venerdì 8 febbraio 2013

MADRE E MADRE

Estrapolato da qui, se vi interessa leggerlo tutto. Le foto non sono relative alle coppie nominate... just in case.



Viola e Gabriella con Arturo.
Viola Valentini, 42 anni, radiologa e Gabriella Giarratano, 34 anni, chirurgo, con Arturo, 2 anni e mezzo.

Documentari: Ne abbiamo visti a dozzine. E abbiamo letto libri e articoli, studiato. Abbiamo conosciuto altre famiglie omogenitoriali, parlato con i bambini. Siamo due medici e abbiamo un approccio scientifico alla realtà. Solo dopo esserci assicurate che un figlio di genitori dello stesso sesso cresce sereno come quello di una coppia etero, ci siamo buttate.

Bandiera: Teniamo in casa quella della Danimarca perché dove siamo andate a fare la fecondazione eterologa. Diremo ad Arturo che lo abbiamo concepito laggiù, con il seme di un donatore, e che stato desiderato a lungo e atteso con gioia. In sala parto eravamo insieme, una delle mamme lo ha tenuto nella pancia, l'altra lo ha preso in braccio appena è uscito.

Pizza: A volte è Arturo a proporre «andiamo a mingiare la pizza fuori?». E allora scatta il rito della cenetta delle 19.30, con il locale tutto per noi. A parte questi episodi, e pur potendo contare sull'aiuto dei nonni, usciamo ancora poco la sera anche perché il nostro lavoro prevede molti turni di notte. Il resto delle serate, però, cerchiamo di trascorrerlo tutti insieme.

Lettone: C'è il momento magico delle coccole e delle chiacchiere fino a quando Arturo si addormenta. Poi, per quel poco tempo prima di crollare anche noi, torniamo a essere in due.

Portiere: Tutte le persone che frequentiamo ci riconoscono come famiglia. I colleghi, le educatrici, la pediatra, i vicini e anche il portiere condominiale. Sanno che Arturo ha due mamme e la cosa non crea problemi. Le famiglie ormai sono di ogni tipo, la nostra è solo uno dei tanti.


Maria Silvia e Francesca con Antonio, Margherita e i gemelli.
Maria Silvia Fiengo, editrice, e Francesca Pardi, scenografa, 46 anni entrambe, con i figli Margherita di 10 anni, i gemelli Giorgio e Raffaele di 6 e Antonio di 3

Carillon: È il primo regalo che la nonna di Franci ci ha fatto quando ha saputo che aspettavamo un figlio. Dall'alto dei suoi borghesissimi ottant'anni aveva subito accettato la cosa: un'apripista per tutta la famiglia.

Stampatello: Per raccontare a Margherita la sua nascita avevamo inventato Piccola storia di una famiglia, che parlava del nostro amore, del desiderio di avere dei figli, del viaggio in Olanda per l’inseminazione. A lei era talmente piaciuta che l’avevamo illustrata e stampata. Poi è successo che amici e maestre
hanno cominciato a chiederci copie del libretto. È così che è nata la nostra piccola casa editrice, Lo stampatello, dedicata ai bimbi arcobaleno.

Fiengopotter: Siamo tutti pazzi per il cinema: la prima passione è stata La gabbianella e il gatto, poi è venuto Harry Potter (ci chiamavamo i "fiengopotter":tra libri, bacchette magiche e pozioni non si viveva più).

Mulino Bianco 2.0: È il nostro incubo: la famiglia omogenitoriale perfetta. Sì, temiamo che i bambini sentano la pressione di dover rappresentare al meglio una minoranza: all'estero lo chiamano minority stress. Per questo facciamo di tutto per coltivare le loro imperfezioni (noi due siamo ottimi esempi).

Valigie: Ci piace parecchio farle e disfarle: siamo andati più volte in Olanda, dove tre dei nostri figli sono stati concepiti, e poi in Belgio, dove è stato concepito Antonio. Loro sentono molto queste radici (ma perché non abbiamo i capelli biondi come gli olandesi?, ci chiedono). Prossima meta la Spagna: ci sposiamo.


Chiara e Rosalia con Anita e Giulia.
Chiara Gornati, 40 anni, selezionatrice di personale e Rosaria Iardino, 46 anni, esperta di politiche sociosanitarie con Anita, 2 mesi, e Giulia, 11 anni

Bugie : Le diremo «Sei nata da un atto d'amore», senza specificare i tecnicismi, almeno fino a quando non li chiederà lei. Ma niente storielle. Quando arriverà il momento di spiegare ad Anita perché ha due mamme diremo la verità. Con Giulia, la figlia del precedente rapporto etero di Chiara, è già andata bene.
Con i bambini basta intercettare il momento giusto - in genere quando sono loro a fare una domanda - e modulare il linguaggio adatto all'età.

