venerdì 28 agosto 2015

Articolo* a cura di Erica Williams Simon pubblicato sul sito Upworthy (Stati Uniti) il 27 giugno 2014, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Sono figlia di due pastori e ancora oggi vado in chiesa ogni domenica: sono cresciuta studiando la Bibbia piuttosto da vicino. Ma in tutti questi anni non avevo mai sentito i passi riguardanti l’omosessualità spiegati in questo modo. Ho avuto il piacere di incontrare quest’uomo e posso dirvi che ama moltissimo la sua fede, come me. Chi meglio di lui può studiare e sfidare la Bibbia? Ciò che ha scoperto può cambiare le regole del gioco.
Il video che trovate qui spiega molto bene la storia di Matthew Vines, contestualizzando i passi in questione (perché sappiamo tutti che le Scritture, avulse dal loro contesto, nel migliore dei casi vengono interpretate male e nel peggiore possono causare una t-r-a-g-e-d-i-a): vi invito a guardarlo, e poi a fare da soli un bel lavoro di scavo! Ma riassumiamo brevemente: ecco i sei passi biblici presentati nel video:
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Il racconto di Sodoma e Gomorra (Genesi 19)
Il racconto di Genesi 19 è probabilmente il passo più utilizzato in assoluto per condannare l’omosessualità. Ecco come lo spiega Vines:
“Dio manda due angeli sotto sembianze umane nella città di Sodoma, dove i Sodomiti minacciano di violentarli. Gli angeli accecano gli abitanti e Dio distrugge la città. Per secoli questo racconto è stato interpretato come il giudizio di Dio sulle relazioni omosessuali ma l’unica forma di comportamento omosessuale qui descritta è una minaccia di stupro di gruppo.”
Quindi stupro di gruppo = male (ma non è la stessa cosa dell’omosessualità). Ma la ricapitolazione di Sodoma & Gomorra che troviamo in Ezechiele 16:49 evidenzia il vero punto del racconto secondo Vines:
“Ecco, questa fu l’iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all’indigente.”
In altre parole, chi utilizza questo racconto per dimostrare che l’omosessualità è un peccato, forse manca completamente il bersaglio.
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Quando Dio chiama l’omosessualità un abominio (Levitico 18:22) (Levitico 20:13)
Ebbene sì. Tutti abbiamo sentito dire che il Levitico è il libro della Bibbia dove è detto nella maniera più diretta che il comportamento omosessuale è un abominio. Ebbene sì, lo dice.
Dice anche che gli omosessuali dovrebbero essere puniti con la morte (!!!). Dice la stessa cosa per quanto riguarda mangiare maiale o crostacei, sull’esercitare il prestito a interesse e tutta una serie di altre restrizioni che facevano parte del Codice di Purità dell’Antico Testamento.
Per i cristiani, però, l’Antico Testamento non è un problema (o forse oserei dire “non dovrebbe”?) perché Romani 10:4 dice che Cristo pone fine alla legge. Questa è la ragione probabile per cui la maggior parte dei cristiani odierni mangiano maiale, usano carte di credito, si truccano e sostengono l’uguaglianza delle donne: come dice Ebrei 8:13, la vecchia legge è obsoleta, è roba vecchia.
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Quando ci si allontana da Dio (Romani 1:26-27)
“Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento.”
Ecco un punto in cui Vines scava a fondo nel contesto culturale. Nell’epoca biblica il comportamento omosessuale era visto soprattutto sotto forma di rapporto tra uomini adulti, sposati con donne, e ragazzi adolescenti (padroni e servi – ohibò!), che ricordava la prostituzione.
In tutti questi casi possiamo capire perché questo rapporto veniva visto come peccaminoso, eccessivo, perverso e contrario alla legge di Dio. Non si fa cenno, però, all’amore, all’impegno, alla fedeltà o al genere di relazione omosessuale su cui si discute a proposito del matrimonio. (Oltretutto Paolo dice anche che gli uomini con i capelli lunghi sono “innaturali” e che le donne non dovrebbero parlare in chiesa: è quindi chiaro che era Paolo ad avere qualche problema.)
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Uso delle parole greche “Malakoi” e “Arsenokoitai” (1 Corinzi 6:9-10) (1 Timoteo 1:10)
Troviamo queste parole nelle liste neotestamentarie di persone che non erediteranno il regno di Dio. Sul loro significato originario c’è un grande dibattito. (Tradurre le parole antiche non è uno scherzo, ragazzi miei.) Alcuni ritengono che indichino l’omosessualità e la sodomia, altri dicono che la traduzione moderna più corretta sarebbe “vecchi sporcaccioni”. Ah! Ecco come la spiega Vines:
“Molti traduttori moderni hanno reso questi termini come fossero fondamentali dichiarazioni sui gay, ma il concetto di orientamento sessuale non esisteva nel mondo antico. Certo, Paolo non aveva un’opinione positiva delle relazioni omosessuali (né apprezzava che le donne parlassero in chiesa…) ma il contesto di cui scrive è un mondo del tutto diverso da quello delle relazioni gay serie e monogame. La Bibbia non si riferisce mai all’orientamento sessuale o al matrimonio omosessuale, non c’è quindi ragione perché i cristiani praticanti non debbano sostenere i loro fratelli gay e le loro sorelle lesbiche.”
Affascinante, vero?
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* I passi biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI
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sabato 22 agosto 2015

