venerdì 26 aprile 2013

SUOR JUANA DE LA CRUZ

Icona di Lewis Williams
Suor Juana Inés de la Cruz era una suora messicana del XVII secolo, i cui famosi scritti includono poesie ispirate all’amore lesbico. E’ considerata una dei più grandi poeti latinoamericani, una dei primi sostenitori dei diritti delle donne e, alcuni dicono, la prima scrittrice lesbica e femminista del Nord America. La sua festa è il 17 aprile.

La prossima estate inizierà la produzione di una pellicola basata su un romanzo di Alicia Gaspar de Alba, intitolato "Il secondo sogno di Suor Juana", in cui l'autrice esplora il romanticismo di questa religiosa verso una contessa messicana.

Suor Juana (12 novembre 1648 - 17 aprile 1695) nacque nei pressi di Città del Messico in quella che era allora la Nuova Spagna, figlia illegittima di un nobile spagnolo e di una donna popolana. Suo nonno era un grande proprietario terriero e Juana trascorse la sua infanzia, assieme alla madre, proprio all’interno dell’azienda del nonno. Era una ragazza spiritosa, intellettualmente dotata, che amava l’apprendimento. Le ragazze del suo tempo erano raramente istruite, ma imparò a leggere nella fornitissima biblioteca del nonno.

Quando ebbe 16 anni, chiese il permesso ai suoi genitori di travestirsi da studente (di sesso maschile) per frequentare l'università, dato che non accettavano le donne. Ovviamente questi rifiutarono e dunque entrò in convento nel 1667. A quei tempi, il convento era l'unico posto in cui una donna potesse proseguire gli studi.

Nella sua biblioteca
La cella del convento di Suor Juana divenne il fulcro intellettuale di Città del Messico. Invece di una camera ascetica, Suor Juana aveva una suite che era come un appartamento moderno. La sua biblioteca conteneva circa 4.000 libri, la più grande collezione in Messico. Il ritratto qui a fianco, del 1750, la sua mostra nella sua biblioteca straordinaria, circondata dai suoi molti libri.

Trasformò il suo appartamento da suora in un salone, visitato dall’élite intellettuale della città. Tra di loro c'era la contessa Maria Luisa de Paredes, viceregina del Messico. Le due donne diventarono amiche appassionate. Non è chiaro se fossero lesbiche come definizione del giorno d’oggi, ma Maria Luisa ispirò Suor Juana a scrivere poemi d'amore, come ad esempio:

Che sei una donna lontana
non è un ostacolo al mio amore:
per l'anima, come voi ben sapete,
distanza e sesso non contano.

Qui potete trovare altre poesie lesbiche di Suor Juana in inglese e spagnolo.

Rene Bueno
La storia d'amore tra Suor Juana e Maria Luisa continua ad essere fonte di ispirazione per gli scrittori contemporanei e per i registi. Ho già citato il romanzo di Alicia Gaspar de Alba; questo è divenuto poi ispiratore della piéce teatrale "La suora e la Contessa" della regista cubana Odalys Nanín.

Questa estate inizierà la registrazione di un film basato sul romanzo di Gaspar de Alba. L’attrice messicana Ana de la Reguera interpreterà Suor Juana in "Juana de Asbaje", adattamento cinematografico del romanzo nominato. La sceneggiatura è stata scritta dall’attrice insieme al regista del film, Rene Bueno.

Le autorità ecclesiatiche hanno dato un giro di vite a Suor Juana, non a causa delle poesie lesbiche, ma per "La Respuesta", la sua difesa dei diritti delle donne in risposta ai conflitti con il clero. Minacciata dalla Santa Inquisizione, Suor Juana è stata messa a tacere per gli ultimi tre anni della sua vita. All'età di 46 anni, morì dopo essersi presa cura delle sue sorelle ammalate di peste.

Prima di prendere il velo
Non è mai stata riconosciuta santa dalla gerarchia ecclesiastica maschilista che l’aveva criticata, però Suor Juana ha un posto d’onore nella comunione informale dei santi dalla gente LGBT e dei nostri sostenitori. Viene principalmente venerata come modello delle femministe Latine.

L'icona in apertura è stata dipinta dall'artista Lewis Williams dell'Ordine Francescano Secolare (OFS). Suor Juana è raffigurata tra due vulcani nei pressi di Città del Messico, il Popocatépetl considerato maschio e il Iztaccíhuatl che riveste la femminilità, simboleggia il suo conflitto uomo-donna e la sua lotta nel cercare di ricevere un'istruzione.

In una citazione dai suoi scritti, possiamo leggere: "Il crimine più imperdonabile è quello di mettere in dubbio la statura delle persone".

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