mercoledì 9 ottobre 2013

LIBERO DA ME



Fabrizio era seduto nel camerino dello studio di registrazione di una nota emittente televisiva, in attesa che lo chiamassero per l’esibizione canora e per la successiva intervista con la presentatrice del programma domenicale. Era abbastanza tranquillo. Ormai la paura del palcoscenico, dopo dieci anni di continui successi, non lo prendeva più allo stomaco come succedeva nelle prime apparizioni in pubblico. In pochi anni, era diventato l’idolo di migliaia di adolescenti urlanti, per lo più di sesso femminile. Quando era ragazzo, aveva sognato di avere la notorietà e il successo; ora, a quasi trent’anni, avrebbe voluto un po’ più di pace e di riservatezza nella sua vita sempre in continuo movimento.  Al suo fianco sedeva il suo manager, il quale invece era quasi in fibrillazione: arrossato, sudato, con i capelli incollati alla testa, continuava a saltare sulla sedia come se avesse il fuoco sotto. Sembrava avesse bisogno di una respirazione bocca a bocca. Certo non l’avrebbe ottenuta da lui. Fabrizio era ancora arrabbiato per come lo aveva trattato prima. Probabilmente era dovuto allo stress della situazione ma si era raccomandato, fin troppo paternamente, che il suo protetto si comportasse nella maniera corretta. Che diamine! Non era un bambino e, in fin dei conti, i soldi che guadagnava li doveva solamente al talento di Fabrizio e alla sua capacità scenica. Ancora due anni e il suo contratto sarebbe scaduto, con i soldi guadagnati aveva già pensato di aprire un’etichetta discografica tutta sua e sarebbe stato il manager di se stesso. Magari avrebbe intestato la società a Pierre, il suo compagno francese con il quale conviveva da quasi un anno. Il pensiero di Pierre gli scaldò il cuore e lo calmò ulteriormente. Quello stupido del suo manager lo aveva pregato, quasi in ginocchio, di non rivelare mai la sua omosessualità al pubblico. Probabilmente le ragazzine che lo idolatravano sarebbero sparite come neve al sole. Per questo avevano scelto di coprirlo con una chiacchierata storiella di amore-odio tra lui e una modella piuttosto affermata, la quale aveva bisogno di copertura per la sua dipendenza da alcool e droghe. Mal comune, mezzo gaudio.

“Fabrizio, preparati all’entrata. Un minuto”, lo avvisò l’assistente di scena.

Era già stato truccato, quindi si alzò dalla poltroncina e si avviò nel corridoio verso lo studio televisivo. Al suo arrivo, il microfonista gli sistemò gli auricolari e la trasmittente. Si sedette sull’alto sgabello dietro il sipario e imbracciò la chitarra. Sentì la scarica di adrenalina che gli attraversò la colonna vertebrale e, finalmente, quando la sua ospite finì la presentazione, la tenda argentata cominciò ad aprirsi e partì la base. Cercò di identificare Pierre che era presente in sala con la loro amica Giulia, ma il buio della sala non lo permise.

Il suo ultimo CD aveva raggiunto la terza posizione in classifica e contava di farlo arrivare in vetta, grazie all’esibizione nello show popolare della domenica pomeriggio. In scaletta prevedevano due pezzi e aveva scelto una ballata lenta d’apertura e, a seguire, il singolo orecchiabile che stava vendendo bene.

