TIMIDO - JOHN INMAN - Dreamspinner Press
Trovare l’uomo giusto è già abbastanza difficile. Gettate nel calderone anche un chihuahua incontinente, un amore non corrisposto, un caso piuttosto grave di ansia sociale, un padre in fin di vita, un cinghiale carnivoro, e diventa quasi impossibile. Tuttavia, le vie del Signore sono infinite, e quando Tom Morgan, un mite bancario affetto da una timidezza debilitante, incontra Frank Wells, appena arrivato dalla sua fattoria in Indiana e ancora più timido di lui, la scintilla scocca all’istante.
Ma proprio quando la storia tra i due sembra decollare alla grande, Frank è costretto a tornare a casa per assistere il padre malato di cancro e occuparsi della fattoria. Tom lo segue e tutt’a un tratto si ritrova a dar da mangiare ai maiali, a mungere le mucche e a chiedersi che fine abbia fatto la sua tranquilla vita cittadina. E tutti quei polli? Tom detesta i polli.
Tuttavia, con l’aiuto di Frank, Tom stringe i denti e va avanti. Incredibile quello che due ragazzi innamorati riescono a fare quando sono pazzi l’uno dell’altro! Neanche novecento polli possono qualcosa contro il vero amore.
Ma proprio quando la storia tra i due sembra decollare alla grande, Frank è costretto a tornare a casa per assistere il padre malato di cancro e occuparsi della fattoria. Tom lo segue e tutt’a un tratto si ritrova a dar da mangiare ai maiali, a mungere le mucche e a chiedersi che fine abbia fatto la sua tranquilla vita cittadina. E tutti quei polli? Tom detesta i polli.
Tuttavia, con l’aiuto di Frank, Tom stringe i denti e va avanti. Incredibile quello che due ragazzi innamorati riescono a fare quando sono pazzi l’uno dell’altro! Neanche novecento polli possono qualcosa contro il vero amore.
Romanzo piacevolissimo e scoppiettante, con battute esilaranti ed un finale scontato da vissero felici e contenti, che però ci sta proprio bene. Alla faccia del cattivo di turno che si merita un nobel alla cattiveria. I due personaggi principali soffrono di timidezza psicologica, però, da come si comportano durante le vicissitudini del libro, sembra invece che siano molto sicuri di sè. Tutti i personaggi sono ben delineati e reali, persino il cihuahua Pedro e il cinghiale della fattoria. Libro divertente che chiede al lettore di essere divorato. Un romanzo che fa ridere, sorridere, sorprende e strappa anche una lacrimuccia. Bello.
Per il grande schermo scelgo: Ryan Eggold nei panni di Tom e Toby Keith in quelli del gigantesco Frank.
NB Il voto è del tutto soggettivo e viene strutturato ad un massimo di cinque stelle: scarso, sufficiente, discreto, ottimo, eccellente.
Mah... Per la verità, a parte la scena esilarante della raccolta delle uova con l'armatura, mi ha lasciato piuttosto indifferente.
RispondiEliminaPure la scelta di far mangiare il cattivo dall'animale infernale è sembrata una scappatoia, come se non sapesse come chiudere la questione.
Lettura piacevole, nulla più.
Di sicuro non lo rileggerò.
A me ha divertito, in più punti... ad esempio:
RispondiEliminaCosì, invece di sorseggiare elegantemente il mio vodka and tonic e muovermi con nonchalance in mezzo a un’orda di bellissimi uomini che mi sbavavano addosso, o almeno così mi piaceva immaginare, mi ridussi a scivolare in casa, infilarmi un paio di guanti di gomma e tracannare una birra light mentre grattavo via la cacca di chihuahua dalla mia poltrona migliore. Pedro aveva l’aria di essere particolarmente fiero della sua impresa e saltellava per la stanza come se avesse appena ricevuto dal Premio Cacca d’Oro una menzione speciale per la creazione più originale.
Due lattine dopo la sedia era pulita e Pedro si era stancato, grazie a Dio. Così, mentre dormiva il sonno degli ingiusti nella sua cuccia davanti alla tv e russava come un taglialegna, io cambiai il fiocco alla bottiglia di Chianti per Jerry. Lo tolsi e lo rimisi tre volte, ogni volta usandone uno di un colore diverso, solo per decidere, alla fine, che non me ne piaceva nessuno. Nauseato, aprii la bottiglia e me la scolai fino all’ultima goccia guardando il notiziario. Dopodiché, andai a piedi fino al supermercato (con due birre e una bottiglia di vino in corpo giudicai più saggio non guidare) e comprai una bella scatola di cioccolatini da regalare a Jerry al posto del vino. Lungo la strada del ritorno la aprii, ne ingurgitai sei, feci dietrofront e tornai a comprare la stessa identica bottiglia di Chianti che avevo tracannato prima.
E presi anche un altro biglietto d’auguri.
Una volta a casa, rimisi il fiocco al vino, gettai il vecchio biglietto, scrissi quello nuovo, finii di spazzolare i cioccolatini e verso le undici strisciai a letto, accompagnato da Pedro. Mentre me ne stavo lì sdraiato, a pensare a Frank e se fosse veramente così carino come aveva implicato Jerry, rimuginai anche sul fatto che potevo aver appena manifestato i primi sintomi di un Disordine ossessivo compulsivo. Perfetto. Odiavo avere una sola stranezza. Fobia sociale, disordine ossessivo compulsivo e proprietario di un chihuahua incontinente. Mi mancavano solo un paio di brufoloni e un caso particolarmente grave di gonorrea per avere il repertorio completo.
La scatola di cioccolatini mi avrebbe probabilmente dato una mano con i brufoli, ma per contrarre la gonorrea era necessario fare sesso, e l’eventualità che ciò accadesse in tempi brevi era decisamente remota.
Pedro mi diede una leccata compassionevole su un orecchio, come se sapesse ciò a cui stavo pensando, e nel giro di due minuti eravamo entrambi profondamente addormentati.
Sognai Jerry. Niente di nuovo.
Dio solo sa cosa sognò Pedro. Forse di fare la cacca.
Che vuoi che ti dica... evidentemente sono più difficile da accontentare...
RispondiEliminaO forse è il punto di vista maschile :-)