lunedì 13 luglio 2015

L'AMATO DORME




Quando, al colmo dell’ebbrezza, infine
s’addormentò, quando i suoi occhi
misero fine alla ronda notturna,
cedendo a loro volta al sonno,
m’avvicinai a una distanza
conveniente, come s’accosta a un compagno
che sa pienamente il valore
di ciò che s’appresta a saggiare,
per vellicarlo come si vellica
una bellezza sonnolenta,
per sfiorarlo
come si sfiora un effluvio.
La notte trascorse così
con lui sempre addormentato,
finché l’aurora non schiuse
le sue labbra con un sorriso.
 
 
Abou-Tammam

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