La ballata eseguita con l’accompagnamento della chitarra, ovviamente registrata in base, era un pezzo lento, struggente, un brano introspettivo e quasi colloquiale. Un brano che i suoi fans avrebbero considerato come se lui stesso si fosse confidato con uno di loro, in un ipotetico rapporto alla pari:

“Vorrei, lo sai vorrei
semplicemente liberami da me,
ma spesso, lo sai che è
la cosa più complicata che al mondo c’è.
Cedo e cado dentro me,
dentro i miei muri enigmatici.
Panorama assente, presente
Prospettivamente cieco in me.
Una percezione d’incanto e degradato.
Trattenuto da ciò che abbiam guardato,
ciò che avevamo davanti agli occhi
terribilmente preso da ciò che sento…”

Successivamente attaccò con il brano tormentone del momento, un allegro pezzo in stile caraibico che voleva far sognare, divertire, e ricordare la sua storia di finto amore con Sonia, la bella modella brasiliana che fingeva di essere la sua compagna. Il ritmo scatenato invitava al ballo e buona parte degli spettatori in sala, si alzarono dimenandosi al ritmo sudamericano.

Tutto andò per il meglio, il pubblico urlante lo aveva accolto alla grande e avevano dovuto fermare un paio di ragazzine che volevano raggiungerlo per abbracciarlo.
Al termine dell’esibizione la presentatrice lo fece accomodare sulla poltroncina al centro della scena e partì l’intervista.

“Grazie, Fabrizio, per essere qui con noi oggi. Devo farti i complimenti per questi due pezzi del tuo nuovo CD: ‘Libero da me’ che è stato pubblicato solo venerdì scorso e che è già in vetta alle classifiche. Come mai questo titolo?”.

“Grazie Mara. Sono felice anch’io di essere qui da voi e desidero ringraziare te e il pubblico per la calorosa accoglienza. Ho pensato che spesso le persone si auto-infliggono degli schemi di vita che li stringono in un'esistenza stereotipata, chiusi nelle quattro mura della propria monotonia. Bisognerebbe trovare il modo per evadere da questi recinti che ci auto-imponiamo. Dovremmo tutti ritrovare l’allegria della danza e muoverci al ritmo della musica, in un ballo liberatorio come quello del secondo pezzo che ho presentato”.

“Quindi, un titolo anche autobiografico?”

“Un poco. Sì. Anch’io nel mio piccolo ho delle limitazioni che mi impongo io stesso oppure che mi vengono imposte da altri”.

“Anche Sonia, la tua ragazza, ha contribuito a limitarti? E a questo proposito: come va la storia d’amore con la bellissima modella brasiliana?”.

Fabrizio temeva quella domanda. Perché non confessare tutto? Perché non dire che era tutta una montatura? Che la storia d’amore tanto paparazzata non era vera, che era tutta finzione? Si schiarì la voce ed esitò nella risposta. Non vide il suo manager che quasi sveniva dietro le quinte.

“Non vuoi rispondere a questa domanda, Fabrizio?” gli chiese la conduttrice. “Vi siete forse lasciati?”.

Il cantante ricuperò un po’ di idee: “No, è che sono venuto per presentare il mio disco, non Sonia. Anche perché lei si presenta autorevolmente da sé”, aggiunse sottolineando con le mani,  le forme femminili della ragazza. Il pubblico rise e ci fu uno scroscio di applausi.

“Già” ammise delusa la presentatrice. Aveva sperato in uno scoop che avrebbe aumentato gli ascolti televisivi. “Dunque raccontaci del tuo ultimo lavoro”.

“Credo che sia la raccolta che segna la mia maturazione artistica. So che in tanti dicono così, però io ci credo fermamente. Ho voluto incidere tredici tracce molto diverse tra di loro. Per esempio, e come avete sentito,  la ballata introspettiva di ‘Libero da me’ e i ritmi caraibici di ‘Baila con migo’. C’è un brano dalle tinte rock e un brano decisamente country. Uno sinfonico che riprende in apertura l’Adagio di Albinoni e che si apre poi agli splendidi accordi dell’orchestra sinfonica del Teatro Regio con il quale ho avuto la fortuna di collaborare. Tutti però hanno una tematica centrale che riporta al fatto di riscoprirsi interiormente, l’accettarsi e, soprattutto, farsi accettare dagli altri per come siamo realmente”.