Chiavi di casa: Noi ci siamo sentite da subito una famiglia, anche perché avevamo Giulia, e le chiavi di casa sono diventate il simbolo del nostro nucleo. Per il futuro burocratico siamo ottimiste. Col centrosinistra stiamo preparando una legge che tuteli le unioni civili, e i loro figli, sul modello tedesco.

Scuola: Quando i compagni di Giulia hanno saputo che aspettava una sorella ci sono state molte felicitazioni, anche dalle loro famiglie. D'altra parte, qualche amichetta le aveva già detto «Beata te che hai addirittura due mamme!». Ormai, quello che vuole la gente non corrisponde più a quello che garantiscono le istituzioni. Ma per fortuna stanno cominciando a capirlo anche le forze politiche più moderate.

Incazzatura: Il momento più mortificante di un evento gioioso: andare all'anagrafe e dover registrare il frutto dell'amore di coppia come figlia di un solo genitore. Ti fa sentire una nullità.


Stefania e Camilla con Francesca.
Stefania Uberti, 41 anni, architetto, e Camilla Seibezzi, 46 anni, consigliere comunale, con Francesca di 2 anni

Album: Quello che Francesca sfoglia ridendo a crepapelle comincia con i primi biglietti per Bruxelles - dove ci siamo rivolti per il seme del donatore - continua con le sue ecografie e poi con gli scatti in sala parto, dove Camilla ha tagliato il cordone ombelicale. Nulla della sua lunga gestazione deve risultarle oscuro.

Fischia il vento: È la canzone che le piace di più: la cantiamo a squarciagola in viaggio, ma anche al risveglio, quando ci ritroviamo insieme nel lettone per le prime coccole ancora tiepide di sonno.

Mamy e mamma: Francesca ci chiama "mamy" Stefy e "mamma" Cami. Ma se nel suo cuore occupiamo lo stesso prezioso spazio, non altrettanto succede sui documenti, dove compare solo il cognome della mamma biologica. Un nervoso... Centinaia di studi sono lì a testimoniare che va tutto bene, che i bambini arcobaleno hanno uno sviluppo affettivo ed emotivo del tutto normale, ma la legge italiana è rimasta indietro anni luce rispetto alla società civile. Risultato? I minori non sono tutelati nei loro affetti e diritti. Chissà che queste elezioni non portino buono.

Imbarazzi: Capitano. Per questo preferiamo domande dirette. Per esempio all'asilo un bimbo ha chiesto a Franci: perché non disegni papà? E lei ha risposto tranquilla: «Ma io ho due mamme».

Lessico: Quello omogenitoriale è ancora da inventare: sappiamo che non tutti conoscono questa realtà, anche solo dal nome. Eppure i figli arcobaleno sono ormai oltre 100 mila, in Italia. Sarebbe ora di familiarizzare un po'!



Elena e Giuliana con Sara, Joshua e Federico.
Elena Mantovani, 50 anni, agente di polizia locale, e Giuliana Beppato, 46 anni, psicologa, con i figli Federico di 13 anni e i gemelli Joshua e Sara di 11
Donatori: Ci sarebbe piaciuto che i nostri figli conoscessero il padre: all'inizio abbiamo cercato qualcuno nella cerchia di amici, ma nessuno se la sentiva. Così abbiamo concepito Federico grazie a un donatore anonimo. Per lui che a due anni ha seguito passo passo l'arrivo dei gemelli, la presenza di due  madri era un fatto semplice e naturale. Certo, ora comincia a farsi delle domande sul padre.
Noi gli abbiamo spiegato che i donatori sono anonimi, e lui ha risposto «ah, ok», e ha ripreso a giocare. In realtà immaginiamo che questa cosa gli dispiaccia, ed è giusto e sano che sia così. È uno dei limiti con cui dovrà confrontarsi, crescendo. Crediamo che l'amore che circola in casa sia una buona medicina.

Spiazzati: Comunque tutti e tre hanno imparato a reagire in modo piuttosto robusto alle domande sulle due madri: «Mai sentito parlare di famiglie arcobaleno?». Gli interlocutori restano spiazzati.

Cani e gatti: L'arrivo di Luna, la cagnolina, ha sconvolto le nostre abitudini e monopolizzato i nostri giochi, sia in casa che al parco... Solo Garfield, il gattone, resta imperturbabile.

Utah e dintorni: Sono i luoghi dell'indimenticabile viaggio di nozze a cinque, seguito al matrimonio in Massachusetts: dopo New York e San Fransisco, non ci siamo fatti mancare i parchi nazionali. Bella sensazione leggere entrambi i nostri cognomi sui documenti dei figli, almeno in una parte del mondo.

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