venerdì 6 dicembre 2013

SEMPLICEMENTE: IO TI AMO



Testimonianza di Ciro Scelsi e Guido Lanza per lo speciale “le cose cambiano” pubblicata sul sito di Riforma, settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste, valdesi, il 26 novembre 2013

"Guido / Ciro mi dono a te, ti amo, confido in te e in te mi rallegro: La tua fiducia scioglie il mio dubbio, la tua gioia dissolve la mia solitudine. La mia casa sarà la tua casa, i tuoi progetti saranno i miei progetti. Con te affronterò con coraggio ogni passo, andrò con te laddove Dio ci chiamerà. Questa è la mia promessa solenne".
Con queste parole il 26 giugno di quasi tre anni fa ci siamo scambiati la nostra promessa, invocando, insieme con la comunità della Chiesa valdese di Milano, la benedizione di Dio sulla nostra unione.

Non abbiamo mai pensato che l’esperienza di coppia e matrimoniale, non importa se tra persone eterosessuali o omosessuali, sia un percorso obbligato, una meta da ambire a tutti i costi, pena l’esclusione dalla società normale o una vita di solitudine e sofferenza.

Per noi, tuttavia, essa ha rappresentato una tappa fondamentale in un cammino di liberazione. La possibilità di esprimere pubblicamente il proprio amore e di chiedere ai membri di una comunità ecclesiale di esserne testimoni è stato l’arrivo – che però è anche un punto di partenza – di un lungo percorso.
Esso passa attraverso il riconoscimento, a volte doloroso, della propria identità, il rapporto con la propria famiglia di origine, il ricordo delle nostre esperienze e delle nostre perdite, la capacità di incontrarsi.
In questo cammino non siamo stati soli, ci hanno accompagnato i compagni del Varco e la comunità tutta, i pastori, ma anche gli amici non valdesi, i nostri genitori, fratelli, sorelle e nipoti.

Al di là di ogni banalizzazione, l’amore ci permette nuovamente di respirare, di ampliare le nostre identità e di rinnovarle. Quella che abbiamo costituito è la nostra famiglia; è naturale per noi volerla vedere riconosciuta e gioire quando ciò avviene. Non è il desiderio di esporsi, ma la volontà di non nascondersi. Non possiamo negare che ciò sia a volte una sfida, e che spesso si proceda “navigando a vista”.
Come è stato ad esempio il timore per l’accoglienza della comunità del piccolo paese ligure in cui ora noi viviamo come coppia. Eppure anche questa è andata liscia…

Se qualcuno dovesse chiedere :«ma cosa avete voluto dire con la vostra benedizione?», forse ora è possibile rispondere :«semplicemente: io ti amo».

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