mercoledì 24 aprile 2013

UN FILM E UN PAIO DI DRINK


La porta del bagno si aprì e si richiuse.

"Diego..." piagnucolò Mauro mentre vacillava verso il divano. "Perché hai lasciato che lo facessi?"

Il suo migliore amico gli rivolse un sorriso pigro e cercò di ignorare il fatto di quanto Mauro fosse attraente anche nella sua camminata da ubriaco.

"Non ci è voluto molto a convincerti" rispose. "Ti ho chiesto se volevi guardare un film e bere qualche bicchiere e tu hai detto che saresti venuto".

"Un paio di drink?"

"Non te li ho versati in gola" Diego aveva inclinato la testa, i suoi capelli neri erano di un blu lucente alla luce della televisione "Tu hai continuato a bere e bere."

"E adesso me ne pento."

"Perché esattamente?" gli domandò Diego.

"Sono solo un bevitore dilettante", rispose Mauro cercando di mettere a fuoco lo sguardo sulla faccia di Diego, mentre tutto il resto del mondo continuava a girare. "Le mie guance sono intorpidite. Le mie labbra anche".

Diego osservò Mauro che si pizzicava il labbro inferiore tra il pollice e l'indice, rendendosi conto che era brillo ma non ubriaco. Scrollandosi di dosso un’improvvisa fitta di desiderio, Diego si appoggiò sul divano, stendendo un braccio lungo lo schienale. "Non andiamo da nessuna parte. Chi se ne frega?" disse accarezzando con l’altra mano il cuscino accanto a lui.

Mauro, completamente privo della sua solita grazia, si lasciò cadere sul divano. "Se mi baciassi, non riuscirei nemmeno a sentirlo". I suoi occhi si spalancarono, la sua mano volò a coprire la bocca, cercando di bloccare le parole che gli erano appena scappate.

Diego superò immediatamente lo shock e valutò mentalmente le sue opzioni. Poteva mettersi a ridere e permettere a Mauro di salvarsi dicendo che era solo uno scherzo. Poteva far finta di non aver sentito e andare in cucina per un altro drink e ne aveva sicuramente bisogno di uno. Oppure... avrebbe potuto spostare la mano dal retro del divano sulla spalla di Mauro e tirarlo abbastanza vicino per verificare l'ipotesi 'troppo intorpidito per sentire'. L'ultima opzione era la più affascinante e la più spaventosa. Aveva sognato di baciare il suo splendido, sexy, migliore amico per anni, ma aveva avuto sempre il terrore di rovinare la loro grande amicizia. Decise che in quel momento Mauro aveva incorporato abbastanza alcool da giustificare il suo comportamento e accolse l’invito accidentale.

Diego girò un po’ il volto verso l’amico e lasciò scivolare il braccio verso il basso appoggiandolo sulle spalle di Mauro. Avvicinandosi al suo volto, il cuore gli batteva a mille, mentre vedeva lo sguardo interrogativo nei suoi occhi scuri. Muovendo la mano a coppa sulla parte posteriore del collo di Mauro, le sue dita si infilarono nei suoi capelli ramati. Diego sentì un brivido correre attraverso il corpo dell’amico. Nei pochissimi millimetri che separavano le loro labbra, sussurrò: "Pensi davvero che tu non lo senta, se ti baciassi?"

Mauro annuì lentamente, spostando lo sguardo dagli occhi acquamarina di Diego alla bocca. La lingua di Diego fece capolino per inumidire le labbra, gli occhi di Mauro erano fissi su quel piccolo movimento. Inconsciamente la sua stessa lingua imitò l'azione. Il suo sguardo era bloccato sulla bocca di Diego e si perse il lampo di lussuria che passò negli occhi del suo migliore amico. Non osava muoversi per paura di rompere l'incantesimo, stava aspettando qualsiasi cosa sarebbe avvenuta dopo.

Prendendo gentilmente il mento di Mauro in una mano, Diego si inclinò fino a premere le loro bocche insieme in un morbido, lento bacio. Senza fretta cominciò una dolce esplorazione con la lingua, alla scoperta del gusto e della consistenza delle labbra di Mauro, fino a quando la bocca dell’amico si aprì con un gemito. Non poteva sprecare l'occasione, Diego iniziò un'indagine non meno approfondita della parte interna della bocca di Mauro. Avvolse entrambe le braccia intorno al suo amico, esultando dell’accoglienza favorevole del bacio, poi con un lieve morso finale sul labbro inferiore, Diego si allontanò quanto bastava per vedere il bel volto che stava di fronte a lui.

Mauro non si mosse, restò tra le braccia di Diego con gli occhi chiusi, le guance arrossate, la bocca leggermente aperta. La sua lingua rosa appuntita fece capolino e passò sulle proprie labbra, come se gustasse un po' di dolcezza persistente.

"Allora ... l'hai sentito?" chiese Diego, domandandosi se Mauro sapesse che non stava parlando solo del bacio, ma anche di qualcosa di molto più importante.

Gli occhi di Mauro si aprirono e sulla sua bocca carnosa fiorì un dolce sorriso soddisfatto. Annuì lentamente. "Sono dannatamente sicuro di averlo sentito, ma credo che potremmo provare ancora una volta ... giusto per essere sicuri."

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