venerdì 9 novembre 2012

MONTY

"Bello” e “dannato” vanno spesso a braccetto quando si parla degli attori di Hollywood. Me ne vengono in mente a centinaia, ma vorrei raccontarvi oggi la biografia di un attore che mi ha sempre fatto battere il cuore, quando lo vedevo in qualche vecchio film. Fin da bambino.
E’ il 17 ottobre del 1920 quando la signora Ethel Fogg Anderson, meglio conosciuta come “Sunny”, partorisce il suo terzogenito, dopo la coppia di gemelli (maschio-femmina) nata solo un anno e mezzo prima. Il marito William B. Clift è un funzionario di banca della Omaha National Trust Company ed il nucleo famigliare è benedetto da una vita agiata e lussuosa. Sebbene la madre sia stata adottata all’età di un anno dalla propria famiglia, pare che fosse figlia illegittima di Maria Anderson con Woodbury Blair, figlio di Montgomery Blair, famoso e facoltoso uomo politico del Maryland, General Postmaster sotto la presidenza di Abramo Lincoln.
Gli sposini decidono di chiamare il nuovo nato con lo stesso nome del trisavolo Montgomery.
Malgrado la nascita quasi aristocratica, la vita di Montgomery Clift sarà tutt’altro che facile benchè vissuta tra sfarzi, lussi e notorietà.
Durante l’infanzia ricevette una solida formazione culturale, soggiornando più volte in Europa e, visitando paesi e città, imparò francese, tedesco e italiano. All’età di 15 anni debuttò in teatro e conobbe i coniugi Lunt diventandone ben presto il protetto e sfondando prestissimo sul grande schermo.
Monty era uno degli attori più sconvolgenti del suo tempo. Le teen-ager impazzivano per lui e addirittura urlavano durante la proiezione dei suoi film.
Ma il nostro bel Montgomery respingeva le donne. Anzi, le odiava.
L'unico amore che gli si attribuì pubblicamente fu quello per Elizabeth Taylor. Tuttavia pare si trattasse di una montatura per promuovere le pellicole girate dai due beniamini dei fans. Infatti Monty aveva paura della carica sessuale della Taylor e dovette una volta per tutte ammettere l'impossibilità d'amare "totalmente" una donna. Tutto il mondo si domandava come mai Monty non avesse chiesto la mano di "miss occhi viola". I sensi di colpa di Monty nei confronti dell'attrice lo tormentarono sino a quando si presentò sul set con un ragazzo legato a lui, un francese di nome Giles, per mostrare a Liz quale fosse in realtà la sua vita. In mancanza dell’intesa sessuale, i due instaurarono un rapporto di grande amicizia che durò anche dopo i matrimoni di lei.
Quando litigava con il marito di turno, Liz ricorreva al suo aiuto supplicandolo di calmarle il coniuge.
Di fronte al pubblico bisognava salvare la faccia ed entrambi, con l'aiuto di abili sceneggiatori e pubblicitari, firmarono degli articoli biografici in cui davano una versione romanzata dei fatti.
Per quanto possa sembrare strano, letti oggi, quegli articoli risultano quanto di più sincero ci si possa aspettare. Con intelligenza si disse tutta la verità, nient'altro che la verità, anche se al quadro generale mancava l'elemento chiave di decifrazione: l'omosessualità di Monty.
Durante un’intervista Liz Taylor disse: “In lui c'era qualcosa che non riuscivo a captare. Io sarei stata disposta a unire la mia esistenza alla sua; ma lui non volle mai. Quando gliene parlavo mi rispondeva, con voce cupa: "Ho paura di Liz! Vi sono settori nella vita di cui io non potrò mai far parte". Mi resi conto alla fine che le nostre due sorti non avrebbero mai potuto fondersi. E fu per questo che ci dividemmo”.
La psicosi di Montgomery divenne schizofrenia, restò in analisi parecchi anni con il dottor William V. Silberberg, che era omosessuale e divenne suo amante.
Clift continuava ad avere una doppia vita, usciva in pubblico con donne, ma aveva storie con uomini. Tutto ciò era terribilmente logorante per lui.
Uno dei pochi luoghi in cui Monty riuscì ad essere felice fu in Italia, si sentiva profondamente europeo.
De Sica con Clift
Nel 1950 ritornò in Italia per conoscere Vittorio De Sica sul set di "Miracolo a Milano".
Tra i due nacque immediatamente una profonda amicizia e nacquero presto dei "pettegolezzi" che circolavano all'epoca, su una presunta relazione Clift-De Sica; pare che il regista sia stato visto uscire dalla camera d'albergo di Monty alle ore più impensate del mattino.
L'americano Robert La Guardia, nel suo libro dedicato a Montgomery Clift (Monty, A Biography, Arbor House, New York, 1977), scrive che l'attore preferiva ragazzi italiani dai capelli scuri molto giovani e che le migliori conquiste le avesse ottenute a Firenze e nel Napoletano.
Nel 1954 Clift sedusse anche Luchino Visconti il quale era deciso a scritturarlo per il film 'Senso' con Alida Valli.
Farley Granger
Purtroppo Clift non riuscì a liberarsi da altri impegni e il film venne realizzato con un'altra star Hollywoodiana omosessuale imposta a Visconti: Farley Granger.
La vita di Monty fu sconvolta per sempre una sera del 1956, dopo una cena a casa di Elisabeth Taylor e del marito Michael Wilding. C'erano anche Rock Hudson e la futura "moglie" Phyllis Gates.
C'era anche il giovane Kevin McCarthy, famoso attore che Clift considerava il confidente più intimo, uno dei tanti "velati" di Hollywood.
Verso le undici Monty si rivolse a McCarthy: "Ho sonno. Se vieni via anche tu e mi fai strada con la macchina, forse non vado a finire in un burrone, con questa nebbia".
Dieci minuti dopo l'automobile di Montgomery Clift fu ritrovata attorcigliata contro un palo telegrafico. Monty non morì nell'incidente, ma il suo viso, "il più bel viso di Hollywood", era un grumo di sangue, e non sarebbe più stato lo stesso.
Kevin McCarthy

