” gli chiese.
“Benissimo”.
“Sono stato fortunato, quando sono arrivato un’auto è uscita dal parcheggio e ho approfittato del posto libero”.
“E’ tanto che aspetti, bell’uomo?”
“No, sono appena arrivato. Facciamo quattro passi, ti va?”
Si incamminarono insieme verso l’uscita della stazione ferroviaria mantenendosi poi sul lungo lago.
“E’ tanto che non vengo in questa città” esordì il bancario allungando una mano sul fianco del compagno in una lieve e fugace carezza di affetto.
“Come sei elegante! Ti va di prendere un aperitivo prima di cenare!” lui gli sfiorò la spalla e poi la mano.
“Assolutamente sì”.
Dopo aver raggiunto il locale e bevuto un calice di vino bianco piacevolmente fresco, la coppia si sedette a tavola dove consumarono due ottime pizze. Uno stormo di passerotti faceva compagnia ai due, mentre Aquilott spezzettava delle piccole porzioni di crosta della pizza e li guardava avvicinarsi affamati. Parlarono amabilmente del più e del meno ed entrambi facevano a gara per fare complimenti e tenerezze al proprio amante/amato.
I know that the bridges that I've burned along the way
Have left me with these walls and these scars that won't go away
And opening up has always been the hardest thing
Until you came
Due coppie si sedettero al tavolo a fianco del loro, turisti in visita: ma che lingua parlavano?
“Sono spagnoli?” chiese mormorando Aquilott, il professore scosse la testa.
“No, noi siamo portoghesi e loro due brasiliani” si intromise uno degli uomini al loro fianco.
“E avete un ottimo udito” pensò il bancario tra sè.
Dopo un profiterole, ordinarono il caffè e poi pagarono il conto. Presero la macchina e tornarono verso casa mentre Natalie Cole li accompagnava con la sua dolcissima voce: quando arrivarono, una decina di minuti più tardi, lei aveva appena concluso le splendide note di “Unforgettable” in duetto col padre. Il cane scodinzolando li venne a salutare ed entrarono nell'appartamento. Il dottor Aquilott consegnò i regali al compagno e sul cuscino scoprì un involucro che lo attendeva.
Il pacchetto conteneva tre cose: un piccolo sombrero in argento, la foto della Madonna dell’otto settembre e una poesia scritta dal Professore: le lacrime gli annebbiarono la vista mentre la stava leggendo e un groppo in gola gli ruppe la voce. Mai nessuno aveva dedicato una poesia al coriaceo cowboy.
Più tardi spensero la luce e si addormentarono dolcemente.
Durante la notte Aquilott allungava una mano verso il suo compagno, sfiorava la sua pelle nuda con le labbra e accarezzava le curve del corpo con la sua mano. Ad un certo punto della notte si alzò sui gomiti e lo osservò dormire al suo fianco. Percorreva con gli occhi il suo corpo muscoloso e virile, parzialmente coperto dalle lenzuola.
So lay here beside me, just hold me and don't let go
This feeling I'm feeling is something I've never known
And I just can't take my eyes off you
And I just can't take my eyes off you
Guardò il suo volto sereno abbandonato sul cuscino e senza proferire parola fece una promessa nella sua mente, la solita di sempre. Scoprì ancora una volta di essere innamorato cotto di lui e di aver fiducia nel giorni che sarebbero venuti. Gli passò una carezza lieve sulla testa e ritornò a dormire.
Ogni tanto le loro mani si intrecciavano, i loro corpi si avvicinavano e si univano in un tenero abbraccio.
Poi la sveglia ruppe l’incantesimo della notte.
Fecero rapidamente colazione e si prepararono per la nuova giornata di lavoro.
I love when you tell me that I'm pretty when I just woke up
And I love how you tease me when I'm moody, and its always enough
I'm falling fast, but the truth is I'm not scared at all
You broke my wall
Il treno catturò Aquilott alle sette e trenta e lo sputò sulla banchina di Milano esattamente un’ora dopo, assieme ad un’orda di pendolari che si affrettava a raggiungere il posto di lavoro.
Sul treno della metropolitana il banchiere si vide riflesso nel vetro del finestrino: sul volto aveva un sorriso di soddisfazione e di serenità.
Oh, this feeling I'm feeling is something I've never known
And I just can't take my eyes off you
And I just can't take my eyes off you