PSYCO

 
 
CHE FINE HA FATTO PAPA?
 
SOLO LA MAMMA LO SA...
 
 
 
Macinatrice Dropson
Macina come una cagna rabbiosa!

venerdì 21 agosto 2015

L'OMOFOBIA FONDAMENTALISTA

 
 
 
 
Riflessioni bibliche di Robert Nixon pubblicate su sito Cathogays (Belgio) nell’aprile 2011, liberamente tradotte da una volontaria di Progetto Gionata
 
Se si crede alla maggior parte dei fondamentalisti cristiani, i gay e le lesbiche finiranno all’inferno a causa del loro peccare contro Dio l’Onnipotente. Ma ci sono pochi passaggi nella Bibbia che parlano degli atti omosessuali. In accordo con i ricercatori contemporanei, Gesù si è preoccupato poco degli omosessuali e c’è un certo numero di storie bibliche che mostrano una grande simpatia per i rapporti intimi tra persone dello stesso sesso.
 
Apparentemente, gli omosessuali erano meglio accettati nei tempi antichi anziché adesso (…) Helminiak ha concluso che le ricerche bibliche più recenti mostrano che la Bibbia è praticamente indifferente all’omosessualità. La Bibbia si preoccupa solamente delle pratiche che violano altri registri morali. È importante anche ricordare che l’omosessualità è un concetto psicologico recente.
Due passaggi che sono usati per condannare gli uomini omosessuali sono la storia di Sodoma e Levitico 18,22 e 20,13. Questi passaggi biblici menzionano le relazioni sessuali tra uomini per tentare di trasmettere un messaggio più ampio.
 
La storia di Sodoma parla, in realtà, dell’obbligo di mostrare ospitalità con gli stranieri. Per dei secoli questa storia è stata utilizzata contro i gay e le lesbiche. Questa oppressione è esattamente il peccato che le persone di Sodoma hanno commesso.
 
I passaggi di Levitico denunciano, superficialmente, le relazioni sessuali tra uomini e la punizione presentata è severa. In Levitico 20,13: Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro.
Gli atti omosessuali che erano condannati, erano praticati all’epoca dei rituali delle religioni pagane dalle quali gli ebrei volevano separarsi. È importante anche ricordare che è un abominio. Secondo Helminiak, abominio significa sporco: “gli antichi Israeliani trovavano che l’omosessualità fosse sporca. Era vietata non perché era cattiva di per sé, ma perché offendeva delle sensibilità religiose (…)

Non ci sono riferimenti espliciti per quanto riguarda il sesso tra donne. La Bibbia non prende nessuna posizione chiara e diretta a proposito della moralità degli atti omosessuali in sé o a proposito della moralità delle relazioni gay e lesbiche.

 Dopo tutto, ci sono delle informazioni chiave che possono guidare i gay e le lesbiche: la preghiera, la venerazione di Dio, il rispetto, l’amore e la misericordia per tutti e la giustizia. Fare questo è amare Dio con tutta la nostra anima e tutto il nostro cuore. Fare questo fa di te un vero discepolo di Gesù”.
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lunedì 17 agosto 2015

TI AMO


Ti amo
una parola come tante,
un significato che vale molto.
Ti amo
lo si dice ad una persona
che prevale su altre nel nostro cuore.
Ti amo
è un sentimento che non si può descrivere
ma solo provare.
Ti amo
lo si dice a chi con un solo sguardo
ti fa sentire protetto.
Ti amo
lo dico a te che nel mio cuore
possiedi un posto speciale.
 
