Riflessioni di Yves Côté pubblicate sul sito sentiers de foi (Canada) il 2 aprile 2008, liberamente tradotte da una volontaria di Progetto Gionata.
Per quanto io possa tornare indietro con la memoria, ho sempre saputo di essere diverso. Si dice sempre che infanzia e adolescenza siano i periodi più felici nella vita di ognuno di noi, io me invece, ho cercato di rimuoverli, visto quanto vi ho sofferto.
Sofferto per aver subito ogni sorta di nomignoli ingiuriosi, per esser stato messo da parte da tutti i mie coetanei, e, soprattutto, per aver sempre dovuto nascondere la mia vera identità.
Per quanto io possa tornare indietro con la memoria, ho sempre saputo di essere diverso. Si dice sempre che infanzia e adolescenza siano i periodi più felici nella vita di ognuno di noi, io me invece, ho cercato di rimuoverli, visto quanto vi ho sofferto.
Sofferto per aver subito ogni sorta di nomignoli ingiuriosi, per esser stato messo da parte da tutti i mie coetanei, e, soprattutto, per aver sempre dovuto nascondere la mia vera identità.
Quando ero appena ventenne, mentre guidavo senza meta, ho sentito una canzone di Charles Aznavour che mi ha cambiato la vita. Una piccola frase in effetti.
Nessuno ha in diritto in verità/ di biasimarmi, di giudicarmi / E io dico / che è la natura / la sola responsabile se / io sono un uomo / Come si suol dire.
Mi ricordo d'aver fermato la mia auto sul ciglio della strada e di aver pianto tanto da non aver più lacrime. Avevo capito che non solo non ero diverso, ma che era il mio orientamento sessuale che differiva dalla maggioranza; e che non avevo nessuna colpa.
Qualche anno più tardi, mentre discutevo con degli amici, uno di loro disse che ero un errore di Dio. Tra tutte le ingiurie che mi erano state rivolte, quella fu per me la peggiore. Cercavo un rifugio qualunque quando udii suonare le campane (della parrocchia) di Saint-Pierre-Apôtre (di Monteral).
Mi ci sono diretto e sono entrato nel momento in cui il prete stava pronunciando l'omelia: «Ho accettato di essere il parroco di questa parrocchia, a condizione che le porte di questa chiesa possano esser aperte a tutti coloro desiderosi di vivere la propria fede e questo, indifferentemente dall'orientamento sessuale»
Quel giorno ho avuto la certezza che Dio mi ha parlato attraverso padre Claude Saint-Laurent. Quel giorno ho capito che ero anche io un vero figlio di Dio e che, chiunque avesse affermato il contrario, avrebbe arrecato una grave offesa a Dio.
Testo originale: Dieu nous parle par les autres
Nessuno ha in diritto in verità/ di biasimarmi, di giudicarmi / E io dico / che è la natura / la sola responsabile se / io sono un uomo / Come si suol dire.
Mi ricordo d'aver fermato la mia auto sul ciglio della strada e di aver pianto tanto da non aver più lacrime. Avevo capito che non solo non ero diverso, ma che era il mio orientamento sessuale che differiva dalla maggioranza; e che non avevo nessuna colpa.
Qualche anno più tardi, mentre discutevo con degli amici, uno di loro disse che ero un errore di Dio. Tra tutte le ingiurie che mi erano state rivolte, quella fu per me la peggiore. Cercavo un rifugio qualunque quando udii suonare le campane (della parrocchia) di Saint-Pierre-Apôtre (di Monteral).
Mi ci sono diretto e sono entrato nel momento in cui il prete stava pronunciando l'omelia: «Ho accettato di essere il parroco di questa parrocchia, a condizione che le porte di questa chiesa possano esser aperte a tutti coloro desiderosi di vivere la propria fede e questo, indifferentemente dall'orientamento sessuale»
Quel giorno ho avuto la certezza che Dio mi ha parlato attraverso padre Claude Saint-Laurent. Quel giorno ho capito che ero anche io un vero figlio di Dio e che, chiunque avesse affermato il contrario, avrebbe arrecato una grave offesa a Dio.
Testo originale: Dieu nous parle par les autres
Ma che razza di amico è uno che ti dice che sei un errore, di Dio per giunta!
RispondiEliminaDi sicuro amico non è...
Credente? Ho i miei dubbi.
Pure io, con la mia fede sempre posta sui carboni ardenti, penso che Dio non sbagli mai... può avere disegni imperscrutabili, ma errori non ne compie.
Una testimonianza molto toccante, anch'io penso che quello non fosse di sicuro un amico...come si fa a dire una cosa simile a qualcuno?
RispondiEliminaDio ha sicuramente parlato a questo giovane attraverso le parole di quel sacerdote illuminato...spero che ci siano sempre più sacerdoti come lui...