Proprio per questo motivo, pensò l’uomo, dovrei uscire allo scoperto e prendere in mano le redini della mia vita. Amo Pierre e vivo con lui. Siamo nel ventunesimo secolo, diamine! Forse in Italia non avrebbero mai riconosciuto le unioni matrimoniali tra persone dello stesso sesso, ma a Parigi erano ammesse da tempo. Certo la Chiesa non le avrebbe mai accettate, ma che bello sarebbe stato sposarsi con Pierre nell’abbazia di Cluny!

La giornalista però non aveva nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire qualche pettegolezzo, quindi incalzò nuovamente: “Molto interessante e promette di essere veramente un lavoro a tutto tondo. Qual è il brano preferito da Sonia?”.

Fabrizio ridacchiò imbarazzato: “Non lo so. Non gliel’ho chiesto. In questo periodo ci vediamo molto poco. E’ a New York per una sfilata di moda, quindi non penso abbia avuto il modo di ascoltare il disco che le ho spedito. Credo però che, date le sue origini, possa piacerle il brano sudamericano”.

“Ma vi sentirete spesso telefonicamente o via Skype” pungolò la presentatrice.

“Non molto. Le nostre vite sono piuttosto frenetiche in questo periodo. Io sono uscito
dalla sala d’incisione praticamente due settimane fa, e lei è partita per le sue sfilate subito dopo”. La verità è che non me ne frega niente di quella pazza drogata di Sonia, pensò mentalmente.

“Tu ci stai nascondendo qualcosa, Fabrizio” insinuò lei.

Va bene. Pensò Fabrizio. A questo punto vada come vada. “Sì. In effetti sì. E vista la tua insistenza nel parlare di Sonia, anche se io sono venuto qui per parlare del mio disco” rispose piccato “è ora che ammetta. Tutto quanto. Io e Sonia ci siamo lasciati qualche mese fa. E’ una cara ragazza ma non andiamo d’accordo, quindi abbiamo deciso di troncare i rapporti”.

“Lo sapevo!” disse lei trionfante, poi si affrettò ad aggiungere: “Naturalmente mi dispiace per voi: una così bella coppia! Ma chi ha messo le corna a chi?” domandò intrigante.

“Nessuno dei due. E’ finita. Come finiscono tutte le storie”.

“Non tutte finiscono, Fabrizio. C’è ancora chi festeggia le nozze d’argento o addirittura quelle d’oro”.

“Già, beati loro. Un giorno spero di arrivare anch’io a quel traguardo con la persona che amo”.

In quel momento scorse Pierre seduto vicino a Giulia. Aveva uno sguardo triste e nostalgico, forse pensava le stesse cose anche lui.

“Quindi c’è già un’altra persona nel tuo cuore?” chiese la conduttrice speranzosa.
Adesso basta, pensò Fabrizio, ho preso la mia decisione. Sono qui, da solo e parlerò. Dirò tutta la verità. Dirò che ti amo, che tu sei mio. Che lo sei sempre stato. Dirò che tra me e Sonia non c’è mai stato nulla di vero. Se non lo faccio ora, non penso che riuscirò mai a farlo.

Nella sala il silenzio era palpabile.

Fabrizio sospirò profondamente e finalmente rispose. “In effetti sì, già da parecchio. Convivo con una persona splendida che amo profondamente e che ricambia il mio amore. So che molti dei miei fans non lo accetteranno, so che molti se ne andranno, ma la vita affettiva di una persona è una cosa personale e poi lo dicevo prima, bisogna liberarsi dagli stereotipi che ci costruiamo, liberarci dagli schemi. Amo un uomo meraviglioso che è anche qui presente in sala. La mia felicità insieme a lui è più importante di ogni contratto discografico, quindi lo dico nuovamente. Ti amo, Pierre. Ti amo come non ho mai amato nessuno”.

Istintivamente Fabrizio guardava verso l’uomo e tutti i presenti in sala si voltarono verso quella parte, curiosi di capire di chi stesse parlando. Il cameraman inquadrò la porzione di spettatori in quella parte della platea, cercando un indizio in qualcuno di loro.