Gli ricucirono la faccia con fili sottili di metallo: il labbro superiore cambiò di forma, il naso perfetto restò un abbozzo che si fotografava bene solo da sinistra e un gonfiore innaturale si formò intorno agli occhi.
I suoi famosi occhi rimasero gli stessi anche se non comunicavano più romantica tristezza ma terrore.
Ormai anche come attore il suo avvenire era compromesso, già da tempo il suo personaggio era stato spiazzato da quello di Marlon Brando e in un mondo di prodotti bellissimi e perfetti (Paul Newman, Kirk Douglas e Richard Widmark), Clift sentì d'essere come una merce avariata.
Monty non si riprese mai più dall'incidente. Sia fisicamente che mentalmente.
Inoltre, a causa delle cure mediche ricevute e della completa dipendenza da alcool e droghe, in lui s'accentuò un invecchiamento precoce.
Roddy McDowell
Divennero profetiche le parole pronunciate dall'amico Roddy McDowell (altro gay, ex bambino prodigio in Lassie con Liz Taylor e poi fotografo pigmalione di Bruce Weber), il quale disse: "Non c'è niente da fare, se non tenergli la mano e accompagnarlo alla tomba". Malgrado tutto, ci fu ancora chi offri ruoli cinematografici e nel 1961 ricevette la sua terza "nomination" all'Oscar, con il ruolo di omosessuale castrato dai nazisti, nel bellissimo film “Vincitori e vinti” di Stanley Kramer.
Si spense a New York il 23 luglio 1966, all’età di soli 45 anni per un attacco cardiaco. Con lui se ne andò il capostipite di una generazione di ribelli, come Brando e Dean, che seppero rendersi interpreti delle profonde difficoltà esistenziali dei giovani del secondo dopoguerra.
L'anima di Monty restò malgrado tutto innocente.
Marilyn Monroe, sua intima amica, commentò prima della fine: "È la sola persona che conosco che sta peggio di me".
Monty aveva le doti di un angelo, ma non ha mai imparato a volare.

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