mercoledì 23 novembre 2011

THANKSGIVING DAY

Il giorno del Ringraziamento, come sapete, è una festa di origine cristiana osservata negli USA e in Canada in segno di gratitudine per il raccolto annuale dei campi.
La tradizione risale a quasi 400 anni fa e venne istituita dall’allora governatore della colonia fondata dai Padri Pellegrini che, perseguitati in Inghilterra per le idee religiose piuttosto fondamentaliste, abbandonarono la patria per andare nel nuovo mondo. Un cinquantina di uomini,  una ventina di donne e tre dozzine di bambini si imbarcarono dunque sul Mayflower e arrivarono in America nel 1621 dopo un lungo viaggio attraverso l’Atlantico. I sopravvissuti giunsero nel nuovo mondo quando l’inverno era ormai alle porte e si trovarono di fronte ad un territorio selvatico ed inospitale. Avevano portato con sé dei semi di vari prodotti che però non produssero i frutti necessari al loro sostentamento e quasi la metà di loro perirono durante il rigido inverno.
Questa situazione rischiò di ripetersi anche l’anno successivo  ma intervennero gli indiani che indicarono ai pionieri quali prodotti coltivare e quali animali allevare, granturco e tacchini. Il raccolto diede buoni frutti e l’allevamento prosperò per cui i Pellegrini indissero un giorno di Ringraziamento a Dio per l’abbondanza ricevuta. Il menù di quel primo Thanksgiving Day comprendeva i prodotti che divennero poi la tradizione della festa: in particolare carne di tacchino e zucca. La festa, che cade il quarto giovedì di novembre per gli Stati Uniti e il secondo lunedì di ottobre per i Canadesi, è molto partecipata e osservata da tutti i nordamericani. Tuttavia la tradizione non comprende alcune parti che vengono ovviamente omesse poiché non fanno fare buona figura ai nostri coraggiosi pionieri.
·         Non è corretto chiamare “Primo giorno del Ringraziamento” la celebrazione avvenuta nel 1621 poiché il ringraziamento per i doni della vita era un gesto quotidiano non a cadenza annuale; si pensi ad esempio all’uso di ringraziare all’inizio di ogni pasto.
·         I coloni del Mayflower non erano pellegrini, tale vocabolo indica un viaggiatore che si sta dirigendo verso un luogo di culto, per esempio i cristiani che vanno in Terra Santa o gli arabi che si recano alla Mecca. I coloni si riferivano a sé stessi come “i Santi”. E’ possibile che intendessero di essere diretti verso una “Terra Promessa” ma questo non li rende “pellegrini”.
·         Le terre americane erano già abitate al loro arrivo dai nativi indigeni e quindi non era giusto che reclamassero per sé le terre occupate come se fossero libere.
·         Nelle cronache del governatore si narra che giunsero alle coste con le scialuppe ma non si fa riferimento alla “Roccia di Plymouth”. Questa roccia che compare in racconti successivi probabilmente venne aggiunta successivamente per “santificare” la colonizzazione facendo riferimento al passo evangelico del discepolo Simone che venne chiamato Pietro da Gesù stesso: “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa”(Mt. 16: 18).
·         La versione corrente del racconto afferma che i coloni “trovarono” del grano. In verità i coloni saccheggiarono dei magazzini di granturco raccolto dai nativi, oltre che alcune tombe da cui rubarono molti oggetti ornamentali.
·         Gli indigeni, si racconta, invitarono i coloni a pranzare con loro. In verità gli indiani si avvicinarono all’accampamento dei nuovi arrivati perché richiamati da alcuni spari che erano stati esplosi dai coloni. Solo in un secondo tempo decisero di mangiare insieme. Gli indiani portarono la carne abbattendo cinque grandi cervi e una ventina di tacchini.
·         Successivamente si fa riferimento all’amicizia tra coloni e nativi ma in realtà vi furono scontri legati al possesso delle terre coltivabili già nel 1622. 
Insomma questa festa tanto celebrata dagli americani in effetti non è tanto “santa” come vorrebbe sembrare. Per carità, è molto lodevole celebrare una giornata di ringraziamento a Dio per i doni ricevuti, ma se questi “doni” sono stati rubati da antichi predoni non è molto etica la celebrazione.
Non vi sembra?
Un caro saluto.


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