(Anonimo)
 

domenica 16 agosto 2015

PANE VIVO



 
XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)


In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». (Gv 6, 51-58)
In natura, non ci può essere vita senza nutrimento. Il cibo, di origine vegetale o animale, di cui ci nutriamo, è stato vivente prima di essere consumato per mantenere in vita un altro essere, cioè noi.
Oggi, nel brano del Vangelo secondo Giovanni, Gesù affronta questo dato di fatto essenziale della nostra condizione umana, rovesciandone l’ambito di applicazione: noi dobbiamo nutrirci di lui stesso, della sua carne e del suo sangue, se vogliamo cominciare a conoscere la pienezza della vita. Mangiando la sua carne e bevendo il suo sangue, noi ci nutriamo come non si potrebbe fare nell’ambito fisico.
Noi viviamo così per sempre: il cibo è diverso, così come diversa è la vita che esso ci dà. Questo nuovo tipo di cibo ha, sul credente, un effetto immediato (“ha la vita eterna”) ed è, nello stesso tempo, una promessa per il futuro (“e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”).
Quando ci nutriamo del cibo naturale, siamo integrati nel ciclo biologico; per mezzo della trasformazione delle leggi biologiche, invece, riceviamo la vita divina, siamo introdotti nella vita stessa di Dio. Come ciò che mangiamo e beviamo, assimilato, diventa parte di noi, così, ricevendo nel sacramento la carne e il sangue di Cristo, veniamo “incorporati” in lui.

venerdì 14 agosto 2015

VUOI COLLABORARE?

 
 
 
Anche quest’anno su gionata.org, come ogni estate, lanciamo l’iniziativa “aperti per ferie”. Perciò, mentre in tanti saranno al mare o in montagna, su gionata.org scorreranno gli articoli, le testimonianze e le riflessioni più belle scelte tra gli oltre 5000 testi pubblicati, sino ad oggi, su  Progetto Gionata. Storie, speranze, riflessioni da riscoprire perche Gionata è fatto da ognuno di Voi.
Ecco perché chiediamo anche il tuo aiuto! Aiutaci a migliorare Gionata.org e ad arricchirlo con nuove tematiche, riflessioni, iniziative. Regalaci un suggerimento, una proposta, un idea o la tua testimonianza.

Se poi vuoi passare dall’altra parte dello schermo e diventare un volontario del progetto gionata è facilissimo. Puoi aiutarci come traduttore volontario (cerchiamo urgentemente traduttori dall’Inglese, francese e spagnolo), puoi donanci una tua testimonianza o una recensione di un libro su fede e omosessualità.
Se invece sei un blogger o hai esperienza di scrittura puoi collaborare con noi per realizzare interviste o dossier per raccontare ciò che di buono si muove nel nostro piccolo grande mondo…
Abbiamo bisogno di volontari che vogliono camminare insieme a noi, perché il mondo sia un posto migliore ‘ora e adesso’ anche grazie al nostro impoegno.
Pensaci. Ti aspettiamo.
Un caro saluto da tutti noi e buone vacanze per chi potrà andarci :-)
Le volontarie e i volontari del progetto gionata
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Come collaborare?!?
Raccontaci la tua storia. I cristiani LGBT si raccontano…
Cercasi Traduttori di… buona novella

giovedì 13 agosto 2015

GNOCCHI DELLE FERIE

Celebriamo la stagione delle ferie e per l'occasione vi ho preparato questa ricetta spensierata. Un po' di gnocchi in vacanza non fanno mai male soprattutto se sono poco vestiti e mettono in mostra i loro corpi scultorei. Mi è venuta fame. Buon appetito e buon ferragosto.
 
 
 
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martedì 11 agosto 2015

AMORE VS SPORT


IL MIO COINQUILINO E' UNO SPORTIVO? ... - Wade Kelly - Dreamspinner Press

Trama

È facile diventare cinici quando la vita non rema mai dalla tua parte.
 
