domenica 26 febbraio 2012

Leggendo qui e là trovo la notizia del rettore del Santuario dell’Amore Misericordioso, Padre Alberto Bastoni, incriminato per uso di cocaina. Il povero religioso è stato “beccato” in flagrante con alcune dosi di droga nel portafoglio ed immediatamente arrestato. Successivamente rilasciato e intervistato da “La Nazione”, il sacerdote ammette candidamente di aver avuto la dose per utilizzo personale. E non si ferma solo a queste affermazioni, esternando anche altri segreti personali.
Per comodità vi riporto l’intervista che potrete trovare qui:

D. Padre Alberto, lei fa uso di droga?
R. “Sì, mi è capitato. Ma soltanto per uso personale e in passato. L’ho fatto così, per scherzo, tanto tempo fa, quando ero a Roma, soltanto per provare”.
D. Ma lo scorso 30 Gennaio i carabinieri di Todi l’hanno trovata con tre dosi di cocaina..
R. “Sì questo è vero. Le avevo nel portafogli. E non posso neanche dire che qualcuno me le ha messe lì”.
D. “Sì, ma con questa droga”, ribatte il collega de La Nazione, Daniele Cervino, “cosa intendeva fare”?
R. Qui mi fermo, non voglio rispondere. Questi sono fatti miei. Ma la cocaina non la spacciavo di certo. E tanto basta. Peraltro nessuno mi accusa di averlo fatto”.
D. Ma poi quel suo amico, come risulta dai verbali dei carabinieri, parla di festini gay, di strani incontri. Circostanze che lei stesso, padre Alberto, avrebbe poi confermato ai militari”.
R. “E’ vero che quella persona l’ho conosciuta in una chat gay, ma con lui o altri non ho  mai partecipato a festini omosessuali. Questo non è assolutamente vero. Non rispondo comunque, circa i miei gusti sessuali, si tratta di cose private, e comunque di questo non ho parlato ai carabinieri”.
D. “Lei comprende che ora si trova in un guaio”.
R. Sarà anche così, ma personalmente posso dire di non aver mai fatto del male a nessuno. E spero che nessuno ne faccia a me. Mi dispiace soprattutto perché questa pessima pubblicità penalizza in modo particolare il Santuario.”
D. “La Comunità ha notato la sua assenza: è andato via senza dir nulla”.
R.  “Mi dispiace che le cose siano andate in questo modo. E’ stata una decisione brusca, non stavo bene e avevo anche problemi famigliari”.
Il povero parroco gay-friendly insomma ammette tutto quanto. D’altronde si può capire, nei dieci comandamenti c’è scritto “Non dire falsa testimonianza” ma nessun comandamento intima ai fedeli di non fare l’amore con persone del proprio sesso. Sì è vero, c’è quel detestabile “Non commettere atti impuri” ma essendo il rettore dell’Amore Misericordioso deve esserselo dimenticato. E poi dice di non aver partecipato a festini gay, omettendo però il fatto di esserselo magari portato a letto. Ma questo a lui mica lo hanno chiesto. Questa è tutta un’altra cosa!
Insomma, questo prete-bear a me è simpatico.
Non è un pedofilo, si fa le canne ed è pure frocio. Deve essere anche un po’ Marxista e aver fatto sua la citazione: “La religione è l’oppio dei popoli”.
Ce ne fossero come lui nella Santa Madre Chiesa!!!
Un caro saluto.

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