Sul televisore di servizio, Fabrizio intravide la scena in trasmissione, poi il cameraman finalmente di accorse di qualcosa e tornò ad inquadrare Pierre, l’obiettivo della telecamera s’ingrandì in un primo piano e Fabrizio vide il suo bel volto. A tradire Pierre erano state le sue lacrime. I suoi begli occhi verdi erano colmi di pianto che già rigava le sue guance. Lui era lì, immobile. Lo fissava e piangeva.

Il pubblico scoppiò in un fragoroso applauso. Molti si alzarono in piedi e battevano le mani entusiasti. Una signora si affrettò a prendere un fazzoletto dalla borsetta perché si era commossa. Un’altra in prima fila se lo stringeva sulla bocca, la mano chiusa per trattenere i singhiozzi.

La conduttrice si alzò e andò verso Pierre. Giulia gli diede un fazzoletto di carta e lui fece un tentativo di pulirsi un po’ il viso. Aveva gli occhi arrossati dal pianto commosso di felicità. Lei gli tese la mano per invitarlo sulla scena, ma lui negò. Poi vide il sorriso di Fabrizio, il suo cenno di assenso e si alzò. Uscì dalla fila di poltrone e prese la mano della giornalista che lo accompagnò vicino a Fabrizio. Si abbracciarono semplicemente. Poi si voltarono verso il pubblico che non aveva mai smesso di applaudire. Non c’era bisogno di dire nulla.

“E ora la pubblicità” chiuse la presentatrice.

15 commenti:

  1. Questo..questo..questo..devi assolutamente farmi sapere come inizia la loro storia d'amore *.*
    P.S sei davvero un Dr Eagle e Mr Hawk

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  2. Come inizia? Mah, forse con un incontro tramite la modella brasiliana... vedremo. La mia musa non mi ha ancora ispirato.

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  3. Il nickname è studiato ma non è ovvio. Se vai su Youtube ascolta la canzone di John Denver "The Eagle and the Hawk". Una canzone che amo profondamente, da qui arriva il mio nickname.

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  4. Di alla tua musa di ispirarti a nome mio..bramo una vera storia di questo racconto

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  5. E' molto bello questo racconto, le lacrime di Pierre sono commoventi, e la dichiarazione d'amore del suo compagno e' davvero toccante, ma è' davvero significativa la reazione emozionata del pubblico, sarebbe bello se fosse davvero così sempre nella realtà, essere felici per due persone che si amano. Bravo Eagle!

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  6. grazie. Apprezzo molto il vostro appoggio.

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  7. grazie. Apprezzo molto il vostro appoggio.

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    1. Ma è bellissimo! Guarda scrivi molto bene, bravo. E' un racconto così delicato e pieno di sentimento. Le lacrime di Pierre così nude, come solo le lacrime lo sono, esposti entrambi che più non si può ma con pudore. Bravo Dr. Eagle, bravo, ne voglio ancora. Grazie

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  8. Se tu apprezzi il nostro appoggio noi sicuramente apprezziamo i tuoi racconti, continua così Eagle!

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  9. Siiiiiiii...mi unisco al coro XD

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  10. Ma non mi correggete gli errori? Ho scritto Spesso invece che smesso! me ne sono accorto ora! "non aveva mai smesso di applaudire" INVECE DI "Non aveva mai spesso di applaudire"... ma cosa vi pago a fare???
    :D

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  11. Siamo talmente estasiate dai tuoi racconti che non ce ne siamo nemmeno accorte....!!!!

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  12. Eagle...siamo troppo prese dalle tue storie per accorgerci di un qualche banale errore..E comunque non te lo facciamo notare ,forse perchè ci paghi poco ..tirchiooooo.UOMINI,TUTTI UGUALI -.-

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  13. Ormai avrai capito che di tuo leggeremmo pure la lista della spesa!!!!! Che importa un piccolo errore, sei mitico Eagle!

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