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Rumi nacque nei pressi di Balkh (Afghanistan) nel 1207, ma visse la maggior parte della sua vita a Konya (Turchia). Aveva 34 anni ed era già un maestro sufi anziano, quando Incontrò Shams al-Din di Tabriz nel 1244. Shams aveva quasi sessant'anni. I due uomini stabilirono immediatamente un legame spirituale molto profondo tanto da chiudersi in casa per interi mesi, provocando grande risentimento e gelosia tra i seguaci di Rumi. I devoti riuscirono a cacciare Shams da Konya per ben due volte, ma entrambe le volte Rumi inviò un amico a Baghdad per recuperarlo.
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Nel 1247, Shams improvvisamente scomparve. Le leggende (presumibilmente apocrife) raccontano che scomparve nel nulla ma più probabilmente venne ucciso dai seguaci di Rumi, gelosi del profondo affetto a lui riservato. Rumi cercò Shams per molti giorni ma alla fine dovette rinunciare e si chiuse in un rigido periodo di ritiro. E' stato in questo periodo di lutto per Shams che egli creò le vesti ora associate all'ordine derviscio e che cominciò a danzare a "vortice", cantando ad alta voce le sue poesie.
Dopo la morte di Shams, Rumi ha avuto relazioni appassionate anche con altri due uomini. Salah al-Din Zarkub che era inizialmente uno dei suoi allievi, ma che divenne ben presto il suo fedele compagno. A seguito della morte di Salah nel 1261, Rumi si unì appassionatamente ad Husam al-Din Hasan, che alla fine gli succedette come capo dell'ordine dopo la sua morte nel 1273.
Rumi era un uomo umile che trattava tutti allo stesso modo, musulmani, ebrei o cristiani. Egli preferiva la compagnia dei poveri e dei bisognosi.
Il poema epico mistico "Mathnavidi" scritto da Rumi, è considerato dai persiani come "il Corano persiano", ed è una delle due più importanti opere della letteratura persiana.
Tuttavia, il "Divan di Shams-i Tabriz", è molto più bello. E’ un lavoro scritto espressamente per Shams e il titolo indica che Shams ne è l'autore, come se i due uomini fossero diventati una sola persona. Rumi credeva che Shams fosse l’essere perfetto, a immagine di Dio. Così, per trasposizione, quando amava Shams, egli amava Dio nel corpo e nell'anima. Nemmeno Rumi sapeva esattamente come descrivere il suo rapporto con Shams. "Anche amico e amato sono parole sbagliate" scrisse.
Il tono del Divan è edificante e Rumi riesce a mescolare il misticismo e la profonda spiritualità, con un erotismo che si avvicina al sublime: "La bocca ha un sapore dolce quando il tuo nome è sulle mie labbra”.
"Vedo la mia bellezza in te", Rumi dice in un’altra poesia per Shams. Rumi esprime l'amore per un altro uomo più profondamente e poeticamente di ogni altro scrittore, tranne, forse, Shakespeare o Hafiz.
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