Cole Reid è un asociale recluso dall’età di quindici anni, quando uno spiacevole episodio negli spogliatoi della sua squadra di baseball del liceo ha rivelato la sua omosessualità. Da allora, il suo comportamento ossessivo-compulsivo e la sua natura sarcastica lo hanno tenuto lontano dalla maggior parte della gente; tutti gli altri invece lo odiano perché è gay. Per come la vede lui, è condannato ad allontanare qualsiasi potenziale amico, per non parlare dei fidanzati, quindi perché sforzarsi?
 
Quando Cole arriva al college, è ormai diventato un perfezionista solitario; la cosa diventa un problema quando il suo coinquilino si laurea e l’ufficio alloggi assegna Ellis Montgomery all’appartamento di Cole. Ellis è maldestro, magnifico, etero e, peggio di tutto, uno sportivo!
 
In un anno scolastico popolato di confratelli, escursioni in campeggio e genitori ficcanaso, tra Cole ed Ellis nasce un’amicizia che capovolge la mentalità da bicchiere-mezzo-vuoto di Cole. In Ellis c’è dell’altro oltre allo sportivo amante del divertimento, e forse la risvegliata libido di Cole ha riacceso in lui la speranza di sperimentare qualcosa di più del cameratismo.
 
Voto
 
A prima lettura, scorrendo i primissimi capitoli del romanzo, viene spontaneo pensare che ci si trova di fronte al solito libro comico e spumeggiante, pieno di battute e di situazioni esilaranti. La copertina non fa una piega, sarà proprio un libro di svago, degno di una lettura sotto l'ombrellone. In effetti da un lato, questo libro è veramente divertente e leggero MA non così superficiale come si può pensare da una prima valutazione. E' la storia di un nerd pieno di pregiudizi, di uno sportivo che si deve convincere di essere gay e dei loro tanti amici e familiari che convivono con altrettanti pregiudizi. Omofobia e diritti LGBT sono alla base di questo libro con interessanti colpi d'ala di alcuni personaggi, che ci fanno comprendere meglio il diritto di tutti ad amare coloro che vogliamo. Proprio nel momento in cui il protagonista ha un'epifania sul proprio carattere e sui propri limiti, anche di giudizio, l'autrice ci regala una delle più belle riflessioni sull'amore e sul diritto di ciascuno di amare chi più desidera: 
"I diritti di uguaglianza dovrebbero essere estesi a tutti. Gli omosessuali non possono essere esclusi solo perché il loro rapporto dà inevitabilmente nell’occhio. Le coppie dello stesso sesso hanno diritto di godere delle stesse discrete manifestazioni d’intimità che hanno quelle eterosessuali. Tenersi per mano e baciarsi non è considerato volgare dalla gente comune e questo non dovrebbe determinare l’accettazione o il rigetto. Le persone devono essere viste come creature umane, senzienti e sensibili nella loro ricerca dell’amore. Finché non ce ne rendiamo tutti conto, nessuna alleanza tra gay ed etero avrà successo. Perché non riguarda l’essere gay o etero, riguarda l'essere umano".
 
E ce n'è anche per i bigotti baciapile legati al credo religioso di qualunque estradizione ecclesiastica:
 
"Non è il mio compito giudicare, Mike. E a dirla tutta, non è compito mio punire un altro essere umano per quello che sceglie di fare nella sua vita privata. Ellis e Cole sono nostri amici.  ...  [La Bibbia) Dice anche che L'amore copre una moltitudine di peccati. L'odio genera l'odio, Mike. Dovresti imparare cosa significa amare!"

E ci sono tante altri pensieri molto profondi ed interessanti che vi esorto a scoprire da soli durante la lettura di questo romanzo che ci regala dei momenti divertenti ma anche delle riflessioni qua e là molto importanti. Del resto nella presentazione di questa scrittrice leggiamo:

Wade scrive con passione di problemi controversi di cui è stata testimone nella vita reale e lotta per fare la differenza portando la gente a pensare. Non ha un passato nella scrittura o nella filosofia ma prende spunto dalle sue esperienze personali per riflettere su carta su argomenti controversi.

Bello. Speriamo di poter leggere altri libri così interessanti.



NB Il voto è del tutto soggettivo e viene strutturato ad un massimo di cinque stelle: scarso, sufficiente, discreto, ottimo, eccellente.