Come la bruma non lascia sfregi
sul verde cupo della collina
così il mio corpo non lascia sfregi
su di te e non lo farà mai
Oltre le finestre nel buio
i bambini vengono, i bambini vanno
come frecce senza bersaglio
come manette fatte di neve
Il vero amore non lascia tracce
se tu e io siamo una cosa sola
si perde nei nostri abbracci
come stelle contro il sole
come una foglia cadente può restare
un momento nell'aria
così come la tua testa sul mio petto
così la mia mano sui tuoi capelli
E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano
~ Leonard Cohen ~
In questi ultimi quasi tre mesi ho spesso pensato alla perdita. All'inizio è stato un pensiero che, come si presentava, relegavo in fondo ad un nodo di angoscia, chiuso, serrato, inespugnabile. Ho imparato che di questo sollievo puoi beneficiare solo nei primi momenti. Come tutti gli anestetici ha una fine e prima o poi ti lascia ad affrontare la paura, il dolore. Quando sai di avere un tempo limitato, con certezza, sai anche, ad un certo punto, che devi rivedere certe cose e dare un senso ad altre che proprio senso non ne hanno. Ho, abbiamo, il mio uomo ed io, avuto molto tempo insieme, e ancora ne avremo, ma è a quello avuto che sto pensando e mi conforta. Il fatto di averlo passato, goduto, amato ogni momento. Ogni attimo insieme mi ha fatto diventare quella che sono. Se ora posso dire che ci proverò a resistere in una notte senza luna e stelle è grazie all'amore che ho dato. avuto, avrò. Amore mio.
RispondiEliminaCommento toccante e profondo.
RispondiEliminaAnni ed anni fa, prima che decidessi di dare una possibilità alla vita di coppia, mi chiedevo qual era il motivo della mia esistenza. Non volevo essere assolutamente un granello di sabbia in una spiaggia, un'esistenza senza alcun perché.
RispondiEliminaNon volevo certamente imprese eclatanti, invenzioni straordinarie o chissà che.
Mi bastava essere qualcosa di più di un anonimo ed inutile granellino.
Col tempo le mie decisioni hanno prodotto un risultato che ha dimostrato l'utilità della mio essere.
Ora mi ritrovo dall'altra parte dell'equazione di Silva, il pensiero assillante di chi dovrò lasciare alle mie spalle. Del vuoto che si creerà alla mia partenza, quando avverrà.
E vien da chiedersi... forse era meglio se fossi rimasta un inutile granello di sabbia, senza alcun legame da tranciare.
La risposta? E' quella mano che di notte si allunga attraverso il letto, per assicurarsi se sono al suo fianco, quella voce nel buio che chiede come va, perché sono sveglia.
Il futuro non è ancora scritto. Momenti memorabili si possono ancora creare. Occasioni per dire "ti voglio bene" si presenteranno sicuramente.
Così quando una mano di notte attraverserà il letto alla ricerca del compagno, trovando solo un posto vuoto e freddo, quando nessuno risponderà alla domanda posta sottovoce, i bei ricordi e non i rimpianti accorreranno per dare sollievo.
Parole commoventi che abbracciano l'anima.
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